L’arte in Austria in un week end contemporaneo: le fiere viennacontemporary e Parallel Vienna
- Postato il 12 settembre 2025
- Dal Mondo
- Di Artribune
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È in corso un weekend all’insegna a Vienna con due appuntamenti di rilievo fino a domenica 15 settembre: viennacontemporary e Parallel Vienna. Oltre cento partecipanti animano le due manifestazioni, che rappresentano da un lato una vetrina per posizioni affermate e dall’altro un barometro delle tendenze emergenti. Da oltre dieci anni queste fiere animano il ricchissimo calendario culturale viennese, intrecciando il panorama istituzionale con quello più sperimentale e indipendente. L’edizione 2025 propone un programma particolarmente ricco di eventi e mostre
Viennacontemporary: la fiera madre
Considerata la principale fiera di arte contemporanea in Austria, viennacontemporary 2025 presenta circa 100 espositori da 25 paesi nel polo fieristico di Vienna. Sotto la direzione artistica di Abaseh Mirvali, l’edizione esplora temi urgenti come la disinformazione algoritmica, la migrazione e le prospettive femministe. Già nelle prime ore dell’inaugurazione si è registrato un buon afflusso di pubblico, in netto contrasto con l’edizione 2024 funestata dalle inondazioni eccezionali che avevano colpito la città. “In un momento di rapidi cambiamenti nel mondo dell’arte, dobbiamo essere agili e determinati, creando una fiera che rifletta sia la complessità dei nostri tempi sia la forza del nostro impegno comune”, ha dichiarato Mirvali.
I progetti curatoriali di Viennacontemporary
Non mancano i progetti espositivi come la sezione Zone1, con giovani artisti che affrontano temi di guerra, migrazione e identità di genere. Negli ultimi dieci anni, ha lanciato carriere internazionali, consolidando la sua reputazione di sezione all’avanguardia nel campo dell’arte contemporanea. La sezione Statement invece ospita Realities Building, mostra curata da Marcella Beccaria sul controllo algoritmico e la manipolazione tecnologica, e che riunisce artisti, volontariamente o per necessità, sparsi in tutto il mondo, mettendo in evidenza opere che propongono forme alternative di resistenza. Queste opere promuovono la libertà individuale all’interno delle dinamiche intrecciate della disinformazione e delle tecnologie di sorveglianza che plasmano il nostro attuale ambiente.
Viennacontemporary: Context
Lanciato nel 2024, Context si concentra sulle posizioni artistiche della fine del XX secolo, con l’obiettivo di promuovere il dialogo tra gli artisti radicati nella regione e quelli che lavorano in contesti internazionali più ampi, e di evidenziare come la scena artistica contemporanea odierna sia emersa da un affascinante passato recente. Per questa edizione, la curatrice Samantha Ozer ha ampliato la sezione per presentare una rete intergenerazionale.
Viennacontemporary: presenze locali e internazionali
Il percorso in fiera mette evidenza alcune presenze di rilievo. A cominciare da Ulrike Müller, vincitrice del premio Art for Stronger Democracies, rappresentata da MEYER*KAINER, con il suo murale The Conference of the Animals (A Mural), 2020. Reinterpretando il libro allegorico per bambini di Erich Kästner, la vivida astrazione di Müller diventa una potente meditazione sull’azione collettiva, la diversità e il rinnovamento democratico.
Forte la presenza internazionale, tra cui la ACB Gallery di Budapest che presenta le opere di artisti quali: Róbert Batykó e Lőrinc Borsos, e che offre un istantaneo spaccato della scena ungherese, e con realtà come Galeria Mascota di Città del Messico, che lavora su narrazioni legate alla migrazione con le opere dell’artista rumena Marion Baruch. Sul fronte viennese, Galerie Krinzinger propone un portfolio che include Marina Abramović, Brigitte Kowanz e Jonathan Meese, confermandosi tra le presenze più solide.
Le presenze italiane a Viennacontemporary
Anche il contributo italiano si fa notare: la galleria Alessandro Casciaro con opere che esplorano forme tridimensionali e produzioni in vetro ispirate a un immaginario marittimo. Mentre la storica galleria Persano di Torino presenta l’ultimo multiplo specchiante di Michelangelo Pistoletto “Selfie autoritratto” del 2023, le opere di Herbert Brandl e le scenografiche immagini di Per Barclay ambientate nel Teatro di Corte della Reggia di Caserta. Diverse sono le gallerie internazionali che condividono il booth permettendo un dialogo tra i loro artisti come nel caso della milanese Robot e la triestina MLZ Art Dep.

Parallel Vienna
Parallel Vienna rimane fedele al suo DNA: trasformare spazi non convenzionali in piattaforme artistiche dinamiche. L’edizione 2025 mette al centro riflessioni su identità, autorità, partecipazione e sottomissione, affrontate attraverso installazioni site-specific e performance. Anche quest’anno invade gli ex padiglioni 7 e 13 dell’ospedale psichiatrico di Otto Wagner, oggi al centro di un progetto che lo trasformerà in polo culturale con università di musica, spazi espositivi e studi d’artista. L’edizione 2025 accoglie i visitatori nel meraviglioso teatro centrale in stile Art Nouveau, dove il tradizionale parco delle sculture è stato allestito al coperto con opere che affiancano nomi storici come Erwin Wurm, Brigitte Kowanz e Gelitin a posizioni meno note.
I diversi formati di Parallel Vienna
Accanto alla sezione Galleries, la fiera si articola in più format: gli Artist Statements, che offrono a singoli artisti lo spazio per installazioni site-specific e performance; i Projects, dedicati a collettivi e spazi indipendenti spesso difficili da collocare nei circuiti commerciali; il Sculpture Park, quest’anno eccezionalmente ospitato nel teatro centrale in stile Art Nouveau con opere di Erwin Wurm, Brigitte Kowanz e Gelitin; Interventions presenta opere site-specific e progetti guidati dagli artisti che rispondono al contesto spaziale unico. Gallery Statements mette in mostra una posizione artistica singolare. COOP Statements amplia la natura ibrida della fiera ed è dedicata a formati collaborativi che vedono la partecipazione di un massimo di tre artisti in una presentazione condivisa. Mentre Institutions presenta contributi provenienti da collezioni pubbliche, musei e accademie d’arte, rafforzando il dialogo tra la sfera educativa, istituzionale e indipendente.
Presenze nazionali emergenti e consolidate
I diversi piani dei padiglioni ospitano una fitta costellazione di gallerie: dalla Galerie Rudolf Leeb, che presenta i lavori più recenti di Birgit Graschopf e il progetto “Interstice” di Zhanina Marinova, alla Galerie Krinzinger con Oska Gutheil, le cui tele di grande formato interrogano cliché e identità di genere. Tra le realtà emergenti si distingue la giovane Base A74 con le visioni oniriche di Alisa Omelianceva. Quest’anno si aggiungono anche gli spazi dell’ex cucina dell’ospedale dove la galleria Konzett espone un ciclo di diciotto tele di Paul Renner dedicate alla carne come soggetto pittorico. Completa il percorso la scenografica installazione postuma di Christoph Schlingensief, Der König wohnt in mir, che trasforma lo spazio della cucina in un teatro visionario. Parallel conferma così la sua natura di piattaforma libera e sperimentale, capace di intrecciare memoria, linguaggi radicali e nuove voci.







Due anime complementari
Se viennacontemporary si propone come la fiera più istituzionale, rivolta a collezionisti e operatori internazionali, con l’obiettivo di consolidare Vienna come hub culturale tra l’Europa occidentale e quella orientale, Parallel Vienna rappresenta invece la controparte più libera e sperimentale, capace di intercettare linguaggi alternativi e dare voce a scene indipendenti. E infatti diversi galleristi partecipano a entrambe, apprezzando la natura diversa delle due manifestazioni. Insieme, le due manifestazioni raccontano la vitalità del mercato dell’arte viennese: da un lato la solidità delle gallerie affermate, dall’altro l’energia delle pratiche emergenti.
Giorgia Losio
Viennacontemporary, 11-15 Settembre 2025
Messe Wien 1020 Vienna
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Parallel, 10-14 Settembre
Otto Wagner Areal, Baumgartnerhöhe 1, 1140 Vienna
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