L’auto di Wonder Woman esiste davvero: le immagini ufficiali
- Postato il 25 agosto 2025
- Curiosità
- Di Virgilio.it
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Sembra una trovata pubblicitaria da quattro soldi, invece nel 2013 Kia e DC Comics hanno messo insieme qualcosa di serio. Un’alleanza ufficiale, firmata al Salone di New York di quell’anno, per trasformare i supereroi più noti in cinque concept unici, ognuno pensato per incarnare il personaggio a cui era dedicato, tra cui la Kia Sportage Wonder Woman.
Tributo all’eroina DC
Appena svelata, la Sportage dedicata all’eroina DC non lasciava spazio ai dubbi: carrozzeria rossa e blu, inserti oro e argento, stelle sulle fiancate, cerchi personalizzati: un tripudio di riferimenti, messi lì senza paura di esagerare. Il frontale? Una griglia Tiger Nose con due “W” stilizzate, richiamo all’iconico simbolo di Wonder Woman. I fari avevano inserti blu, per ricordare i suoi occhi, mentre sul parabrezza troneggiava una tiara adesiva e ai lati pannelli cromati richiamavano il celebre jet invisibile della supereroina. La Sportage era stata pensata per colpire allo stomaco, come un fumetto quando giri pagina e ti esplode davanti un’illustrazione a tutta tavola.

Se fuori già sembrava un cosplay in movimento, l’abitacolo era altrettanto suggestivo. Sedili rossi con ricami personalizzati, illuminazione LED blu e, nel baule, un shrine per i fan: la tiara, i braccialetti e il lazo dorato della verità, sistemati in bella vista. Perché la Sportage non era stata creata solo per far parlare i giornali o raccogliere like. L’idea alla base del progetto era legata a We Can Be Heroes, una campagna benefica di DC Entertainment per aiutare le popolazioni del Corno d’Africa colpite dalla carestia. La Kia Sportage Wonder Woman era un esemplare unico, destinato a essere battuto all’asta, con il ricavato Interamente devoluto alla causa.
Perché è rimasta impressa
Nel mondo dell’auto i richiami alla cultura pop esistono da sempre, spesso con risultati dimenticabili, eppure la Sportage Wonder Woman del 2013 aveva un’altra sostanza perché metteva insieme spettacolo, citazioni fumettistiche e un obiettivo concreto: raccogliere fondi per il Corno d’Africa. La carrozzeria esagerata, i simboli dell’eroina e la partnership con DC Comics diventavano parte di un progetto che non si limitava a stupire il pubblico dei saloni, ma voleva trasformare un pezzo unico in aiuto reale attraverso l’asta benefica.
Per Kia quella collaborazione arrivava in un momento chiave, quando il marchio cercava di liberarsi dall’immagine di costruttore low cost e puntava a un’identità più audace. Scegliere supereroi come Wonder Woman significava mostrare senza mezzi termini la volontà di apparire giovane, creativo e pronto a rischiare, con un linguaggio visivo capace di lasciare indietro l’etichetta del marchio economico e di presentarsi con la sicurezza di chi vuole giocare tra i grandi.
Oggi la Sportage dedicata a Wonder Woman riposa probabilmente nel garage di qualche collezionista dopo l’asta di beneficenza, ma la sua storia continua a circolare perché rappresenta un momento in cui fumetti, design e impegno sociale si sono intrecciati senza stonature. Rimane anche l’idea che l’industria automobilistica, quando vuole, sa alleggerirsi e offrire spettacolo insieme a contenuti concreti, proprio come quella Kia che con i colori dell’eroina e il lazo dorato nel baule sembrava un oggetto uscito da un sogno a quattro ruote.