L’anima segreta del Tirreno: Palmarola, dove la natura è regina
- Postato il 6 agosto 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
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Bisogna dimentica i resort, i lidi affollati e i locali con l’happy hour, perché a Palmarola il lusso è ascoltare solo il vento, il mare e le proprie domande. Terza per estensione dell’arcipelago pontino (ma prima per bellezza incontaminata), quest’isola disabitata è un monumento naturale a cielo aperto, modellato da millenni di onde, lava e silenzio.
Raggiungibile solo via mare e priva di infrastrutture turistiche, Palmarola è il rifugio migliore per chi cerca un contatto autentico con la natura. Scogliere bianche che cadono a picco nel blu, grotte marine che sembrano scolpite da un dio paziente, insenature trasparenti dove il tempo si ferma: tutto qui parla un linguaggio ancestrale, primitivo e liberatorio.
Dove si trova e come arrivare a Palmarola
Palmarola è una delle isole più selvagge e affascinanti dell’arcipelago pontino, nel Mar Tirreno, proprio di fronte alla costa laziale. Si trova a circa 10 chilometri a ovest di Ponza ed è la seconda isola più vicina a essa dopo Zannone. Fa parte del comune di Ponza, ma a differenza della sua “sorella maggiore” è completamente priva di persone che ci vivono, e persino senza strade e porti veri e propri.
Arrivarci non è difficile, ma richiede un po’ di spirito d’avventura, in quanto non è servita da traghetti di linea. In sostanza, occorre partire da Ponza con una barca privata, un taxi del mare o partecipando a una delle tante escursioni giornaliere organizzate localmente. Il viaggio dura circa 30-40 minuti e vale ogni singolo minuto. Alcuni preferiscono noleggiare un gommone per esplorare l’isola in autonomia, fermandosi dove il cuore (e l’ancora) glielo suggerisce.
Chi parte dalla terraferma, può prendere un traghetto o un aliscafo per Ponza da uno dei porti principali: Formia, Terracina, Anzio o San Felice Circeo, soprattutto durante la stagione estiva.
Cosa vedere a Palmarola
Non è un caso che Jacques Cousteau l’abbia definita “La più bella isola del Mediterraneo”. Selvaggia, aspra e luminosa, mette a disposizione uno spettacolo naturale che cambia a ogni curva, tra grotte marine scavate nella roccia vulcanica, faraglioni maestosi che sembrano scolpiti a mano e calette nascoste dove il mare è trasparente come il vetro.
Le Cattedrali
Tra le frastagliate geometrie marine della costa settentrionale di Palmarola si staglia un autentico capolavoro naturale: Le Cattedrali. Parliamo di alte colonne di basalto erose dal mare fino a formare volte, archi e pilastri che ricordano l’architettura gotica di un’antica chiesa.
Navigando lungo la costa in gommone o partecipando a un’escursione da Ponza, si è immersi in un paesaggio luminoso e sospeso: la luce filtra attraverso le cavità (spesso grotte accessibili in snorkeling), tinge le acque di turchese e verde smeraldo e illumina le sabbie bianchissime dei fondali.
Queste meraviglie sono il risultato dell’erosione su un substrato di lave risalenti a circa 1,6–2,5 milioni di anni fa, un esempio straordinario di vulcanismo acido sottomarino tipico delle isole nord pontine . Alcune leggende locali, invece, suggeriscono che quei pilastri naturali un tempo ospitassero visi scolpiti dal mare, mentre il silenzio di quelle cavità ricorda i racconti di pirati che si rifugiavano negli anfratti durante le scorrerie.
Le rocce variopinte
Decisamente affascinanti sono anche le rocce variopinte, uno spettacolo naturale che si fa fatica a credere che sia vero. L’isola, formatasi milioni di anni fa con colate laviche acide, riolitiche e presenze di ossidiana, sfoggia una tavolozza di colori (dal nero brillante del vetro vulcanico ai toni ocra, giallastri e verdastri del tufo lavico).
Lungo la costa occidentale, nei pressi delle “Galere”, gli scogli sembrano macchiati di ossidiana e tufo, un contrasto cromatico spettacolare. Passeggiando tra antichi terrazzamenti o navigando in kayak, si scopre come in alcuni punti le rocce raccontino storie di magma solidificato, strati lavici e caratteristiche erosive che, a volte, ricordano affreschi naturali.
Le leggende locali parlano di pirati che nascondevano tesori tra quegli anfratti colorati, mentre alcuni vecchi insediamenti rupestri alludono a civiltà che hanno vissuto in simbiosi con questa natura colorata .
La Grotta del Gatto
Poi ancora la Grotta del Gatto, accessibile solo con una piccola imbarcazione, che custodisce una vera e propria vena di acqua dolce che sgorga dal basso, contribuendo a creare un contrasto magnetico tra acqua salmastra e mare cristallino .
Situata vicino alla zona della Forcina, è un ambiente raccolto, un breve passaggio di pochi metri immerso nella roccia vulcanica di tufo e basalto dove la luce filtra con fatica.
Capo San Silverio
Scendendo lungo la costa orientale di Palmarola si scorge il faraglione di San Silverio, cima rocciosa sormontata da una piccola cappellina votiva accessibile solo via mare e raggiungibile grazie a una ripida scaletta scavata nella roccia vulcanica. Secondo la tradizione, proprio su questo scoglio fu esiliato e morì Papa Silverio nel VI secolo.
Per questo motivo la cappella, edificata all’inizio dell’Ottocento, custodisce una statuetta del santo e una lampada votiva sempre accesa, simboli della devozione popolare che ogni anno, la prima domenica di giugno, richiama pellegrini da Ponza . L’aria che si respira lassù è quasi mistica. Non a caso, moltissimi visitatori lasciano pensieri o emozioni in un quaderno presente accanto all’altare, testimonianza di un legame spirituale profondo, anche per chi non è credente .

Faraglioni di Mezzogiorno
I Faraglioni di Mezzogiorno sono senza dubbio uno degli spettacoli naturali più impressionanti di Palmarola. Parliamo di quattro enormi scogli di pietra che si ergono maestosi sul mare, proprio all’estremità sud dell’isola, creando un paesaggio che toglie il fiato. Il pezzo forte è il “Grottone di Mezzogiorno”, un tunnel naturale scavato nella roccia che si può attraversare in barca.
Il consiglio è di visitarlo a mezzogiorno, quando il sole è alto, la luce filtra dentro la grotta e tinge l’acqua di un verde smeraldo intenso, quasi irreale. Intorno ai Faraglioni, l’acqua è limpida come non mai, perfetta per chi ama lo snorkeling o semplicemente per godersi il mare e osservare i pesci.
I resti delle abitazioni rupestri
Sulle pendici meno battute di Palmarola, nascosti tra macchia mediterranea e rocce selvagge, si trovano i resti di alcune abitazioni rupestri. Sono dei veri e propri antichi rifugi scavati direttamente nella roccia, testimonianza di una vita semplice e dura di chi abitò l’isola secoli fa.
Questi insediamenti rudimentali parlano di un passato dove l’uomo si adattava alla natura con ingegno, usando quello che l’isola offriva senza alterarne l’anima selvaggia. Passeggiando tra queste pietre scolpite dal tempo, si percepisce un legame profondo tra esseri umani e ambiente, quasi come se quei muri narrassero storie di vite sospese tra terra e mare.
I punti panoramici via mare
Sappiate, infine, che navigando intorno a Palmarola si possono ammirare viste mozzafiato da ogni angolazione. Tuttavia, esistono dei punti panoramici che si raggiungono solo via mare. Salire a bordo di una barca o di un kayak e costeggiare l’isola permette quindi di andare a caccia di questi scorci nascosti, da cui le scogliere dalle mille forme si tuffano nel mare cristallino.
Dall’acqua, il profilo di Palmarola si svela in tutta la sua selvaggia bellezza, con insenature segrete, archi naturali e piccole grotte che sembrano uscite da un racconto di pirati e avventure. In sostanza, non bisogna limitarsi a visitare l’isola solo da terra: meglio concedersi il lusso di viverla dal mare.
Le 5 spiagge più belle di Palmarola
A Palmarola non mancano di certo le spiagge e, anzi, sono un vero tesoro nascosto nel cuore del Tirreno. Qui il mare è di un azzurro emozionante, le calette sono protette da alte scogliere e la natura regna sovrana senza il minimo segno di turismo di massa.
Ogni spiaggia ha il suo carattere: ci sono distese di ciottoli bianchi che scintillano al sole e/o insenature più selvagge e nascoste, raggiungibili solo via mare o con una bella camminata:
- Cala Brigantina: la più celebre dell’isola, si presenta ciottoli chiari e un mare che sembra un dipinto. È il punto di riferimento per chi arriva in barca, perfetta per una nuotata e un po’ di snorkeling tra i pesci colorati;
- Cala del Porto: piccola e raccolta, è incorniciata da scogliere che la proteggono dal vento. In più, è il rifugio migliore per chi desidera pace e vuole godersi il silenzio assoluto, lontano da qualsiasi rumore;
- Spiaggia dei Vricci: piccola insenatura con ciottoli chiari e fondale sabbioso, incorniciata da pareti tufacee;
- Spiaggia delle Grottelle: caletta nascosta tra rocce bianche (raggiungibile solo via mare), con ciottoli dorati che si tuffano in un’acqua così trasparente che sembra di galleggiare sulla luce;
- La Forcina: non proprio una spiaggia, ma uno spettacolo geologico di colate laviche e stratificazioni. L’acqua è calma e fantastica per ancorare o nuotare.