L'Accordo di Parigi, il primo trattato globale giuridicamente vincolante per combattere i cambiamenti climatici, compie 10 anni: era il 12 dicembre 2015, quando i 196 Stati partecipanti alla Conferenza delle Parti di Parigi (COP21), stabilivano l'impegno a "mantenere l'aumento della temperatura media mondiale ben al di sotto di 2 °C rispetto ai livelli preindustriali, e proseguire l'azione volta a limitare tale aumento a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali".
Oggi, 10 anni e 9 cop dopo, alla COP30 di Belém si traccia un bilancio di questo strumento, che tanto ha dato nella lotta alla crisi climatica, ma che ha anche mostrato qualche limite.
Come è cambiato il clima in questa decade? Che cosa ha raggiunto l'Accordo di Parigi, e che cosa manca?. Il riscaldamento globale aumenta, ma meno rispetto alle stime di 10 anni fa. L'aumento previsto di temperatura globale media entro fine secolo è ora di +2,5-2,9 °C rispetto all'era pre-industriale: troppo, per evitare effetti catastrofici sul sistema Terra (fusione dei ghiacci, innalzamento del livello dei mari, ondate di calore, ma potremmo continuare); tuttavia meno rispetto ai 3,8 °C temuti quando è stato firmato l'Accordo nel 2015. Si tratta ancora di una traiettoria pericolosa, ma meno di quella che avremmo avuta se non avessimo firmato il trattato. . Gli ultimi 10 anni sono stati i più caldi di sempre. Ognuno degli anni tra il 2015 e il 2024 (esattamente il decennio di "vita" dell'Accordo di Parigi) è stato uno dei 10 più caldi mai registrati e il 2024 - anche per effetto del fenomeno climatico El Niño - è stato il più caldo degli ultimi 125.000 anni.
A seconda delle temperature globali che registreremo a novembre e a dicembre 2025, anche quello in conclusione sarà il secondo o il terzo anno più rovente di sempre. Ed è possibile che la soglia dei +1,5 °C fissata come limite dall'Accordo di Parigi sia superata per il terzo anno consecutivo. Anche se dovesse essere uno sforamento temporaneo e le temperature dovessero poi ristabilirsi su valori più bassi, oltrepassare questa linea rossa avrebbe effetti devastanti sugli ecosistemi e sulle comunità vulnerabili. . Le emissioni continuano ad aumentare. Dal 2015, le concentrazioni di CO2 in atmosfera sono cresciute del 5,64% (raggiungendo le 422 parti per milione nel 2024) e quelle di metano del 5,33%, raggiungendo le 1901 parti per miliardo nel 2024. Sono gli effetti cumulativi di oltre 150 anni di uso senza freni dei combustibili fossili, di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze, ma il fatto che la necessità dell'abbandono ("transitioning away") di petrolio, gas e carbone sia stato menzionata solo nella COP del 2023 ci dice che i progressi su questo fronte saranno molto lenti. . All'Accordo di Parigi si rimprovera un approccio "troppo flessibile", che lascia i Paesi firmatari liberi di decidere autonomamente per quando e di quanto ridurranno le emissioni. Ciò ha permesso a molti di fare il minimo, o addirittura di ostacolare il processo di graduale abbandono di queste fonti inquinanti. Secondo Climate Analythics, un'organizzazione no-profit sulla scienza e la politica del clima, «questo non è un fallimento dell'impianto dell'Accordo di Parigi, è un fallimento dell'ambizione collettiva di adeguarsi ai suoi intenti».. Gli ostacoli più grandi: che cosa dell'Accordo non sta funzionando. Secondo lo State of Climate Action 2025 del World Resources Institute, che fornisce una tabella di marcia su come stanno procedendo i progressi verso gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, in ogni settore l'azione climatica non è riuscita - anche quando lanciata nella giusta direzione - a soddisfare impegno e velocità necessarie per incontrare quel limite di +1,5 °C.
Alcuni dei progressi più insoddisfacenti si sono osservati negli sforzi per prevenire la perdita delle foreste e altre forme di cambiamento dell'uso del suolo, per abbandonare la generazione di elettricità dal carbone (la principale fonte di emissioni di gas serra nel settore energetico) e aumentare gli sforzi di finanziamento per il clima, in particolare da fonti pubbliche.. Altri punti critici? «I finanziamenti pubblici ai combustibili fossili - si legge nella sintesi del rapporto - sono cresciuti in media di 75 miliardi di dollari all'anno dal 2014; i progressi compiuti nella decarbonizzazione dell'acciaio sono rimasti sostanzialmente stagnanti; e la quota di viaggi effettuati in autovetture, molte delle quali utilizzano ancora motori a combustione interna, continua ad aumentare».. Parlando di finanziamenti, anche se esperti indipendenti stimano che siano necessari 1.300 miliardi di dollari all'anno, da qui al 2035 per far fronte alle più urgenti necessità imposte dalla crisi climatica, alla COP29 di Baku i Paesi industrializzati ne hanno promessi almeno 300 all'anno entro il 2035 a quelli in Via di Sviluppo. Il nodo della COP30 sarà capire come arrivare a quei 1.300, una questione non solo economica ma di giustizia climatica: a luglio 2025, una storica sentenza della Corte dell'Aja ha chiarito che i Paesi inquinanti sono legalmente tenuti a ridurre le proprie emissioni e a risarcire chi oggi ne paga le conseguenze.. Il boom delle rinnovabili: che cosa sta funzionando. L'Accordo di Parigi ha consacrato un decennio di crescita insperata per le energie rinnovabili, che hanno appena superato il carbone come principale fonte di generazione elettrica. «Oggi investiamo due volte più nelle rinnovabili che nei combustibili fossili, le rinnovabili rispondono all'80% delle domanda di crescita di elettricità globale, il solare si è sviluppato 15 volte più rapidamente di quanto previsto 10 anni fa», dice Christiana Figueres, diplomatica a lungo segretaria della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, tra le principali artefici dell'Accordo di Parigi.. Anche l'adozione di veicoli elettrici è già il 40% superiore alle proiezioni formulate nel 2015 per oggi dall'Agenzia Internazionale dell'Energia, e nel 2030 sarà più alta del 66%. «I passi avanti che si vedono nell'economia reale ci dicono che stiamo camminando nella direzione giusta, anche se troppo lentamente», conclude Figueres..