Le voci dal palazzo, Prodi: “Comune sistema di difesa europea è un passo fondamentale”. Salvini: “Se lui è favorevole, allora sarebbe saggio fare l’opposto”

  • Postato il 12 marzo 2025
  • Politica
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Nel palazzaccio della politica si litiga sull’Ucraina e sul riarmo europeo. “Un comune sistema di difesa europea – spiega Romano Prodi – è uno dei passi fondamentali che ancora manca al compimento della nostra Unione”. Dall’altra parte della barricata il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini: “Se Romano Prodi è favorevole all’esercito europeo, come era favorevole all’euro, sarebbe saggio fare l’opposto”. Questo piano, tuona Maurizio Landini, “è un errore tragico”. “L’Europa nasce anche sull’idea di una difesa comune – dice il deputato di Noi Moderati Maurizio Lupi – che non vuol dire fare la guerra ma costruire la pace. Io sono perciò assolutamente contento e soddisfatto della proposta della Commissione Ue”.

Ecco le voci dal palazzo della politica:

“I colloqui di Gedda sono un passo avanti importante sulla strada di una pace giusta e duratura per l’Ucraina, una pace che l’Europa vuole contribuire a costruire”. (Antonio Tajani)

“I colloqui di oggi a Gedda tra Stati Uniti e Ucraina e la proposta di un cessate il fuoco rappresentano un segnale incoraggiante nella direzione di una pace giusta. L’auspicio è che si possa proseguire su questa strada con un confronto costruttivo da parte di tutti”. (Lorenzo Fontana, Lega)

“Si è riaperto con urgenza il secolare dibattito sulla necessità di dare finalmente vita ad un comune sistema di difesa europea uno dei passi fondamentali che ancora manca al compimento della nostra Unione, da anni impegnata più nei processi di mediazione che nel compimento dei necessari passi verso l’unità”. (Romano Prodi, Il Messaggero)

“Un ‘piano’ concreto ancora non c’è, non comprendiamo perché dovremmo fare debito pubblico per comprare altre armi. Da chi? In quanto tempo? Per fare cosa? Con quali soldi?” Fino a un mese fa Bruxelles impediva all’Italia di investire troppi soldi per sistemare ospedali e scuole, per aumentare stipendi e pensioni. Oggi invece i soldi ci sono, addirittura 800 miliardi, ma per comprare armi? Se Romano Prodi è favorevole all’esercito europeo, come era favorevole all’euro, sarebbe saggio fare l’opposto”. (Matteo Salvini, Quotidiano Nazionale)

“I sovranisti fanno male al mondo, se ne stanno accorgendo tutti. Ma fanno male anche all’Italia. Soprattutto all’Italia visto che il nostro Paese è leader nell’export. I dazi di Trump porteranno l’America alla recessione. Ma faranno male anche alle imprese italiane. E il prezzo di questa scelta folle sarà pagato dalle piccole imprese e dal ceto medio. Il mondo ha bisogno di politici, non di influencer: vale a Washington, vale a Palazzo Chigi”. (Matteo Renzi)

“L’Amministrazione Usa parla di uscita dalla Nato ma mantiene attive le sue basi militari in Italia e invia ad Aviano e Ghedi nuove bombe nucleari, le B61-12, utilizzabili dai nostri caccia F35, secondo fonti di stampa. Chiediamo al ministro Crosetto di smentire queste notizie. L’Italia è il Paese con il maggior numero di armi nucleari statunitensi sul proprio territorio. L’Europa sta scegliendo la direzione dell’economia di guerra, al traino di un’America sempre più sganciata dagli equilibri internazionali: invece di seguire questa corsa, dovremmo ridiscutere la presenza delle basi Usa e firmare il Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari, che hanno portato al mondo solo immani tragedie”. (Marco Grimaldi, Alleanza Verdi e Sinistra)

“L’Europa nasce anche sull’idea di una difesa comune, che non vuol dire fare la guerra ma costruire la pace. Io sono perciò assolutamente contento e soddisfatto della proposta della Commissione Ue”. (Maurizio Lupi, Noi Moderati)

“Abbiamo espresso con molta chiarezza la nostra più completa contrarietà alla scelta di riarmo perché questo non c’entra nulla con la costruzione della difesa europea o di un esercito comune in Europa, che può essere un tema su cui discutere. Qui si stanno riarmando gli eserciti e si stanno togliendo risorse nei fatti ad altri bisogni che in Europa esistono, dallo stato sociale, alla scuola, al lavoro. E penso da questo punto di vista si stia commettendo un tragico errore, non è quello di cui abbiamo bisogno”. (Maurizio Landini)

“Ci sono evidentemente opinioni e posizioni diverse su Rearm Eu, uno strumento che a mio avviso non è coerente e soprattutto non è realistico”. (Roberto Vannacci, Lega)

“La forte critica di Schlein sul piano Re-arm è stata una scelta sbagliata? Lo è nei suoi fondamenti strategici di breve e lungo periodo. Siamo tutti per la difesa comune, ma qualunque percorso ha bisogno di primi passi. Avremmo tutti voluto altro, ma la realtà conta più dei desideri”. (Pina Picierno, Partito Democratico, La Stampa)

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Blitz

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