La posta dell’estate: Un’altra estate da butirra in riva alle sponde ioniche
- Postato il 13 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
La posta dell’estate: Un’altra estate da butirra in riva alle sponde ioniche
La rubrica del Quotidiano… la Posta dell’estate: le vostre domande, le nostre risposte… il tema di oggi: L’estate da butirra in riva alle sponde ioniche
LE VOSTRE DOMANDE ALLA POSTA DELL’ESTATE: Un’altra estate da butirra in riva alle sponde ioniche
Caro Quotidiano sono una ragazza cicciotella, mi ha consigliato di scrivervi mia nonna, la mia alleata e quella che vi legge, nella copia cartacea, dalla provincia di Cosenza, un posto sul mare Ionio. Finché non arriva l’estate non ho grandi problemi con il mio peso, non sono mai stata magra, neanche da bambina. Quindi sono nella mia comfort zone da pienotta. Non obesa, ma neanche snella. Paciocca, tonda, morbida.
Eppur mi muovo, gioco a pallavolo e sono bravina, ma sono pesante. Salto comunque, sto in difesa, quindi non schiaccio, ma se serve riesco. E sono serena, fino a maggio. Poi piombo nella più nera delle plumbee giornate. Quando le amiche iniziano a indossare i pantaloncini, ha notato che quest’anno sono ovunque? Ma io le mie cosciotte strette in jeans a vita alta e sgambati proprio non riesco a vederle. Mettersi in costume poi, vade retro Satana.
Dall’adolescenza in poi, oggi sono una studentessa universitaria nella ridente Unical, mi riprometto di arrivare alla prova costume in forma. Poi non lo so, succede qualcosa durante l’inverno e ogni estate mi ritrova sovrappeso. Come affronto me stessa e il mondo che mi guarda?
Luisa dallo Ionio
LA NOSTRA RISPOSTA
«E niente, è arrivata un’altra estate e io non sono dimagrita». Non l’ho scritto io ma avrei tranquillamente potuto farlo è l’incipit di un post su un blog che non trovo più, sono in overdose da link, leggo e perdo, mai lo avrei detto ma urge digital detox, e quindi mi scuso con l’autrice per la mancata citazione, se chi mi legge si ricorda chi è me lo segnalasse che rimedio nell’immediato.
È stata una lettura illuminante per tutti gli anni, e sono stati molti, in cui è arrivata un’altra estate e io non ero dimagrita. Oggi lo sono, per motivi svariati, ma ho la pelle flaccida, quindi i pantaloncini non li metto neanche io. O forse sì, che alla fine me ne frego, ma sono adulta, molto adulta.
Ti rispondo – posso darti del tu vero Luisa? – con una cosa scritta negli anni da obesa.
«Dopo lo scorno, le lacrime da coccodrillo, la depressione da prova costume, la sofferenza auto impostami dal vestirmi a maniche lunghe e il più possibile coperta a quaranta gradi, il non andare al mare, il sentirmi in imbarazzo, ho detto basta: fa caldo anche per me che sono grassa. E mi sono messa in costume e ci ho girato in spiaggia e mi sono fatta il bagno. E il mondo è rimasto sul suo asse, incredibile.
Metto vestitini, maniche corte e una volta addirittura uno scamiciato. Così, con bracciotte e cosciotte on the air. Libere e paffute. Una butirra che se ne va in giro senza vergogna.
Ragazze mie non fa caldo solo alle taglie 40 e se per motivi che non mi interessa sondare siamo sopra la 48 amen, non soffriamo oltre il soffribile. Scopriamoci, sottoponiamoci alla tagliola degli sguardi di chi giudica, tanto lo farebbero lo stesso.
Come mi è capitato di dire in altre occasioni, io posso sempre dimagrire per molti il treno di garbo, intelligenza e ironia è bello che passato e da un pezzo pure. E c’è gente che al mondo altro non ha da dare che la sua magrezza. E se a qualcuno il nostro essere allegre e fuori forma disturba, pazienza, fa due fatiche come usa dirsi.
Questo, come sempre mi tocca ripetere, al netto dei problemi di salute, non è un inno all’obesità o al grasso libero, ma un invito ad amarsi e volersi bene, con i nostri difetti e i nostri chili in più. Io ci sto provando e sinceramente non è affatto male.
Ah, sono ingrassata per sciatteria e malattia, resto grassa per difesa. Uso il grasso come protezione dal male che il prossimo può arrecarmi, come cuscinetto per ammortizzare la cattiveria. Che pure ugualmente mi colpisce, e quindi come dice quella brava da cui mi faccio seguire, ora potresti anche iniziare a pensare di lasciarle andare tutte queste difese, che tanto il male, quando arriva arriva, un po’ come il Natale e in fondo anche il bene». E infatti ora sono dimagrita.
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LA POSTA DELL’ESTATE
Sull’isola di Awashima, nel Mare Interno di Seto, in Giappone esiste un ufficio postale che accoglie la corrispondenza destinata a chi un indirizzo non lo possiede. Si chiama hyoryu yubinkyoku, l’Ufficio postale alla deriva. È un’installazione artistica che accoglie lettere indirizzate a destinatari sconosciuti o impossibili da raggiungere, come persone defunte o amori impossibili.
Originariamente creato come parte della Triennale d’Arte di Setouchi nel 2013, è diventato un luogo speciale dove le persone possono esprimere emozioni e sentimenti attraverso la scrittura, senza aspettarsi una risposta. È stato creato dall’artista Saya Kubota come parte della Triennale d’Arte di Setouchi del 2013, ma ha continuato a vivere grazie alla passione di Nakata Katsuhisa, che lo gestisce. È un luogo pieno di speranza, dove le persone possono trovare conforto nel condividere le proprie emozioni attraverso la scrittura.
Ecco noi vorremmo diventare, nel battito di ciglia tra l’estate e la sua fine, il vostro ufficio postale, con un indirizzo estate@quotidianodelsud.it. Chiedeteci, scriveteci, pensateci, stupiteci. Vi risponderemo. O almeno ci proveremo.
Il Quotidiano del Sud.
La posta dell’estate: Un’altra estate da butirra in riva alle sponde ioniche