Le Trasformazioni di Salina: Un viaggio tra cultura marinara e contadina. Incontro a cura del Professor Marcello Saija
- Postato il 8 agosto 2025
- Eventi Festival E Spettacoli
- Di Paese Italia Press
- 1 Visualizzazioni

Il 12 agosto 2025, l’Arcipelago Eoliano si prepara ad accogliere un evento culturale di grande rilevanza, curato dal Professor Marcello Saija, già Ordinario di Scienze Politiche nelle Università di Catania, Messina, Palermo e alla Stony Brook University di New York. L’incontro, che si svolgerà al Palco al Faro dell’isola di Salina, mira a esplorare le trasformazioni socio economiche avvenute nell’isola di Salina. Attraverso una meticolosa ricerca storica, Marcello Saija riporta alla luce la memoria di un passato che rischiava di esser dimenticato, illuminando l’operosità degli Eoliani, e in particolare dei Salinari, che hanno dato vita a una comunità vibrante, in particolare dal 1800 ai giorni nostri
L’importanza dell’evento risiede nella volontà di riscoprire e valorizzare le radici storiche di Salina, promuovendo un dialogo tra il passato e il presente, e offrendo un’occasione unica per riflettere sulle identità culturali che continueranno a caratterizzare l’isola nel futuro.
Messina – Il 12 agosto 2025, l’Arcipelago Eoliano, a largo delle coste della Sicilia settentrionale, si prepara ad accogliere un evento culturale di grande rilevanza, curato dal Professor Marcello Saija, già Ordinario di Scienze Politiche nelle Università di Catania, Messina, Palermo e alla Stony Brook University di New York. L’incontro, che si svolgerà al Palco al Faro dell’isola di Salina, mira a esplorare le trasformazioni avvenute nell’isola di Salina, caratterizzata da una ricca storia di cultura marinara e contadina. Autore di un corposo filone di Studi migratori, Marcello Saija è componente del Comitato scientifico del Museo dell’Emigrazione italiana e direttore del Museo Eoliano dell’Emigrazione.

Una analisi che richiama il volume “Mercanti di mare. Salina 1800-1953”, in cui il Professor Saija approfondisce la vita economica e sociale di Salina tra il XIX secolo e la metà del XX secolo. Attraverso una meticolosa ricerca storica, il Professore riporta alla luce la memoria di un passato che rischiava di esser dimenticato, illuminando l’operosità degli Eoliani, e in particolare dei Salinari, che hanno dato vita a una comunità vibrante dal 1800 fino al 1953.
Il libro, composto da 323 pagine e arricchito da una documentazione fotografica inedita appartenente alla collezione di Alberto Cervellera, rappresenta una preziosa risorsa per comprendere i processi economici e sociali che hanno plasmato le modalità di vita sull’isola nel corso dei decenni. L’introduzione di Marcello Saija e le presentazioni dei tre Sindaci di Salina offrono ulteriori spunti di riflessione sulla storia locale, rendendo l’opera accessibile sia agli studiosi che al pubblico generale.
La struttura del volume è articolata in tre capitoli principali. Il primo capitolo, “A vele spiegate verso lo sviluppo”, tratta del periodo compreso tra il 1800 e il 1860, con particolare attenzione alla creazione di una flotta locale di velieri, i cui armatori contribuivano attivamente allo scambio commerciale con la terraferma. Il secondo capitolo, “L’età delle golette”, si estende fino al 1890 e mette in evidenza l’importanza della marineria eoliana come motore economico. Infine, il terzo capitolo, “Il modello assistito”, analizza la situazione economica dell’isola fino al 1953, evidenziando come l’emigrazione e le rimesse abbiano influenzato la nascita di istituzioni come la Banca e la Cooperativa di produzione e lavoro.
La narrazione storica di Saija non si limita a cronache di eventi, ma si arricchisce di considerazioni socioculturali. Lo studioso sottolinea come, alla fine del ‘500, il ripopolamento di Salina sia stato incoraggiato dal vescovo di Lipari, il quale desiderava vedere coltivate le terre fertili dell’isola. La comunità risultante da questo processo si distinse per la sua eterogeneità, riuscendo a intrecciare tradizioni e valori diversi attorno alle chiese locali.
Tuttavia, la prosperità non durò; la fillòssera devastò i vigneti, segnando l’inizio di un declino economico profondo. Con il passare del tempo, Salina si trasformò in una realtà semi-spopolata, chiusa in un’economia stagnante dominata dal pubblico impiego. L’opera di Saija, quindi, non è solo un richiamo ai fasti passati, ma anche una riflessione critica sulle potenzialità attuali dell’isola. Attraverso l’analisi della malvasia e dei capperi, simboli identitari dell’isola, si delinea la possibilità di una rinascita agricola e socioeconomica.

L’importanza dell’evento del 12 agosto risiede nella volontà di riscoprire e valorizzare le radici storiche di Salina, promuovendo un dialogo tra il passato e il presente, e offrendo un’occasione unica per riflettere sulle identità culturali che continueranno a caratterizzare l’isola nel futuro.
L'articolo Le Trasformazioni di Salina: Un viaggio tra cultura marinara e contadina. Incontro a cura del Professor Marcello Saija proviene da Paese Italia Press.