La Roma di Gasperini vola, ma i numeri dicono che non è da scudetto

  • Postato il 6 ottobre 2025
  • Di Panorama
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La Roma capolista alla seconda sosta della stagione è la sorpresa che in pochi attendevano, forse nemmeno Gian Piero Gasperini nei giorni della Grande Delusione (di mercato) e delle Grandi Spiegazioni: perché non sono arrivati l’esterno e l’attaccante richiesto, quali sono i paletti della Uefa, chi è il colpevole ammesso che esista un colpevole. Invece i giallorossi sono in testa alla classifica insieme al Napoli con un filotto quasi perfetto di partite: 5 vittorie e una sola sconfitta, maturata a sorpresa anch’essa all’Olimpico contro uno dei Torino peggiori dell’era Cairo.

I primi 15 punti conquistati nelle prime 9 ore di campo del campionato sono, come dicono gli allenatori preparati, fieno in cascina in attesa di momenti peggiori. Ma sono anche benzina per gli entusiasmi di una piazza che in estate è corsa a sottoscrivere abbonamenti quasi al buio, fidandosi della parola di Ranieri e del curriculum di Gasperini. Una piazza che ora sogna in grande mentre tutto intorno le altre si chiedono: dove può arrivare la Roma? E’ da scudetto oltre che da piazzamento in zona Champions League?

Roma, partenza lanciata favorita dal calendario

La prima riflessione riguarda il calendario, certamente non nemico di una squadra in costruzione. La sintesi è semplice: fin qui la Roma non ha ancora affrontato un scontro diretto, visto che la Lazio attuale non è competitiva nella zona Europa. L’avversario più in alto in classifica incrociato è stato il Bologna (ora settimo), preso però nella giornata del debutto. Poi solo provinciali o quasi con la buona sorte di aver sfidato quattro delle ultime cinque della graduatoria: Pisa, Verona, Fiorentina e Torino. Non tutte valgono quel posto, ma la classifica fotografa il loro stato di forma nel momento dei match.

Dopo la sosta il livello si alzerà, a cominciare dal match con l’Inter di Chivu, anche se la scansione degli impegni non è male fino alla fine del girone d’andata nel cuore dell’inverno. Fortuna? Di sicuro. Ma anche bravura nel non disperdere punti in quelle partite che magari non fanno vincere lo scudetto o guadagnare un posto in Champions League ma certamente possono far perdere l’uno e l’altro.

La super difesa di Gasperini: cosa dicono i numeri

Il primato della Roma nasce certamente da una difesa poco perforabile: 2 sole reti subite, miglior reparto della Serie A. Non solo per qualche legno di troppo colpito dall’avversario di turno o per le parate di Svilar (12° nella classifica portieri per numero di interventi secondo Kickest), ma più in generale per una fase difensiva molto ben organizzata.

La Roma è terza per xGoal concessi nelle prime sei giornate della Serie A con 5,05 (fonte UnderStat), dunque prende pochi gol perché rischia poco e concede pochi tiri verso la sua porta. Fin qui le è anche andata molto bene in alcune situazioni che avrebbero potuto cambiare il corso degli eventi, ma nulla che non sia in linea con il vestito che Gasperini sta cucendo addosso al suo gruppo. E’ un buon fondamentale per stare nelle zone nobili della Serie A, per sognare più in grande deve essere accompagnato da una fase offensiva simile.

Roma, il limite di attaccanti che non segnano (e non tirano)

E qui arrivano le note dolenti e i numeri da analizzare oltre alla superficie dei punti conquistati. La Roma è solo il non attacco del campionato con 7 gol segnati e sta avendo pochissimo dai suoi attaccanti. Addirittura gli XGoal creati la vedono precipitare in 12° posizione (7,22), lontanissima dalle altre big del campionato tanto che secondo gli algoritmi di UnderStat dovrebbe avere molti meno punti (10 invece di 15) di quelli realmente conquistati.

La colpa è del pessimo rendimento delle punte. Senza troppi giri di parole, le statistiche sono impietose. Per trovare un attaccante giallorosso nella classifica dei tiri tentati bisogna scendere al 56° posto dove c’è Dybala (7) che è anche quello che ha avuto meno continuità di presenza a causa dei problemi fisici. Ferguson (62°) e Dovbkyk (111°) si perdono tra centrocampisti e difensori e lo stesso accade per le conclusioni che hanno centrato lo specchio della porta avversaria: 3 Ferguson (50°) e 2 Dovbyk (104°). La produzione offensiva è garantita da Soulé e Cristante. Troppo poco per sognare oltre.

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Panorama

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