“La testa mi si girò di 180 gradi e mi scagliai contro un prete con una forza sovrumana, la mia voce era quella di un uomo”: Ania Goledzinowska racconta la sua “possessione”

  • Postato il 1 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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“La testa mi si girò di 180 gradi e mi scagliai contro un prete con una forza sovrumana insultandolo e inveendo contro di lui con voci maschili che nulla c’entravano con la mia”. Ania Goledzinowska, ex showgirl, modella e attrice polacca, ha raccontato episodi sconvolgenti della sua “possessione”. Nel presentare il suo libro Faccia a faccia con il demonio (Sugarco) che uscirà a settembre, la donna diventata famosa per essere uscita dalla torta di compleanno di Silvio Berlusconi, nonché ex fidanzata del nipote del Cavaliere, Paolo Enrico Beretta, ha sostanzialmente fatto capire di essere stata posseduta dal demonio e che il percorso riabilitativo è stato lungo e doloroso.

In un’intervista a La Stampa, Goledzinowska ha spiegato di aver vissuto “dialoghi a tu per tu con spiriti maligni, ierognosi, conoscenza di fatti occulti su storie di dominio pubblico, esperienze extracorporee”. Come riporta Open, l’ex modella ha ricordato che all’epoca in cui faceva parte dell’allargata famiglia Berlusconi iniziò ad essere terrorizzata dalle intercettazioni e di aver paura di usare le carte di credito: “Bisognava prestare una maniacale attenzione ad ogni parola, a qualunque comportamento, a qualsiasi gesto rivolto all’estero. Mi sentivo soffocare e cominciai a stare male”. Fu così che scappò e raggiunse tal padre Cipriano De Meo, decano degli esorcisti e benedetto da Padre Pio. “Appena mi vide balbettare alle sue domande disse di portarmi da uno psichiatra. Mi mise una mano sulla testa e fu un disastro”.

Goledzinowska ha continuato spiegando un momento che ricorda il film L’esorcista: “Nella stanza c’erano sei persone e non riuscirono a fermarmi. La testa mi si girò di 180 gradi e mi scagliai contro padre Cipriano con una forza sovrumana insultandolo e inveendo contro di lui con voci maschili che nulla c’entravano con la mia. Da quel momento in poi ogni settimana andavo da lui per le preghiere di liberazione dal maligno”. Goledzinowska aveva chiesto aiuto anche a diversi psichiatri, ma proprio come nel film di Friedkin nonostante un lungo ricovero non erano emerse patologie psichiatriche. Fu in quel periodo che si trasferì dalle suore a Medjugorje ed ebbe una storia con Paolo Brosio. La donna ha infine sottolineato come fosse l’ambiente dello spettacolo a farla “sentire male”. Oggi, invece, è rinata proprio grazie alla spiritualità: “Sono uscita dalla possessione, ho terminato tre anni di scuola professionale e oggi ho un lavoro e un amore normali”.

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