Liguria, Pil in ripresa ma il commercio resta in sofferenza: più chiusure che aperture
- Postato il 8 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Nel 2025 il Pil della Liguria dovrebbe tornare leggermente a salire dopo il bilancio negativo del 2024 (-0,3%). Confcommercio stima una crescita dello 0,5%, che va di pari passo con un lieve aumento dei consumi (+0,9%), in linea con il dato nazionale e della ripartizione.
I dati sono stati diffusi martedì mattina nel corso di un incontro dedicato nella sede di Confcommercio cui hanno partecipato il segretario generale di Confcommercio nazionale, Marco Barbieri, la sindaca Silvia Salis e l’assessora comunale al Commercio e Turismo, Tiziana Beghin.
Il quadro demografico delle imprese
I settori di interesse della rappresentanza di Confcommercio, che vanno dal commercio al turismo, dai trasporti ai servizi ai consumatori e alle imprese, concentrano il 58% delle imprese attive della regione. Il commercio e il turismo (alberghi, bar e ristoranti) in particolare rappresentano rispettivamente il 24,7% e l’11% del totale delle imprese.
Il bilancio del 2024 parla di 4.682 imprese cessate nel 2024 a fronte di 2.489 nuove iscrizioni, una situazione soltanto in parte risollevata dal dato nel settore degli alloggi, sulla spinta dell’incremento della domanda turistica. I primi tre mesi del 2025 evidenziano una tendenza analoga: le imprese che chiudono continuano a essere più di quelle che aprono.
Le richieste di Confcommercio al Comune
“Abbiamo ribadito a sindaca e assessora l’esigenza di rafforzare la concertazione tra amministrazione comunale e corpi intermedi – ha detto Alessandro Cavo, presidente Confcommercio Genova – Solo evitando decisioni calate dall’alto è possibile rispondere in modo efficace alle esigenze dei diversi settori che rappresentiamo, dal commercio al turismo, dalla logistica ai servizi alla persona”.
“La Camera di Commercio – ha aggiunto Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova – crede che la riqualificazione dei centri storici sia una leva fondamentale per poter migliorare la qualità della vita dei residenti e l’accoglienza nei confronti dei turisti. Per questo aderiamo dal 2012 a Urban Promo e lanciamo annualmente campagne i comunicazione a sostegno del commercio di vicinato come #comprasottocasa”.
L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per rilanciare le priorità già sottoposte da Confcommercio Genova alla sindaca durante la recente campagna elettorale: sostegno ai negozi di vicinato, interventi su TARI, mobilità e sicurezza, promozione di una strategia integrata contro la desertificazione commerciale, tanto in centro quanto nelle periferie.
Il tema dei parcheggi e della Tari
L’associazione ha anche chiesto con urgenza la realizzazione di parcheggi “a corona” intorno al centro e al centro storico, per rendere il commercio di prossimità davvero competitivo e accessibile come accade per i centri commerciali. Sul fronte della Tari, Oscar Cattaneo, vicepresidente vicario di Confcommercio Genova, ha ricordato che “Genova è da anni la seconda città più cara d’Italia, il peso della tariffa è diventato insostenibile, soprattutto per commercianti e piccole imprese”.
A pesare, sottolinea Confcommercio, è in particolare l’assenza di un impianto moderno per il trattamento dei rifiuti, che comporta costi elevati per tutta la collettività. “Le attività considerate ad ‘alta produzione’, come bar, ristoranti, ortofrutta e panifici, pagano tariffe molto alte al metro quadro, a prescindere dalla reale quantità di rifiuti prodotti. Serve – ha concluso Cattaneo – una tariffazione puntuale, che premi chi differenzia bene o produce meno rifiuti”.
Salis: “Alla base di tutto sburocratizzazione dei processi”
“Con l’assessora Beghin abbiamo instaurato un dialogo subito costruttivo – ha detto dal canto suo Salis – L’associazionismo datoriale è fondamentale per il nostro territorio, perché è un territorio che ha delle sfide aggiuntive a quelle che già sta affrontando tutto il Paese. Pensiamo ovviamente all’e-commerce, pensiamo alla situazione instabile internazionale. Noi a Genova in più abbiamo delle sfide che riguardano in parte di essere investiti in modo maggiore dalla deindustrializzazione del Paese, quindi anche delle sfide di tipo economico superiore. In più, siamo una terra con un dato demografico molto basso e un’età media molto alta, per cui anche questo ha un forte impatto sulle dinamiche commerciali del territorio. Sono tutte sfide che vanno affrontate insieme e credo che sia fondamentale riuscire ad avere una bella sinergia tra istituzioni e l’associazionismo datoriale sul territorio”
“Chi ha il polso del territorio può anche aiutare non solo a fare meno errori, ma a lavorare in modo più veloce – ha concluso Salis – Credo che alla base di tutto ci debba essere una sburocratizzazione dei processi, che sono a volte quelli che appesantiscono chi si occupa di commercio sul territorio”.
“Come amministrazione siamo ben consapevoli delle criticità e delle sfide che il commercio cittadino sta affrontando e affronterà nel futuro – ha aggiunto l’assessora a Commercio e Tursimo del Comune di Genova, Tiziana Beghin – Ma siamo altrettanto consapevoli che queste sfide non potranno essere vinte se non attraverso la sinergia tra le istituzioni, le associazioni di categoria, le imprese e tutti quei commercianti che ogni giorno vivono e rendono vivo il tessuto sociale della città. La scelta di unire le deleghe a commercio e turismo va in questa direzione”.