Le mostre da vedere a Roma nella settimana della fiera Arte in Nuvola 2024

  • Postato il 22 novembre 2024
  • Arti Visive
  • Di Artribune
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Siamo nella settimana della quarta edizione della Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea-Roma Arte in Nuvola, che ospita un ventaglio di eventi nazionali e internazionali, con focus su ceramica e fotografia, tre mostre collaterali, performace, talk ed eventi speciali. Ma il clima artistico dell’Urbe è in fermento e per chi viene da fuori città o per chi è semplicemente interessato a tenere il passo con il calendario degli appuntamenti, ecco le mostre da non perdere durante questa settimana.

Francesca de Paolis

Le forme bellissime e infinite di Tony Cragg alle Terme di Diocleziano

Il Museo Nazionale Romano, nella suggestiva location delle Terme di Diocleziano, ospita una grande mostra personale dedicata a Tony Cragg, uno dei più celebri scultori contemporanei, dal titolo Tony Cragg. Infinite forme e bellissime. La riflessione dell’artista sull’inesauribile varietà di forme e strutture naturali, ispirata a una celebre frase di Charles Darwin, è il filo conduttore dell’iter espositivo. Sin dagli Anni ’70. Cragg ha avviato un’indagine innovativa su materiali e tecniche, esplorando una gamma sorprendente di forme. Le sue opere, che oscillano tra l’astrazione e il figurativismo, evocano paesaggi naturali così come corpi umani, riflettendo, ciascuna un aspetto della realtà. Cragg non si limita a creare oggetti statici; le sue sculture sono concepite come strutture dinamiche che sfidano i limiti della fisica. Ruolo dominane gioca la manipolazione della materia, nell’esplorazione delle relazioni tra vuoto e pieno, instabilità ed equilibrio. Il suo approccio artistico riflette un processo di appropriazione e riconfigurazione in una continua rielaborazione di idee visive. La scultura, per l’artista, è un mezzo attraverso il quale trascendere il mondo fisico dialogando con l’immaginazione e la percezione. Attraverso una “pedagogia dell’arte”, Cragg invita il pubblico a esplorare le connessioni tra forme visibili e invisibili. La rassegna, curata da Sergio Risaliti e Stéphane Verger, sarà fruibile fino al 4 maggio 2025.

Tony Cragg a Roma. Foto Monkeys Video Lab
Tony Cragg a Roma. Foto Monkeys Video Lab

La magia di Alighiero e Boetti all’Accademia di San Luca

Fino al 15 febbraio 2025, all’Accademia di San Luca sarà possibile misurarsi con la magia di un Maestro indiscusso dell’Arte povera. La mostra Alighiero e Boetti. Raddoppiare dimezzando, curata da Marco Tirelli in collaborazione con Caterina Boetti, celebra il trentennale della scomparsa dell’artista torinese, figura imprescindibile nel panorama dell’arte contemporanea. Le opere esposte si snodano tra il Salone d’Onore, la Sala Bianca e il porticato borrominiano di Palazzo Carpegna, con un focus sui temi del doppio e della proliferazione, elementi centrali nella ricerca di Boetti. Il percorso espositivo, agile e denso, mette in luce come l’approccio dell’artista, tra gli Anni ’60 e ‘70 abbia sfidato la concezione tradizionale di classicità, rendendo instabili norme e modelli attraverso l’effimero, il concettuale, il date painting, la serialità. Lungo l’iter sarà possibile osservare opere grafiche come buste e disegni insieme al famosissimo fotomontaggio filosofico dei Gemelli e il polittico Storia naturale della moltiplicazione, che riflettono il profondo legame tra l’artista e il concetto di temporalità e sdoppiamento. Dulcis in fundo, la scultura-autoritratto in bronzo del ’93, un’opera iconica dell’artista, perfetta sovrapposizione di materia e spirito, che immortala Boetti come vero personaggio sdoppiato, tra appassionato studioso di scienza e sciamanesimo e uomo dello show.

Alighiero Boetti Opera postale_De bouche à oreille) Foto Andrea Vener Accademia di San Luca
Alighiero Boetti Opera postale_De bouche à oreille, Foto Andrea Vener Accademia di San Luca

L’anima nomade di Francesco Clemente al PalaExpo

Nel penultimo giorno di Roma Arte in Nuvola, sabato 23 novembre 2024 a Palazzo delle Esposizioni inaugurerà la mostra Francesco Clemente. Anima Nomade, celebrazione di uno dei grandi maestri italiani del contemporaneo, visitabile fino 30 marzo 2025. Curata da Bartolomeo Pietromarchi, l’esposizione sarà un affondo nella poetica dell’artista napoletano con una grande installazione posta nella sala centrale che coinvolgerà a raggera le altre sale che vi si affacciano. Attraverso opere iconiche come le Tends (2013), le Bandiere (2014) e i wall drawing realizzati in loco, il pubblico potrà esplorare i temi che caratterizzano la ricerca dell’artista. Una figura dallo spirito libero, che guarda alle radici indiane e orientali fondendo insieme elementi culturali che rivelano una profonda connessione tra visione estetica e sensibilità personale. Il ricco lessico simbolico che popola le sue opere, si intreccia con riferimenti metafisici e spirituali, creando un ambiente lirico ed evocativo. La mostra sarà accompagnata da un catalogo ricco di documentazione iconografica e contributi oltre a un programma di eventi collaterali e attività didattiche.

Francesco Clemente a Palazzo delle Esposizioni, courtesy Palazzo delle Esposizioni
Francesco Clemente a Palazzo delle Esposizioni, courtesy Palazzo delle Esposizioni

Penelope al Parco Archeologico del Colosseo

Il Parco Archeologico del Colosseo ospita la prima mostra dedicata al personaggio omerico di Penelope, la moglie di Ulisse. La rassegna, a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni si propone di ripercorrere la fortuna e il mito di questa donna del mito, attraverso oltre cinquanta opere. Il percorso si snoderà tra le Uccelliere farnesiane e il Tempio di Romolo, dove il pubblico avrà l’occasione di esplorare la figura di Penelope attraverso una varietà di lavori che evidenziano la sua creatività e resilienza. Questa rassegna è il primo atto di una trilogia dedicata a tre donne emblematiche della mitologia: Antigone e Saffo completano il percorso. Si pone in evidenza la complessità di Penelope che sfidò le convenzioni del suo tempo grazie alla propria determinazione e astuzia. Iconograficamente, viene spesso rappresentata con un telaio, il noto simbolo della sua attesa e della sua intelligenza strategica. La mostra esplora il significato sociale e culturale di Penelope, offrendo spunti di riflessione sul ruolo delle donne nella società antica. Accompagnerà la rassegna un catalogo pubblicato da Electa con saggi sui diversi aspetti della vita e della fortuna di questa figura omerica al femminile. La mostra è visitabile fino al 12 gennaio 2025.

Penelope, Colosseo, Credits Electa_ph Studio Zabalik Mostra
Penelope, Colosseo, Credits Electa_ph Studio Zabalik Mostra

Guercino alle Scuderie del Quirinale

Alle Scuderie del Quirinale, nel frattempo, è stata di recente inaugurata la grande mostra Guercino. L’era Ludovisi a Roma, realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale Romano, le Gallerie degli Uffizi e i Musei Capitolini. Sono 121 le opere provenienti da 68 istituzioni diverse, in mostra fino al 26 gennaio 2025. Al centro dell’esposizione il profilo di un insigne Maestro del barocco romano, la cui arte ha rappresentato un fondamentale punto di riferimento per gli artisti coevi, in particolare durante il periodo del papato Ludovisi. L’allestimento mette in evidenza i lavori di Guercino, ma anche il contesto competitivo nel quale si muoveva, con artisti del calibro di Guido Reni, Domenichino e Gian Lorenzo Bernini, che animavano il panorama romano del tempo.Dai celebri ritratti e le opere commissioniate al Guercino, emerge l’interazione tra il suo stile, sottile e raffinato e l’affermazione culturale della famiglia Ludovisi. Le opere esposte raccontano storie di rivalità e di influenze, offrendo un affresco vibrante dell’arte romana del XVII Secolo e riflettendo sugli intrecci tra arte e politica. Il percorso offre anche uno sguardo sulla vita e sull’opera di Guercino, mettendo in evidenza il suo ruolo cruciale in un’epoca di grande fermento e innovazione artistica.

GUERCINO. L'era Ludovisi a Roma, Scuderie del Quirinale, ph Pino Mastrullo
GUERCINO. L’era Ludovisi a Roma, Scuderie del Quirinale, ph Pino Mastrullo

Alla scoperta di 660 antichi marmi policromi ai Musei Capitolini

I Colori dell’antico. Marmi Santarelli ai Musei Capitolini è il titolo di una straordinaria mostra dedicata ai marmi policromi di età imperiale. Palazzo Clementino, nel complesso dei Musei Capitolini, ospita oltre 660 pezzi provenienti dalla collezione capitolina e dalla Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli. Questi marmi, con un allestimento che si dispiega in due grandi sale, permettono di ripercorrere l’importanza artistica, socioculturale e politica dei materiali usati dagli antichi romani. La selezione dei marmi policromi, lasciti dell’architettura romana, offre uno spunto per riandare a un periodo storico ricco di fascino, nel quale al lusso si mescolava una complessa rete di scambi commerciali e culturali. La prima sala espone 82 frammenti policromi, facendosi testimone della varietas di colori e materie usati nella Roma antica. La seconda sala accoglie un’importante selezione di campionari, tra cui 422 pezzi del primo Ottocento. Inoltre, accompagna il visitatore un documentario in loop, che narra la storia dei marmi che giunsero a Roma, mettendo in luce il legame tra l’espansione dell’Impero Romano e l’introduzione di materiali sempre più sofisticati e preziosi. Una rassegna che incanta per la bellezza degli elementi esposti e invita a riflettere sui rapporti tra estetica e potere, definendo la cultura visiva di un’epoca indimenticabile.

i colori dellantico marmi santarelli ai musei capitolini dettaglio Le mostre da vedere a Roma nella settimana della fiera Arte in Nuvola 2024
Musei Capitolini, I colori dell’Antico

Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX Secolo a Palazzo Braschi

Qual era la vita delle artiste donne nella Roma del passato? Ce lo racconta la mostra Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX Secolo allestita a Palazzo Braschi. Un’ampia rassegna che ripercorre quattro secoli di produzione artistica con circa 130 opere realizzate da 56 diverse artiste, spesso dimenticate dalla storiografia. L’esposizione intende celebrare queste figure rimaste nell’ombra, ma anche porre in luce la varietà di stili e tecniche adottati da alcune donne artiste attive nella capitale, da Lavinia Fontana ad Artemisia Gentileschi, passando per nomi meno conosciuti come Giustiniana Guidotti e Emma Gaggiotti. Il progetto offre una disamina sui modi nei quali queste pittrici abbiano progressivamente avuto accesso alle istituzioni e ai mercati artistici, contribuendo al ricco panorama culturale di Roma. Spaziando dalla pittura al disegno, la mostra mette anche in evidenza il ruolo che la città ha avuto come centro di apprendistato e innovazione per le artiste. Questo riconoscimento collettivo rappresenta un passo importante verso la valorizzazione delle donne nell’arte, e il titolo stesso della mostra richiama l’attenzione su una narrazione finora trascurata, invitando a riflettere sulle sfide che le donne hanno affrontato per emergere.

Carlotta Gargalli (Bologna 1788-Roma 1840) Ritratto della famiglia de' Bianchi, 1816 olio su tela Bologna, Museo Ottocento Bologna, deposito da collezione privata
Carlotta Gargalli (Bologna 1788-Roma 1840) Ritratto della famiglia de’ Bianchi, 1816 olio su tela Bologna, Museo Ottocento Bologna, deposito da collezione privata

Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile al VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia

Per gli amanti delle invenzioni il ViVE, in occasione dei 150 anni dalla nascita, accoglie una mostra dedicata a Guglielmo Marconi, per onorare non solo il suo ruolo di inventore della radio, ma anche il suo impatto continuo sulle tecnologie di comunicazione moderne. L’esposizione presenta una selezione di cimeli storici, fotografie private e documenti che mettono in luce sia il genio tecnologico di Marconi che l’uomo nella sua sfera quotidiana. La rassegna (visitabile fino al 25 aprile 2025) offre uno sguardo sulle sfide e sui traguardi della vita di Marconi, evidenziando la sua eredità come innovatore e pilastro della modernità. Il percorso espositivo, concepito come un viaggio, è articolato in otto sezioni, ognuna delle quali esplora aspetti fondamentali della sua vita e delle sue invenzioni. Le sezioni documentano le sue prime esperienze con le onde radio e il modo in cui queste tecnologie abbiano rivoluzionato la comunicazione globale, facilitando nuove connessioni. L’iter tocca anche temi controversi, come il suo coinvolgimento con il fascismo, rendendo il quadro della sua carriera ancora più complesso e denso. Tra scatti, audiovisivi e documenti inediti, il pubblico può misurarsi con la figura di uomo che fu scienziato, ma anche influente imprenditore, capace di navigare le correnti della sua epoca facendosi simbolo di innovazione e cambiamento.

Mostra Guglielmo Marconi. Vedere l'invisibile
Mostra Guglielmo Marconi. Vedere l’invisibile

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