L’architetto giapponese Tadao Ando progetta il Museo Nazionale dell’Uzbekistan

Il 27 agosto 2025, a Tashkent, è stata posata la prima pietra del Museo Nazionale dell’Uzbekistan, un ambizioso progetto che segna l’ingresso del celebre architetto giapponese Tadao Ando (Osaka, 1941) in Asia Centrale. Il museo, la cui apertura è prevista per marzo 2028, sorgerà nel cuore della capitale e si candida a diventare la principale istituzione artistica del Paese. Sarà dedicato alla raccolta, conservazione, ricerca e valorizzazione del ricco patrimonio culturale nazionale, oltre a porsi come nuovo punto di riferimento per l’arte e la scena internazionale.

L’architetto giapponese Tadao Ando debutta in Asia Centrale con un museo

Il progetto, sviluppato da Tadao Ando in collaborazione con lo studio tedesco Atelier Brückner, specializzato nella creazione di ambienti coinvolgenti e di forte impatto narrativo e coinvolto per l’allestimento, si basa su una composizione di forme geometriche pure: un quadrato, un cerchio e un triangolo, simboli archetipici che riflettono il linguaggio minimalista di Ando. “Costruendo con queste forme pure, ho voluto tornare alle origini del pensiero e creare uno spazio da cui idee potenti potessero essere inviate al mondo, afferma l’architetto giapponese insignito del Premio Pritzker nel 1995, auspicando che il museo diventi un nuovo centro di espressione creativa internazionale.

National Museum of Uzbekistan library, Render by Atelier Brückner, Courtesy of Uzbekistan Art and Culture Development Foundation
National Museum of Uzbekistan library, Render by Atelier Brückner, Courtesy of Uzbekistan Art and Culture Development Foundation

Il progetto del Museo Nazionale dell’Uzbekistan a Tashkent

Pur mantenendo i tratti distintivi della poetica di Ando – il calcestruzzo a vista e le forme pure – il Museo Nazionale dell’Uzbekistan si confronta in modo efficace con un contesto urbano e culturale distante dal Giappone. Le sue geometrie rigorose dialogano con una Tashkent segnata tanto dal patrimonio islamico quanto dall’architettura modernista sovietica, tracciando un ponte ideale tra tradizione locale e visione contemporanea. All’interno si articola su oltre 8.500 metri quadrati di spazi espositivi pensati per accogliere mostre permanenti e temporanee, affiancate da programmi di ricerca, residenze e attività educative. Un’attenzione particolare sarà rivolta ai giovani, con l’intento di ampliare l’accesso alla cultura e rafforzare il legame con il patrimonio nazionale. 

National Museum of Uzbekistan, Render by Tadao Ando Architect & Associates, Courtesy of Uzbekistan Art and Culture Development Foundation
National Museum of Uzbekistan, Render by Tadao Ando Architect & Associates, Courtesy of Uzbekistan Art and Culture Development Foundation

Il crescente ruolo dell’Uzbekistan nella scena culturale globale

Dal progetto emerge inoltre un’ambiziosa politica di acquisizioni, messa a punto per dar vita a una collezione capace di raccontare la profondità storica dell’Uzbekistan e, allo stesso tempo, di risuonare con il dibattito artistico contemporaneo, in dialogo con la scena internazionale. Il museo fa inoltre parte di un più ampio movimento di rinnovamento dell’identità nazionale del Paese. Sotto la guida della Fondazione per lo Sviluppo dell’Arte e della Cultura dell’Uzbekistan (ACDF), presieduta da Gayane Umerova, lo stato sta infatti investendo in infrastrutture culturali moderne e promuovendo iniziative come il restauro del Centro per le Arti Contemporanee di Tashkent e la creazione della Biennale di Bukhara (fino al 20 novembre 2025). 

Operazioni che rientrano in un programma di progetti che mirano a promuovere la cultura locale e a posizionare l’Uzbekistan come un attore significativo sulla scena culturale internazionale. Con l’assegnazione del progetto al pluripremiato architetto della luce e del cemento, il museo si propone come un faro culturale del contesto centro asiatico, promotore di una nuova sensibilizzazione verso l’immenso patrimonio dell’Asia Centrale. 

Lorenzo Giordano

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Autore
Artribune

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