L’amato cemento e l’assalto di Alcaraz: perché Sinner a Cincinnati già si gioca una buona fetta del suo numero 1

  • Postato il 7 agosto 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Jannik Sinner riparte dal Masters 1000 di Cincinnati, il suo primo torneo dopo il trionfo di Wimbledon, in programma dal 7 al 18 agosto. Vit Kopriva o un qualificato: sarà questo l’esordio soft dell’azzurro, che ha i gradi di campione in carica. Ma Cincinnati questa volta significa anche altro. Equivale alla partenza di una nuova missione, il primo passo di una scalata da più di 6mila punti fino alla fine della stagione. Da qui infatti Sinner comincia la difesa del numero 1 del mondo a fine anno.

Cincinnati dà avvio alla campagna nordamericana dell’azzurro, che vale ben la metà delle cambiali in palio. Tremila punti in appena due tornei. Uscire indenne dagli impegni negli Stati Uniti darebbe quel boost di fiducia che renderebbe la parte autunnale più in discesa. L’Ohio è quindi già un crocevia fondamentale per mantenere la leadership mondiale e contrastare l’assalto di Carlos Alcaraz. L’anno scorso Sinner superò Francis Tiafoe in finale, questo significa presentarsi con un fardello da mille punti da gestire. Un peso notevole per tutti, ma non per l’altoatesino, che riabbraccia anche la superficie dove il suo potenziale viene meglio espresso. Il cemento sarà sicuramente un’arma in più per confermarsi a Cincinnati e non solo. Il tabellone ha assunto un’importanza relativa, al netto di sorprese che possono sempre materializzarsi. Qualche insidia c’è (Holger Rune e Taylor Fritz), ma i giocatori più caldi del momento (Alex De Minaur e Ben Shelton su tutti) sono nella parte bassa, lontani dall’azzurro.

E comunque ormai ciò che conta davvero è Alcaraz, il grande rivale, che anche in Ohio potrà essere affrontato solo in finale. Lo scenario che tutti si auspicano. Lo spagnolo si presenta senza punti da difendere (nel 2024 eliminazione immediata contro Gael Monfils) e con tutto da guadagnare. La possibilità di accorciare nel ranking è concreta, ma d’ora in avanti sarà la Race a determinante le previsioni e lì tutto appare ancora aperto. Tradotto meglio: Alcaraz non può permettersi di fare calcoli.

Tra i big non ci sarà invece Novak Djokovic. Il serbo, dopo Toronto, ha scelto di rinunciare anche a Cincinnati, per puntare tutto sullo Us Open. Forse l’ultima vera chance per conquistare il 25esimo Slam della carriera. Una decisione per certi versi attesa e che non sposta niente in termini in classifica. Anche un anno fa Nole non prese parte al torneo in Ohio.

La lente d’ingrandimento azzurra non sarà solo su Sinner. Anche Lorenzo Musetti necessita di un segnale forte e immediato. L’azzurro viene da mesi complicati, caratterizzati da fastidi fisici e scarsi risultati. Un trend che ha rimesso in discussione una qualificazione alle Atp Finals che dopo la grande stagione disputata sulla terra rossa sembrava quasi cosa fatta. De Minaur, Fritz e Shelton hanno tutti superato il carrarino, che oggi è nono nella Race e quindi andrebbe a Torino come prima riserva. Insomma, c’è bisogno di un nuovo cambio di marcia. Dopo l’occasione sprecata a Toronto, Cincinnati si presenta come una buona opportunità, anche se la superficie molto rapida non trasmette le migliori sensazioni. Almeno sulla carta. In Ohio Musetti deve portare a casa punti pesanti per ridare vigore alla propria candidatura per Torino, mettendo da parte anche quella fiducia che può spingerlo molto avanti allo Us Open.

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