Limitiamo gli scioperi della magistratura come succede in Francia

  • Postato il 18 febbraio 2025
  • Di Libero Quotidiano
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Limitiamo gli scioperi della magistratura come succede in Francia

Parodi, neoeletto presidente dell'Anm, nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, ha confermato l'annunciato sciopero dei magistrati per il prossimo 27 febbraio. Si tratta di una presa di posizione non distensiva dei rapporti tra politica e magistratura, nel solco del contrasto con l'azione di governo. Il diritto di sciopero, garantito costituzionalmente, va declinato tenendo in considerazione il particolare status del giudice, rispetto ai comuni pubblici dipendenti; egli assolve ad una funzione essenziale per il funzionamento dello stato, sovrana, ma insuscettibile di interruzione perché risponde ai bisogni e alle giuste attese della collettività.

La legge 146/1990 all'art. 1, comma 2, lett. a) annovera tra i diritti della persona che devono essere contemperati con il diritto di sciopero quelli riguardanti «l'amministrazione della giustizia, con particolare riferimento ai provvedimenti restrittivi della libertà personale ed a quelli cautelari ed urgenti, nonché ai processi penali con imputati in stato di detenzione». Questa disposizione però non precisa i confini del diritto di sciopero, che, proprio in considerazione della peculiare funzione assolta dal giudice, non può essere pieno ed assoluto. Questo perché spezzare la necessaria continuità giurisdizionale incide profondamente sui diritti di tutti coloro che chiedono giustizia, oltre a contribuire a danneggiare l'economia e l'immagine del paese.

 



Proprio per questo, alcuni paesi, la Germania in testa, vietano per legge lo sciopero dei magistrati, e questo è inconcepibile per gli ordinamenti anglosassoni di common law come Inghilterra, Stati Uniti e Australia. Nel nostro paese, tenendo in considerazione il dato costituzionale che contempla come insopprimibile il diritto di sciopero, esso andrebbe però circoscritto, sul modello francese, dove per legge sono vietate tutte le manifestazioni di dissenso ai provvedimenti legislativi e alle misure del governo che vengono considerate incompatibili con le funzioni del magistrato. Vi è quindi il divieto di sciopero per ragioni di tipo politico nei confronti di leggi adottate dal potere legislativo, mentre sono da considerarsi pienamente legittime le astensioni di tipo sindacale per ragioni economiche ed organizzative, quali, ad esempio, la carenza di organico, le rivendicazioni salariali e per il malfunzionamento generale dell'organizzazione degli uffici giudiziari.

 

 

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Autore
Libero Quotidiano

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