Ecco il primo robot “cannibale”

  • Postato il 11 agosto 2025
  • Di Focus.it
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Un team di scienziati della Columbia University ha sviluppato un tipo di robot in grado di "crescere" e migliorarsi integrando materiali e parti di altri robot dall'ambiente circostante. Questo nuovo processo, dettagliato in uno studio pubblicato su Science Advances, è stato battezzato "Robot metabolism" (metabolismo robotico) e rappresenta un importante passo avanti verso l'autosufficienza delle macchine: «Per raggiungere una vera autonomia i robot non devono solo essere in grado di pensare autonomamente, ma anche di autosostenersi fisicamente», spiega Philippe Martin Wyder, coordinatore della ricerca.. Ispirati ai Geomag. La nuova capacità è stata dimostrata mettendo alla prova dei Truss Link, bastoncini magnetici robotici ispirati al giocattolo Geomag: si tratta di barre dotate di connettori magnetici a forma libera, che possono espandersi, contrarsi e collegarsi ad altri moduli creando strutture sempre più complesse. Dopo essersi uniti creando forme bidimensionali (come ad esempio un triangolo), i Truss Link incorporano altri bastoncini e formano forme tridimensionali (come ad esempio un tetraedro). Le nuove parti integrate non li rendono solo più grandi, ma anche più abili: un robot-tetraedro, per esempio, ha incorporato un'altra barra da utilizzare come "bastone da passeggio" per aumentare la propria velocità di movimento in discesa di oltre il 66,5%.. Non solo cervello. «Le menti robotiche hanno fatto passi da gigante negli ultimi dieci anni grazie al machine learning, ma i corpi dei robot sono ancora monolitici, poco adattabili e non riciclabili», sottolinea Hod Lipson, uno degli autori. Dobbiamo far sì che i corpi robotici diventino come quelli biologici – adattabili, in grado di guarire, crescere e riutilizzare moduli di altre forme di vita.. Uno sguardo sul futuro. Wyder spiega chiaramente come immagina il futuro di queste macchine autosufficienti: inizialmente i sistemi in grado di sostenere il metabolismo robotico saranno utilizzati in campi specifici come l'esplorazione spaziale, e solo in seguito potrà esistere un mondo in cui l'intelligenza artificiale sia in grado di costruire robot con la stessa semplicità con cui oggi scrive o rivede un'email. Secondo Lipson, nonostante l'idea di un mondo popolato da robot in grado di riprodursi da soli evochi i più cupi scenari di fantascienza, dobbiamo guardare in faccia la realtà ed essere pratici: in un futuro dove i robot guideranno le nostre automobili e produrranno ciò che compriamo, è impensabile immaginare che siano gli umani a prendersi cura delle macchine: «I robot devono, in definitiva, imparare a prendersi cura di sé stessi», conclude..
Autore
Focus.it

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