Le foreste come “orchestra di piante”, si sincronizzano quando giunge un’eclisse tramite egnali bioelettrici
- Postato il 13 maggio 2025
- Scienza
- Di Blitz
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Le piante parlano tra loro, specie quando sono stressate. Se in pericolo urlano tutte insieme, altrimenti, succede agli alberi, sincronizzano gli orologi per accogliere come si deve un fenomeno raro come una eclisse solare.
Sì, gli alberi di una foresta comunicano tra loro scambiandosi segnali bioelettrici, fino a sincronizzarsi anticipando l’evento addirittura di ore.
La foresta di abeti rossi del Parco di Paneveggio
Il fenomeno è stato osservato in Italia, in un bosco di abeti rossi all’interno del Parco di Paneveggio in Trentino. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Royal Society Open Science dal gruppo internazionale guidato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.

Per l’Italia hanno partecipato l’Università di Salerno e l’azienda sarda OpenAzienda. I risultati indicano che le piante sono soggetti attivi all’interno degli ecosistemi di cui fanno parte e che sono capaci di comportamenti complessi, confrontabili a quelli degli animali.
La foresta come “un’orchesta di piante”
“Abbiamo scoperto una più profonda sincronizzazione dinamica precedentemente sconosciuta: ora vediamo la foresta non come un semplice insieme di individui, ma come un’orchestra di piante”, osserva Alessandro Chiolerio di Iit e University of the West of England a Bristol, che ha guidato la ricerca.
“In pratica stiamo osservando il famoso ‘wood wide web’ in azione”, aggiunge Monica Gagliano dell’australiana Southern Cross University, tra gli autori dello studio.
In occasione dell’eclissi parziale di Sole avvenuta il 25 ottobre 2022, i ricercatori hanno utilizzato sensori a bassa potenza realizzati su misura e dislocati nella foresta di abeti rossi dell’area protetta di Paneveggio.
La memoria delle piante
I dati mostrano che l’attività elettrica degli alberi si è sincronizzata prima e durante l’eclissi e che la risposta più marcata è arrivata dalle piante più anziane. Questo suggerisce che gli alberi possano conservare una memoria ambientale che tramandano ai più giovani.
“Il fatto che gli alberi più vecchi reagiscano per primi, potenzialmente guidando la risposta collettiva della foresta, la dice lunga sul loro ruolo”, commenta Chiolerio. “Questa scoperta sottolinea l’importanza cruciale di proteggere le foreste più vecchie, che- conclude – fungono da pilastri della resilienza degli ecosistemi, preservando e trasmettendo preziose conoscenze ecologiche”.
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