“La morte di mio figlio? Non esiste un solo modo per affrontare un lutto, altrimenti esisterebbe una cura”: l’attore Tim Roth racconta la morte del secondogenito per coriocarcinoma

  • Postato il 20 maggio 2025
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Suo figlio è morto nel 2022 dopo una diagnosi di cancro alle cellule germinali e lui, Tim Roth, ricorda al Guardian di quel “dolore che arriva a ondate”, come lo definì dopo la tragedia. Cormac Roth aveva 25 anni e del suo percorso di cura aveva raccontato sui social: “Si chiama Coriocarcinoma, è raro, ed è riuscito a starmi tanti passi avanti, qualunque cosa gli lanci addosso. Mi ha tolto metà del mio udito, 27 chili di peso, la mia sicurezza, e continuerà il suo percorso omicida finché non riuscirò a fermarlo in qualche modo, e ucciderlo”, scriveva il 25enne musicista.

In quel periodo il papà di Cormac, Tim Roth, girava un film sull’elaborazione del lutto, Poison: “Parlava proprio di questo, della perdita e del dolore e ora, per la mia famiglia, è diventato qualcosa di estremamente toccante“. Roth racconta anche di come la regista del film, Désirée Nosbusch, fosse sconvolta dalla morte di Cormac tanto da chiedersi se “il film avesse portato sfortuna” ma lui la rassicurò dicendole che di non avere “nessun rimpianto per averlo fatto. In un certo senso, mi ha aiutato a prepararmi.

In Poison, Roth interpreta un padre che perde un figlio e si trova a elaborare il lutto assieme alla ex moglie: “Mostra una verità profonda. Non esiste un solo modo per affrontare il lutto. Ognuno reagisce a modo proprio, altrimenti esisterebbe una cura. Ora lo vedo con amici e familiari: ognuno lo sta affrontando a modo suo, e bisogna rispettarlo”. Dopo la morte di Cormac, Roth, la moglie Nikki Butler e l’altro figlio Hunter avevano detto in un comunicato che il dolore arrivava “a ondate” e avevano poi citato uno dei motti di Cormac, “Fai le cose che ami”.

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Il Fatto Quotidiano

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