L’età della distrazione, restiamo concentrati al massimo 8 secondi (12 nel 2000). Stress e ansia da iperconnessione

  • Postato il 1 luglio 2025
  • Scienza
  • Di Blitz
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Esausti dalle troppe attività, stanchissimi a fine giornata, ingannati dall’illusione del mult-itasking, dipendenti da un dispositivo totalizzante, in burn-out da notifica continua, iperconnsessi e infelici, siamo facili prede di stress e ansia.

Difficile ammetterlo, ma non ci concentriamo come vorremmo. Benvenuti nell’età della distrazione.

Stress e ansia primi fattori di distrazione

Il tempo medio per cui riusciamo a prestare attenzione continuativamente a qualcosa è appena 8 secondi. Un esperimento analogo nel 2000 faceva segnare una soglia di attenzione più alta di 4 secondi. L’ultimo sondaggio, condotto su 1.000 adulti americani commissionato dal Wexner Medical Center e dal College of Medicine dell’Ohio State University, rivela che lo stress e l’ansia sono i fattori che contribuiscono maggiormente alla riduzione della capacità di concentrazione (43%), seguiti dalla mancanza di sonno (39%) e dai dispositivi digitali (35%).

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L’età della distrazione, restiamo concentrati al massimo 8 secondi (12 nel 2000). Stress e ansia da iperconnessione (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Altri fattori che contribuiscono sono la noia o la mancanza di interesse (31%); il multitasking (23%); la mancanza di attività fisica (21%); una dieta scorretta/scarsa idratazione (20%) e condizioni mediche come l’Adhd (18%). Solo il 25% degli intervistati ha dichiarato di non avere problemi di concentrazione.

“Lo stress, il rimuginare e il pensare continuamente alle stesse cose possono sicuramente influire sulla capacità di concentrazione e di attenzione – afferma Evita Singh, psichiatra presso il Dipartimento di Psichiatria e Salute Comportamentale dell’Ohio State -.

Spesso quando i pazienti vengono da me sono preoccupati per la loro capacità di concentrazione e c’è una buona probabilità che ciò sia dovuto al fatto che sono molto stressati o ansiosi. Quindi lavoriamo per trattare questo problema”.

Esausti, non riusciamo a goderci le cose

La scarsa capacità di concentrazione può avere conseguenze a lungo termine. “Quando le persone svolgono più attività contemporaneamente, quando hanno così tante cose per la testa a cui pensare, possono sentirsi esauste – spiega Singh -. E allora diventa davvero difficile godersi le cose, il che può portare a depressione o ansia”.

“Ci sono molti fattori diversi che possono portare a difficoltà di concentrazione o problemi di attenzione – conclude Singh -. Ma è anche molto importante essere in grado di riconoscerlo e allo stesso tempo concederci il permesso di non dover essere sempre ‘attivi’ e concentrati al 100%”.

 

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Blitz

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