Nel cuore dell’Abruzzo, il Castello di Ocre custodisce un mondo perduto

Ci sono luoghi che non si impongono con la loro fama, ma che attendono pazientemente di essere scoperti.

Il Castello di Ocre è uno di questi: sospeso a quasi mille metri sul livello del mare, circondato da boschi e montagne, conserva il fascino di un tempo che non torna.

Nel cuore dell’Abruzzo più selvaggio, il Castello di Ocre domina la vallata della sottostante Fossa. Ma ciò che lascia veramente senza parole, oltre al panorama suggestivo, è il segreto custodito all’interno delle mura.

Un tempo, infatti, questo “castello” non era solo una fortezza, ma ospitava una vera e propria comunità di persone al suo interno, con case, botteghe, cisterne e addirittura una chiesa.

La vera identità del Castello di Ocre

Il Castello di Ocre non è nato come una classica roccaforte militare, ma come un insediamento medievale fortificato, dove la vita quotidiana si svolgeva tra pietra e fede. Le case erano disposte a schiera, costruite a ridosso delle mura o lungo quattro assi viari che conducevano tutti a un solo punto: la chiesa di San Salvatore “inter castrum Ocre”, fulcro spirituale e sociale del borgo.

Di quest’ultima si ha notizia fino al 1581 e, oggi, seppure risulti completamente diruta, ha restituito i resti di un prezioso affresco, oggi al Museo Nazionale dell’Aquila, databile alla metà dell’XII secolo, raffigurante una Madonna in trono col Bambino tra due figure.

basamento colonna chiesa castello ocre aquila abruzzo
@SiViaggia - Valentina Scillieri
Ciò che resta della Chiesa di San Salvatore

All’interno, ma anche all’esterno, della cinta muraria, gli abitanti conducevano una vita semplice ma organizzata: c’erano cisternoni per la raccolta dell’acqua piovana, fondamentali per la sopravvivenza in caso di assedio, e case-torri usate sia come abitazioni sia come punti di difesa. Le famiglie vivevano insieme sotto lo stesso tetto e, spesso, tra quelle mura, si intrecciavano generazioni. Si coltivava nei piccoli orti appena fuori le mura, si lavorava il legno, si macinava il grano.

case borgo medievale castello ocre resti
@SiViaggia - Valentina Scillieri
I resti delle case del borgo medievale nel Castello di Ocre

Oggi, dell’antico borgo medievale rimangono solo poche testimonianze, ma il disegno urbano è ancora chiaramente leggibile, e basta un po’ di immaginazione per sentire il rintocco di una campana o il rumore delle carriole sul selciato.

Dove si trova il Castello di Ocre e come visitarlo?

Il Castello di Ocre sorge nel cuore dell’Abruzzo, per la precisione a San Panfilo d’Ocre, in provincia dell’Aquila. Si staglia a 933 metri di altitudine, sulla dolina del Monte Circolo. Un luogo elevato, scelto non solo per difesa, ma anche per controllare la Valle dell’Aterno e le rotte verso l’altopiano delle Rocche.

Per raggiungerlo, bastano circa 20 minuti di auto dalla città de L’Aquila. L’ultimo tratto è su strada sterrata, quindi si consiglia di indossare scarpe comode e portare acqua. L’ingresso è gratuito, ma non è adatto a persone con disabilità, poiché le strutture non sono accessibili e non vi sono percorsi attrezzati.

vista dal castello di ocre in abruzzo
@SiViaggia - Valentina Scillieri
La vallata che domina il Castello di Ocre

La cinta muraria, di circa 470 metri, è parzialmente conservata, con sette torri – sei quadrate e una semicircolare – che conferiscono al complesso la forma di un triangolo fortificato unico nel suo genere.

Ogni anno, poi, il piccolo borgo di Ocre ospita nel periodo estivo (generalmente a inizio agosto) la Festa del Medioevo, un’occasione unica per visitare gli scavi archeologici del castello normanno accompagnati dal prof. Alfonso Forgione, responsabile del laboratorio archeologico dell’Università degli Studi dell’Aquila.

La vera storia del Castello

La prima citazione del Castello di Ocre risale a un periodo compreso tra il 1150 e il 1168, con la citazione nel Catalogus Baronum che lo identifica come feudo di Todino di Collimento, uno dei più potenti feudatari della conca aquilana.

Per l’attestazione diretta invece della presenza del castrum bisogna arrivare a un documento del 1178 inviato da Papa Alessandro III con il quale conferiva a Pagano, vescovo di Forcona, la giurisdizione sulle chiese, cappelle, borghi e sui castelli forconesi.

dettaglio incisione castello ocre abruzzo
@SiViaggia - Valentina Scillieri
Un dettaglio di un’incisione nel Castello

Da allora, la sua storia sarà un continuo intrecciarsi di privilegi e guerre. Nel 1254, durante la fondazione dell’Aquila, fu uno dei pochi castelli non distrutti per volere imperiale, perché di proprietà dal cancelliere di corte Gualtieri, erede dei conti d’Albe che erano proprietari del feudo fin dalla conquista normanna. Ma non bastò a proteggerlo dalle razzie: nel 1266 e 1293 fu saccheggiato dagli aquilani, e nel 1423 subì un devastante attacco da parte del capitano di ventura Braccio da Montone.

Nonostante il suo passato glorioso, Ocre perse gradualmente il suo ruolo difensivo. Già all’inizio del XVI secolo non veniva più definito “castrum”, ma “villa” e la popolazione abbandonò progressivamente il borgo fortificato. Tuttavia, l’impianto urbano è ancora oggi perfettamente leggibile, e visitarlo significa entrare in contatto con un’Italia nascosta, lontana dai riflettori del turismo di massa e ancora capace di raccontare una storia inedita.

castello ocre: borgo medievale e resti di oggi
Ufficio Informazioni Turistiche Ocre
Come era un tempo il Castello e come è oggi

Un viaggio che inizia dal silenzio

Il Castello di Ocre non ha biglietterie né luci artificiali. Non ci sono folle né comodità. Ma conserva qualcosa di speciale, che spesso nei luoghi più turistici è difficile da trovare: l’autenticità.

Per chi ama la storia, l’archeologia o semplicemente il fascino di ciò che è stato dimenticato, Ocre è una meta imperdibile. Un viaggio nel cuore dell’Abruzzo, tra bellezza, rovine e paesaggio, dove il tempo ha smesso di correre, ma non di raccontare.

Autore
SiViaggia.it

Potrebbero anche piacerti