Lecce, uccide la madre e in carcere implora il padre: «Non abbandonarmi, aiutami»
- Postato il 25 giugno 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Lecce, uccide la madre e in carcere implora il padre: «Non abbandonarmi, aiutami»
Lecce, uccide la madre e durante il colloquio in carcere implora il padre: «Non abbandonarmi, aiutami». Il drammatico appello lanciato dal ragazzo.
RACALE (LECCE) – «Voglio curarmi, non abbandonarmi». È questo il drammatico appello lanciato ieri mattina (24 giugno) da Filippo Manni, il 21enne accusato dell’omicidio della madre Teresa Sommario, durante un colloquio in carcere con il padre Daniele. Un incontro segnato dal dolore, dai singhiozzi, da un crollo emotivo che ha spezzato il silenzio cupo calato dopo la tragedia avvenuta lo scorso 17 giugno.
Lecce, uccide la madre, poi implora il padre: «Non abbandonarmi, aiutami»
Filippo, recluso nel carcere leccese di Borgo San Nicola, ha pianto a lungo davanti al padre: «Aiutami. Voglio curarmi». Lo stesso ragazzo che, pochi giorni fa, ha colpito la madre con un’ascia da boy scout dopo un banale rimprovero, ora chiede sostegno, attenzione, e una possibilità di affrontare un percorso terapeutico.
La scena del delitto è ancora un’ombra viva nella memoria della piccola comunità salentina. Un gesto inspiegabile, consumato nel silenzio domestico per un motivo tanto futile quanto drammatico: un rimprovero per non aver salutato. La madre, Teresa, 47 anni, è deceduta sul colpo. La notizia ha scioccato Racale, dove la famiglia Manni era conosciuta e stimata.
Il colloquio con il padre e la richiesta di perizia psichiatrica
Durante il colloquio con il padre, Filippo ha domandato notizie sui funerali della madre, sullo stato di salute delle zie materne – presenti in casa quella sera – e soprattutto dei suoi fratelli gemelli, che ha espresso il desiderio di incontrare. Ha anche chiesto dei quaderni: vuole scrivere, forse per rielaborare ciò che ha fatto, forse per non perdersi del tutto. Intanto, il suo legale, l’avvocato Francesco Fasano, sta valutando la richiesta di una perizia psichiatrica. Potrebbe essere il primo passo per comprendere se dietro quel gesto di brutale violenza si celino fragilità mentali mai affrontate. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro. Filippo, tra dolore e rimorso, ha lanciato un ultimo appello di speranza al padre. Una richiesta che scuote le coscienze e che ora attende risposte concrete.
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Lecce, uccide la madre e in carcere implora il padre: «Non abbandonarmi, aiutami»