La sifilide giunse in Europa dalle Americhe

  • Postato il 19 dicembre 2024
  • Di Focus.it
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La sifilide potrebbe essere stata una delle poche infezioni a compiere un viaggio inverso, dalle Americhe all'Europa, insieme ai primi esploratori del Nuovo Mondo. Uno studio pubblicato su Nature e basato sulla ricostruzione di cinque antichi genomi di batteri della famiglia della sifilide dell'America pre-colombiana conferma che l'infezione ebbe modo di circolare ampiamente Oltreoceano ben prima dell'arrivo di Colombo. Deponendo così a favore della "teoria colombiana" della sifilide, circolante da tempo ma più volte messa in discussione.. Una malattia nuova? Nella primavera del 1495, la "prima guerra italiana" del re di Francia Carlo VIII di Valois fu funestata da un nemico imprevisto che iniziò a serpeggiare tra le fila del suo esercito: la sifilide, una malattia all'epoca altamente letale che si contraeva attraverso il sesso, e che si diffuse rapidamente in tutta la Penisola.. Una storica controversia. L'origine di questa infezione dovuta al batterio Treponema pallidum, che alla fine del XV secolo in Europa uccise cinque milioni di persone, è oggetto di dibattito da decenni. All'ipotesi che vuole che a portarla in Europa sia stato l'equipaggio di Cristoforo Colombo, di ritorno dalle Americhe, si contrappongono studi archeologici che hanno trovato lesioni ossee compatibili con la sifilide già su resti risalenti al Medioevo europeo.. Sifilide: Una vecchia conoscenza? Tanto la sifilide cronica quanto quella acquisita alla nascita possono lasciare segni riconoscibili nelle ossa e nei denti, segni che alcuni archeologi ritengono di aver individuato addirittura in individui vissuti nell'Europa del VI secolo a.C., e poi nel XIII secolo, ma comunque prima del 1492. In base a questa seconda teoria, la sifilide circolava già nel Vecchio Continente prima del ritorno di Colombo e dei suoi uomini, e l'epidemia del XV secolo in Europa sarebbe stata causata da ragioni indipendenti i contatti degli esploratori con gli abitanti delle Americhe.. Chiediamo al DNA. Per cercare di risolvere la questione, Kirsten Bos, responsabile del gruppo per la paleopatologia molecolare del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, e Johannes Krause, direttore del Dipartimento di Archeogenetica del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, hanno collaborato con scienziati di diversi Paesi delle Americhe per ricostruire cinque antichi genomi della famiglia delle malattie della sifilide provenienti da Messico, Cile, Perù e Argentina, arrivando a determinare una relazione tra queste forme estinte e le malattie della famiglia della sifilide che circolano ancora oggi.. Un affare del vecchio mondo. La sifilide appartiene a una piccola famiglia di infezioni causate dai batteri del genere Treponema di cui fanno parte anche bejel (sifilide endemica), yaws (framboesia) e pinta, malattie tropicali caratterizzate dalla formazione di ulcere su bocca, pelle e ossa che si diffondono non tramite contatti sessuali ma o attraverso qualsiasi contatto stretto (sessuale e non) con la cute o con la bocca di una persona infetta. Analizzando i dati emersi dagli antichi genomi dei patogeni recuperati da resti ossei, gli autori dello studio hanno confermato che le Americhe costituirono un centro di diffusione e diversificazione per sifilide & co. prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo.. La diffusione fu opera nostra. «Vediamo linee sorelle estinte per tutte le forme note di questa famiglia di malattie, il che significa che sifilide, framboesia e bejel sono le moderne eredità di patogeni che un tempo circolavano nelle Americhe», afferma Rodrigo Barquera, ricercatore post-doc del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology. «I dati supportano chiaramente un'origine nelle Americhe per la sifilide e le malattie affini, e la loro introduzione in Europa a partire dalla fine del XV secolo è l'ipotesi più coerente con i dati», precisa Kirsten Bos. Che aggiunge: «Anche se le popolazioni indigene americane ospitavano le prime forme di queste malattie, gli europei furono determinanti nel diffonderle in tutto il mondo».. Malattia globale. Dopo l'introduzione in Europa a fine 1400, infatti, la sifilide andò incontro a una vera e propria esplosione, culminata nel 1500 con il traffico di esseri umani e con l'espansione dei coloni europei nelle Americhe e in Africa. Ora lo stesso tipo di analisi genomiche dovrà chiarire meglio le prove di lesioni compatibili con la sifilide sulle ossa degli europei del Medioevo: «Chissà quali malattie più antiche, correlate alla sifilide, hanno fatto il giro del mondo, diffondendosi tra gli esseri umani o altri animali prima che comparisse la famiglia della sifilide», conclude Krause..
Autore
Focus.it

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