La ripartenza del nucleare in Italia. Chi ci sarà alla sesta edizione di iWeek

  • Postato il 22 novembre 2024
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Dalla valorizzazione, al ruolo delle Big tech, una nuova vita per i siti nucleari. A Roma, a Palazzo Altieri nella sede di Banca Finnat Euramerica, il 26 novembre si terrà la VI edizione di iWeek dal titolo “Dalla formazione all’industria, la ripartenza del nucleare in Italia”. Un appuntamento quindi con il mondo delle imprese, dell’istruzione, dell’energia e della politica.

L’evento inizierà alle 9 e verrà dedicato ampio spazio proprio al tema della nuova vita dei siti nucleari, dove oggi si trovano le centrali in via di smantellamento.

Questi siti sono parte della rete nazionale per la produzione energetica inserita a sua volta nel network delle telecomunicazioni. Le centrali insistono su terreni in rilievo che li pongono al riparo da eventi alluvionali, hanno caratteristiche di massima sicurezza, si trovano lungo dorsali di rete e godono di una no fly zone. Tutto ciò li rende ideali non solo per realizzare eventuali nuove centrali nucleari ma anche per ospitare le infrastrutture delle grandi industrie del digitale, che necessitano di ingenti e costanti quantità di energia.

“iWeek – la joint venture tra V&A-Vento & Associati e Dune Tech Companies – torna così a occuparsi di una tecnologia non solo capace di contribuire in maniera efficace ed efficiente al conseguimento dell’obiettivo della decarbonizzazione, ma che ha anche ormai raggiunto elevati standard di sicurezza. E lo fa, tra l’altro, affrontando il tema della valorizzazione dei siti delle centrali nucleari italiane, per i quali occorre immaginare un percorso parallelo al decommissioning che li porti a essere i gangli di un nuovo sistema in grado di garantire la sicurezza energetica nazionale”, ha dichiarato Andrea Vento, ceo di iWeek e V&A-Vento & Associati.

La tavola rotonda “Il nuovo nucleare: dalla valorizzazione dei siti al ruolo delle Big Tech” partirà dall’ottica di una economia circolare, dove si discuterà di “riciclare” al meglio alcuni siti industriali dotati di criteri di massima sicurezza propri di una centrale nucleare, per renderli disponibili per altre industry.

Se questo avvenisse attraverso la decisione politica di un ritorno al nucleare, ciò sarebbe percorribile in questi siti. Per questo nella discussione verranno analizzate le diverse tecnologie esistenti o imminenti, a partire dagli Smr e dagli Amr fino ad arrivare alla trasmutazione, così come le necessità delle industrie energivore, quali le telecomunicazioni, che richiedono il ricorso ad un mix energetico il più ampio possibile per evitare i limiti contingenti delle rinnovabili. Senza dimenticare di affrontare tempistiche, costi e sicurezza di un’eventuale road map del ritorno al nucleare in Italia.

Moderati da Roberta Amoruso, giornalista del Messaggero, ne discuteranno il direttore dell’Isin Francesco Campanella¸ il Nuclear Engineering Expert di Transmutex Lorenzo Cattoni, il direttore del Dipartimento Nuc di Enea Alessandro Dodaro, l’amministratore delegato di Protection Solutions Vittorio Festa, il ceo di Cellnex Italia Federico Protto, la Chief Operating Officer di newcleo Elisabeth Rizzotti.

Al termine della tavola rotonda, l’amministratore delegato di Sogin Gian Luca Artizzu terrà l’intervento “Una nuova vita per i siti nucleari”, in cui affronterà il ruolo del nucleare nella politica industriale energetica del Paese.

“L’Italia, come altri Paesi industrializzati, è davanti ad una sfida impegnativa – ha detto Gian Luca Artizzu – che è al contempo ecologica e di politica industriale. L’elettrificazione dei consumi energetici è un trend in ascesa non evitabile. Allo stesso modo, se vogliamo rimanere fra i Paesi industrializzati, dobbiamo prevedere un incremento dei consumi elettrici per il necessario impiego di data center, intelligenza artificiale, criptovalute e utilizzo della IoT nei processi produttivi. Tutto questo converge verso la necessità di produrre in prospettiva attraverso un mix intelligente di energie rinnovabili e nucleare, per ridurre la CO2 e fornire al sistema industriale e civile la costanza, la certezza e l’economia di suolo e materiali che solo il nucleare sa offrire. Trovo inevitabile questa soluzione, a meno di non voler far regredire il Paese e consegnarlo alla irrilevanza industriale e alla povertà”.

“La circolarità – ha detto Elisabeth Rizzotti – è al centro delle tecnologie nucleari di quarta generazione. Soluzioni come quelle che stiamo sviluppando in newcleo permettono di produrre grandi quantità di energia in modo sicuro e sostenibile riciclando ed eliminando le scorie esistenti. E si può andare oltre: le piccole dimensioni e la sicurezza intrinseca degli Advanced Modular Reactors (Amr) li rendono ideali per essere costruiti in siti industriali esistenti per offrire energia decarbonizzata ai distretti energivori, inclusi i data center”.

“Una corretta progettazione dei sistemi di radioprotezione e sicurezza – ha ribadito Vittorio Festa – è condizione indispensabile per il licensing di un reattore nucleare. Noi siamo già pronti”.

“Con la trasmutazione – ha dichiarato Lorenzo Cattoni  – è possibile rivoluzionare la gestione delle scorie nucleari superando le sfide tradizionali poste dalle centrali atomiche esistenti. Bruciando le scorie nucleari e producendo energia, la tecnologia Start permette di riciclare il combustibile esausto dei reattori attuali in prodotti di valore. Questo permette una riduzione in volume delle scorie nucleari ad alta attività fino a dieci volte riducendo di mille volte la vita della radiotossicità passando da oltre 300 000 anni a circa 300.  Essendo un sistema sottocritico, Start possiede i più alti margini di sicurezza rendendo possibile il processamento e distruzione delle scorie nucleari ad alta attività in modo più efficiente rispetto alle attuali tecnologie di un ordine di grandezza. Start inoltre si integra completamente nel panorama nucleare attuale permettendo la produzione di combustibile per i reattori raffreddati ad acqua. Tutto questo rende la trasmutazione una tecnologia pienamente rispondente ai criteri di economia circolare e del tutto adatta quindi a contribuire alla eventuale valorizzazione dei siti delle vecchie centrali nucleari italiane”.

Nel corso dell’evento verranno inoltre illustrati dal responsabile ricerca di Swg, Riccardo Grassi, i risultati del sondaggio “Energia nucleare: sfide formative e opportunità al servizio di cittadini e industria”.

La VI edizione di iWeek “Dalla formazione all’industria, la ripartenza del nucleare in Italia” è realizzata con il sostegno di Edison, Enel, newcleo, Sogin, AFRY, Alpha Ring, Protection Solutions e Transmutex e con i patrocini di ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ministero delle Imprese e del Made in Italy, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Isin, Regione Lazio, Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale, Lazio Innova, Associazione italiana nucleare, Enea, Politecnico di Milano e WeSchool.

È possibile registrarsi sul sito dedicato www.i-week.it.

Autore
Formiche

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