La sfida del procuratore Borrelli, capo della procura di Reggio
- Postato il 31 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
La sfida del procuratore Borrelli, capo della procura di Reggio
Giuseppe Borrelli si è insediato a capo della procura di Reggio Calabria: «Qui c’è una società civile perbene che merita tutela». Lombardo: «La Calabria ha bisogno di persone come te».
Giuseppe Borrelli è ufficialmente il nuovo procuratore della Repubblica di Reggio Calabria. Per mesi l’ufficio è stato retto pro da Giuseppe Lombardo, procuratore facente funzioni, che ha garantito continuità investigativa e direzionale in una delle procure più calde d’Italia. «Mi insedio con l’auspicio di lavorare bene – ha dichiarato Borrelli nel suo discorso – di proseguire un’attività che negli anni ha collezionato molti successi. Ci saranno dei cambiamenti, come è fisiologico che sia, ma nel solco di una continuità alla quale non si deve rinunciare». Magistrato di lungo corso, di origine campana, Borrelli porta a Reggio un’esperienza maturata in contesti giudiziari ad alta complessità: è stato a lungo alla guida della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e ha diretto per cinque anni la Procura di Salerno.
Già procuratore aggiunto a Catanzaro, ha contribuito a rilanciare l’azione contro la criminalità organizzata in un momento di particolare fragilità dell’ufficio: «Ricordo quella di Catanzaro come una straordinaria esperienza professionale», ha detto, «in cui assieme al procuratore Lombardo ponemmo le basi di un rinnovato impegno investigativo».L’insediamento a Reggio Calabria rappresenta però un nuovo inizio: «Sarebbe sbagliato sovrapporre esperienze diverse. Reggio è una realtà specifica, che comincio adesso a conoscere. È una sfida soprattutto sul piano intellettuale: voglio misurarmi con una realtà nuova, cercando di portare qualcosa di positivo».
IL BENVENUTO DI GIUSEPPE LOMBARDO A BORRELLI, NUOVO PROCURATORE CAPO DI REGGIO CALABRIA
A dargli il benvenuto è stato proprio Giuseppe Lombardo, che ha voluto sottolineare la portata umana e professionale dell’avvicendamento: «Troverai un ufficio fatto di giovani magistrati capaci, corretti, disponibili, in grado di mettere al centro della propria azione giudiziaria sempre la persona». Un messaggio non solo di stima personale, ma anche di trasparenza verso la cittadinanza. Rivolgendosi a Borrelli, ha aggiunto: «Hai saputo affrontare momenti difficili con lucidità e umanità, doti rare in un contesto complesso come il nostro. La Calabria ha bisogno di persone come te». Lombardo ha poi ricordato le «pagine complicate» vissute insieme, a partire dal 2010, anno simbolo per l’azione della magistratura reggina contro la ‘ndrangheta: «Quello che è successo allora non è un tempo passato: è un monito permanente. La tua attenzione sarà fondamentale».
Nel suo discorso, Borrelli ha mostrato una visione lucida e al tempo stesso autocritica della funzione penale: «Qual è il senso di fare un processo nei confronti di persone destinate, fin dall’inizio, ad essere assolte?». Parole che rivelano l’intenzione di rafforzare la qualità dell’azione investigativa, privilegiando il rigore delle indagini rispetto alla quantità dei procedimenti. Non è mancato un riferimento al ruolo della motivazione ideale nel lavoro del magistrato: «Il fatto che molti colleghi scelgano di restare qui anche oltre il tempo strettamente necessario è un segnale importante. È sintomo di motivazioni, anche ideali, che vanno apprezzate e valorizzate». Infine, un messaggio chiaro alla comunità: «A Reggio Calabria, come in ogni altra parte d’Italia, esiste una società civile fatta di persone per bene, che meritano tutela. La Procura sarà sempre al fianco di chi rispetta la legge, senza pregiudizi territoriali».
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La sfida del procuratore Borrelli, capo della procura di Reggio