Lavrov attacca von der Leyen: “Fuhrer Ursula mobilita tutti per rimilitarizzare l’Europa”
- Postato il 12 marzo 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Serghei Lavrov va all’attacco della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per il piano ReArmEU proposto – e approvato dal Parlamento – agli stati membri dell’Unione Europea: “Fuhrer Ursula sta mobilitando tutti per rimilitarizzare l’Europa”, ha detto il ministro degli Esteri russo. Il riferimento ad Adolf Hilter è chiaro: la scelta di von der Leyen diventa quindi un’arma di propaganda nelle mani della Russia per paragonare le politiche europee a quelle portate avanti 85 anni fa dalla Germania nazista.
“L’Unione Europea non è più un progetto economico pacifico: vogliono il loro esercito”, ha rimarcato. Nell’intervista con i blogger americani Mario Naufal, Larry Johnson e Andrew Napolitano, rilanciata dalla Tass, Lavrov ha detto che il piano per il riarmo prevede “somme di denaro inimmaginabili” e ha aggiunto: “Molti pensano che questo sia un trucco per distrarre l’attenzione della popolazione dalle decine e centinaia di miliardi di euro che sono stati spesi ai tempi del Covid e nell’assistenza all’Ucraina senza controlli appropriati. È una discussione che è stata sollevata”.
La “situazione”, ha aggiunto Lavrov, è “cambiata quando il regime ucraino ha inserito l’adesione alla Nato nella Costituzione, mantenendo le garanzie per le minoranze nazionali. Hanno dichiarato che la Nato e l’Ue sono il futuro dell’Ucraina. Quando hanno iniziato a parlarne, l’Unione europea conservava ancora una parvenza di unificazione economica, ma ora ha perso completamente questa caratteristica”. L’uomo della politica estera di Mosca ha anche giudicato “improbabile” che gli Usa lascino la Nato: “Donald Trump non ha mai accennato a questa possibilità – ha osservato – Ma ha detto direttamente che, se i Paesi membri della Nato vogliono che gli Stati Uniti li proteggano e forniscano garanzie di sicurezza, allora devono pagare quanto necessario”.
Secondo il ministro degli Esteri russo, inoltre, Trump “non vuole fornire queste garanzie di sicurezza all’Ucraina sotto Zelensky” e “ha una sua visione della situazione che presenta senza mezzi termini di tanto in tanto, ovvero che questa guerra non avrebbe mai dovuto iniziare”. Quindi ha aggiunto: “Quei politici che spingono l’Ucraina a proseguire nella guerra contro la Russia potrebbero anche cercare di non considerare il presidente degli Stati Uniti”. Ed è tornato sui famosi accordi dell’aprile 2022 a Istanbul: “L’allora primo ministro britannico, Boris Johnson, ha ordinato all’Ucraina di non firmare e di continuare a combattere”, ha raccontato. “Proprio come il capo dell’intelligence tedesca (Bruno Kahl) ora dice che non possiamo fermarci fino al 2029. Forse vogliono non considerare Donald Trump?”, ha chiesto retoricamente il ministro.
Si è detto inoltre certo che gli Stati Uniti sappiano che la Russia non violerà mai i suoi impegni legali e politici nei confronti della Cina ricordando quando, nel 1972, il presidente statunitense Richard Nixon “voleva che le relazioni in questo triangolo fossero così”, cioè che “le relazioni tra Stati Uniti e Cina e tra Stati Uniti e Russia devono essere migliori delle relazioni tra Mosca e Cina”. “La situazione attuale è radicalmente diversa – ha aggiunto Lavrov – Non abbiamo mai avuto relazioni con la Cina così buone, così riservate, così durature e che avrebbero goduto del sostegno dei popoli di entrambi i Paesi. Gli americani sanno che non tradiremmo i nostri impegni legali, ma anche, sapete, gli impegni politici che sviluppiamo con i cinesi”.
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