La mostra a Londra che mette a confronto i quadri di Vermeer con le loro misteriose copie
- Postato il 20 settembre 2025
- Arti Visive
- Di Artribune
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Due dipinti, l’uno accanto all’altro: identico il soggetto. Ma la mano è la stessa? Chi avrà modo di vedere i due quadri a confronto, presso la Kenwood House di Londra, potrà farsi un’idea. Di certo, l’opportunità fornita al pubblico dal museo di Hampstead – nella villa seicentesca parte del circuito English Heritage, che vanta una prestigiosa collezione d’arte, con un importante nucleo di pittura fiamminga – è, a oggi, unica nella storia.











La mostra su Vermeer alla Kenwood House: due dipinti a confronto
La Suonatrice di chitarra attribuita con certezza a Johannes Vermeer (1632 – 1675) è parte della collezione permanente di Kenwood dal 1927. Una seconda versione arriva, invece, in prestito dalla John G. Johnson Collection del Philadelphia Museum of Art: chi è l’autore? In occasione del 350esimo anniversario della morte di Vermeer, per la prima volta le due opere sono messe a confronto diretto: obiettivo della mostra Double Vision (allestita fino all’11 gennaio 2026) è suscitare dibattito e dare un contributo agli studi sul pittore fiammingo, che nel 2025 è protagonista anche di altri progetti celebrativi, come la mostra appena chiusa alla Frick Collection di New York.
La Suonatrice di chitarra di Vermeer e la sua replica
Vermeer – di cui si conoscono solo 37 dipinti – realizzò l’opera nel 1672, raffigurando una giovane donna intenta a suonare la chitarra, che distoglie lo sguardo, forse per prestare attenzione a qualcosa che sta accadendo fuori dal campo visivo del quadro. Il dipinto di Philadelphia ha dimensioni simili e coglie la stessa scena: la modella, però, presenta piccole differenze, come i capelli raccolti in una treccia appuntata sulla testa, anziché i riccioli sciolti. Mentre il primo quadro è firmato dal pittore, la sua “replica” non reca firma: in passato attribuito a Vermeer, oggi è considerato una copia, di cui poco o nulla si conosce sulle origini.
Gli studiosi hanno iniziato a interrogarsi sulla relazione tra i due dipinti negli Anni Venti del Novecento, ma lo stato di conservazione della replica non ha mai aiutato a formulare un’ipotesi convincente. Diversi interventi di pulitura, probabilmente ottocenteschi, hanno infatti alterato la superficie pittorica, provocando danni irreparabili e la perdita di tutti quei dettagli che fanno dell’originale un capolavoro di raffinatezza per acribia descrittiva e attenzione luministica.

Le ricerche sulle due suonatrici di chitarra
Negli ultimi due anni, però, il dipinto di Philadelphia è stato oggetto della ricerca di un team multidisciplinare su materiali, tecniche e stili utilizzati, condotta in collaborazione con la National Gallery of Art di Washington. La mostra di Kenwood è occasione per condividerne alcuni dei risultati, in attesa della pubblicazione scientifica. Si evidenziano, nello specifico, differenze nello strato pittorico preparatorio dei due dipinti e anche nella scelta dei pigmenti. Tra gli altri: un costoso blu oltremare per Vermeer, il più economico indaco per la copia.
Livia Montagnoli
Double Vision: Vermeer at Kenwood
Kenwood House
Fino all’11 gennaio 2026
www.english-heritage.org.uk/visit/places/kenwood/
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