La Battaglia di Pavia compie 500 anni e la città gli dedica una mostra a Palazzo Visconteo
- Postato il 17 settembre 2025
- Arti Visive
- Di Artribune
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Sono passati cinquecento anni dalla Battaglia di Pavia del 24 febbraio 1525, il primo grande scontro in cui le armi da fuoco furono decisive per l’esito del conflitto, e che aprì un nuovo capitolo nelle vicende dell’Italia e di tutta l’Europa. A celebrare questo importante evento è Pavia 1525: le arti nel Rinascimento e gli arazzi della battaglia, una mostra che riunisce le opere di grandi maestri della storia dell’arte come Leonardo da Vinci, Ambrogio Bergognone, Bernardino Zenale e Pietro Perugino, per citarne solo alcuni, nei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia dal 19 settembreall’11 gennaio.
La mostra “Pavia 1525” al Castello Visconteo di Pavia
Curato da Francesco Frangi, Pietro Cesare Marani, Mauro Natale, Laura Aldovini e, per la sezione degli arazzi, da Carmine Romano e Mario Epifani, il progetto espositivo intende restituire al pubblico una testimonianza storico artistica della battaglia, creando un dialogo tra dipinti, disegni, sculture, codici miniati e arazzi. La mostra si articola in due sezioni: la prima è dedicata a esplorare il periodo storico-artistico che la città di Pavia ha vissuto nel Rinascimento tra la fine del Quattrocento e il 1525. La seconda, invece, sottolinea la cesura che l’evento bellico segnò rispetto agli anni precedenti sia per Pavia e per il Ducato di Milano, sia per gli equilibri politici di tutta la penisola, è interamente dedicata all’esposizione dei sette monumentali arazzi.
Il percorso espositivo negli spazi del Castello Visconteo di Pavia
La rassegna si apre con la figura di Donato de’ Bardi, pittore attivo in prevalenza in Liguria ma che orgogliosamente si firma PAPIENSIS: è evocato in mostra quale precursore dello sviluppo dell’arte rinascimentale di Pavia e fondamento per tutta la pittura lombarda del Quattrocento.
Successivamente la mostra ruota attorno a degli elementi storici nodali: la Certosa, il Duomo e la città.

La Certosa, il Duomo e Pavia al centro della grande mostra
Una sezione è dedicata infatti al cantiere della Certosa di Pavia, il più emblematico dei progetti dei duchi nella loro seconda capitale. A cavallo tra il Quattro e il Cinquecento, quest’opera è un elemento cardine per l’arte lombarda, anche per la presenza dei capiscuola dell’arte della regione, come il Bergognone, e di alcuni dei maggiori maestri italiani del tempo, primo fra tutti il Perugino. Un’altra sezione, invece, si concentra sulla ricostruzione della cattedrale pavese, il cui risultato fu un concorso di artisti che animarono la scena pavese, tra cui Bramante, Leonardo, Francesco di Giorgio Martini e altri che furono incaricati di occuparsi del progetto.
Altre sezioni sono dedicate alla produzione degli artisti pavesi impegnati nella pittura, nella scultura in legno e nella miniatura, mirando a rendere visibili i riverberi di questa vivace congiuntura nella produzione figurativa locale. Vengono così presentati per la prima volta a confronto tra loro le personalità di pittori come Bernardino Lanzani, Bartolomeo Bonone, il cosiddetto Maestro della Deposizione di Pavia, il Maestro delle Storie di Sant’Agnese, e quelle dei maestri intagliatori come i fratelli De Donati e Giovanni Angelo Del Maino, artista che fu tra i più nobili interpreti della scultura lignea nell’Italia di primo Cinquecento.
Il polittico di Bergognone in mostra al Castello Visconteo di Pavia
Per l’occasione verrà presentato il coro ligneo cinquecentesco intarsiato e dipinto – proveniente dalla chiesa di San Marino di Pavia, appositamente restaurato e allestito presso i Musei Civici – e sarà ricomposto nel percorso espositivo un polittico che il maestro lombardo Ambrogio Bergognone realizzò per la Certosa e le cui tavole sono oggi divise in luoghi e proprietà diversi. Grazie al sostegno di Fondazione Bracco, il pubblico potrà vedere i risultati delle analisi diagnostiche condotte su alcune tavole del polittico da un team di esperti delle Università di Milano, dello spin off IUSS-Pavia DeepTrace Technologies e del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.
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