L’assessore Ripamonti: “Chiusura del ciclo dei rifiuti è fondamentale, non si possono più sotterrare. Basta pale eoliche”

  • Postato il 20 ottobre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico ottobre 2025

Savona. Era presente anche l’assessore regionale all’area di crisi complessa, Paolo Ripamonti, all’incontro che si è svolto oggi dedicato al mondo del commercio, della ristorazione e dell’accoglienza. FIDA Confcommercio Savona ha riunito commercianti, pubblici esercizi e strutture ricettive per un aggiornamento e opportunità di crescita e al primo punto dell’ordine del giorno c’erano gli eventi catastrofali, la nuova emergenza.

Il presidente Enrico Schiappapietra ha chiesto all’assessore a che punto sia la Regione per i danni alluvionali in Valbormida: “Due calamità pesanti in undici mesi, le nostre imprese sono state danneggiate e alcune sono in difficoltà. La prima volta le imprese hanno pulito, ricostruito, investito e sono ripartite. Ora, con la seconda ondata dello scorso 22 settembre, diventa sempre più difficile“.

L’assessore Ripamonti risponde: “Oggi rincorriamo una situazione che costantemente si ripresenta. In Valbormida è successo due volte a distanza di 11 mesi. La prima volta abbiamo messo due milioni di euro per dare una risposta immediata a chi ha perso beni. Il bando è andato abbastanza bene ma adesso siamo di nuovo nella stessa situazione, nonostante i fondi siano stati implementati. Sono stato in Valbormida e c’è una situazione allarmante, qualsiasi cosa si metta in campo non è sufficiente e la burocrazia non aiuta. Proviamo a immaginare anche interventi di manutenzione straordinaria oltre a quelli a lungo termine. Si può fare anche qualcosa di preventivo”.

“Credo che nessuna amministrazione – prosegue – sia capace di mettere mano a questi problemi, vale per qualsiasi regione. Oggi il pubblico fa fatica, dobbiamo essere cosi bravi e capaci di cogliere le opportunità che ci offre il mondo con il partenariato pubblico privato. È sicuramente colpa di qualcuno, si è costruito molto vicino ai fiumi, si è impedito di pulire i torrenti, c’è incuria dell’uomo, ma io credo che se ci sono insediamenti produttivi ai quali si può chiedere attività puntuale e precisa legata a un problema di rischio idrogeologico, può essere una strada”.

Ma è anche sul termovalorizzatore e sulla crisi energetica che Ripamonti ha chiesto collaborazione al mondo del commercio. “La chiusura del ciclo dei rifiuti è fondamentale, non vedo alternativa, non si possono più sotterrare. Dovremmo imparare dai Paesi del nord Europa, come la Danimarca dove tali impianti sono nel centro delle città. Da Albenga portare i rifiuti a Barcellona costa 40 euro in meno che stoccarli in discarica. Noi abbiamo 11 milioni di metri quadrati di tetti sui quali potremmo mettere pannelli fotovoltaici se fossimo bravi e virtuosi e le banche aiuterebbero la grande industria ad abbattere il costo energia. Non possiamo mettere in provincia di Savona altre pale eoliche, sono un’attività ma non sono più compatibili con l’ambiente. Se il commercio ha la forza di provare a mettere in circolo un sistema alternativo la Regione farà il suo”.

Qui rifiuti ne abbiamo. Sul nostro territorio abbiamo sempre risolto il problema con le discariche – conclude Schiappapietra – e abbiamo sempre pagato poco lo smaltimento dei rifiuti perché ogni comune aveva il suo sito, ora la Tari è aumentata a dismisura. Io non so se il termovalorizzatore sarà la soluzione, ma una va trovata. Altrimenti vuol dire nascondere la polvere sotto al tappeto”, ha sottolineato Schiappapietra.

Generico ottobre 2025
L'incontro nella sede di Confcommercio
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