L’auto di Flavio Cobolli, l’eroe italiano della Coppa Davis

  • Postato il 24 novembre 2025
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In un momento decisivo della sua carriera, Flavio Cobolli ha scelto di accelerare su due binari: quello del tennis di altissimo livello e quello dell’innovazione sostenibile. Il giovane talento romano ha ufficializzato via Instagram una nuova partnership con Renault, diventando testimonial della Renault 5 E-Tech, l’elettrica “Auto dell’Anno 2025”.

Una carriera in ascesa

Per Cobolli, questi mesi sono stati un’escalation di vittorie e maturità. Dopo il primo titolo ATP a Bucarest e il trionfo ad Amburgo, aveva già mostrato di poter competere con i grandi. Ma il salto di qualità è arrivato in Coppa Davis, dove il romano ha scritto una delle pagine più intense della sua giovane carriera. Nella semifinale contro il Belgio, ha salvato ben sette match point in un tiebreak monumentale (6-3, 6-7(5), 7-6(15)) contro Zizou Bergs, trascinando l’Italia in finale.

E nella finale, contro la Spagna, è arrivato il momento della consacrazione: dopo che Matteo Berrettini aveva aperto i conti battendo Pablo Carreno Busta, Cobolli è sceso in campo contro Jaume Munar. Ha perso nettamente il primo set (1-6), per poi reagire con cuore e tecnica, vincendo il secondo al tiebreak (7-6(5)) e chiudendo con autorità il terzo per 7-5. Con quella vittoria, l’Italia ha conquistato la quarta Coppa Davis della sua storia, la terza consecutiva, e Cobolli si è confermato come uno dei pilastri del gruppo azzurro.

È uno dei giorni più belli della mia vita”, ha detto Cobolli a caldo, con la consapevolezza di aver realizzato un sogno: giocare per il proprio Paese e portarlo alla vittoria. Renault entra in questa storia non per caso, ma come compagna di strada: Cobolli non è solo un giovane campione, è il simbolo di una generazione che guarda al futuro con coraggio.

La Renault 5 E-Tech: stile rétro, anima moderna

La Renault 5 E-Tech è una compatta elettrica che porta con sé il fascino di un’icona degli anni Settanta, reinterpretata con il linguaggio del presente. Progettata sulla piattaforma AmpR Small, monta un motore elettrico e un’architettura pensata per ridurre l’impatto ambientale. Tecnicamente, la R5 E-Tech offre due scelte di batterie: la versione da 40 kWh garantisce fino a 312 km di autonomia WLTP, mentre la più capiente da 52 kWh spinge l’autonomia fino a 410 km. La potenza massima arriva a 150 CV nella variante più prestazionale, mentre la versione base offre 95 CV, rendendo la guida fluida ma brillante quando serve. In termini di ricarica, la 5 E-Tech permette una ricarica rapida in DC: da 15% a 80% in circa 30 minuti nella versione con batteria più grande.

Sul versante dinamico, la vettura è agile e maneggevole: passo corto e sospensioni ottimizzate rendono la guida urbana brillante, mentre il retrotreno multibraccio garantisce stabilità e comfort. L’abitacolo è un abbraccio: isolamento acustico accurato, sedili ispirati alla storica R5 Turbo 2 con supporto laterale, e un design minimal ma evocativo che unisce il passato al domani. Esteticamente, la Renault 5 E-Tech colpisce per le sue linee rotondeggianti, proporzioni compatte, tetto nero e cerchi moderni: un esercizio di eleganza retrò con anima elettrica.

Un’unione che fa la forza

Questa partnership tra Cobolli e Renault non è un fatto secondario: è un segnale preciso. Da una parte, un atleta italiano che non teme le sfide e si porta dietro una responsabilità enorme, quella di continuare a far vincere l’Italia nel tennis. Dall’altra, un costruttore visionario che ha scelto un giovane non solo per il suo talento, ma per la sua capacità di incarnare una visione sostenibile, ma potente.

Cobolli, con la sua grinta da match point e la sua voglia di competere oltre ogni limite, è la persona ideale per guidare una vettura come la R5 E-Tech. Renault, dal canto suo, investe su un talento fresco ma già maturo, capace di unire la forza atletica alla sensibilità ambientale. In un mondo in cui le energie rinnovabili e le performance sportive vanno ormai di pari passo, questa alleanza racconta una storia che non è solo di corsa, ma di identità.

Autore
Virgilio.it

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