“La mia vita stravolta tra arresto, carcere, poi arresti domiciliari in una comunità”: la lettera choc di Paolo Calissano. Il fratello commenta: “Che tristezza”
- Postato il 30 aprile 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Si torna a parlare di Paolo Calissano, l’attore stroncato a Roma il 29 dicembre 2021 da un mix di farmaci antidepressivi. La giudice per l’udienza preliminare Angela Nutini del Tribunale di Genova ha deciso di rinviare a giudizio l’avvocato Matteo Minna, l’amministratore di sostegno di Calissano. Minna è accusato di aver circuito l’attore e di avergli sottratto oltre 500mila euro. Il processo inizierà il 3 luglio. Il fratello, Roberto Calissano, è parte offesa ed è assistito dall’avvocato Santina Ierardi.
Il fratello dell’attore è stato ospite di “Storie di sera“, condotto da Eleonora Daniele e andato in onda lunedì 29 aprile. È stata letta una missiva commovente di Paolo Calissano e il primo commento di Roberto è stato: “Mi fa una grande tristezza. Leggo in queste parole, che riflettono il suo pensiero, tutto il suo dolore nel ritrovarsi sempre associato a questo fatto di cronaca che gli ha segnato la vita”.
“Il mondo che mi ero creato nel bene e nel male è crollato di colpo il 25 settembre del 2005, – ha scritto Calissano – da quel giorno la mia esistenza è stata completamente stravolta. Arresto, carcere, poi arresti domiciliari in una comunità di sostegno a Torino. La mia vita, fino ad allora completamente in mano mia e che mi ero costruito in anni di fatiche non esisteva più (…) Hanno soprattutto generato una nuova immagine, quella del delinquente, non quella che sarebbe dovuta essere: lo stupido. Sono passato dall’essere un personaggio pubblico famoso e riconosciuto per la qualità del mio lavoro ad essere un personaggio famigerato e additato da tutti per la mia vicenda giudiziaria. In questo senso il mio ritorno a Genova è stato ancora più penoso”.
Poi le parole dedicate all’avvocato Minna, oggi in attesa di processo: “È sempre stato al mio fianco, con pazienza, costanza e tenacia, nonostante io lo abbia a volte aspramente combattuto e ne abbia addirittura chiesto l’allontanamento. Per fortuna non sono riuscito nel mio intento. Gli ultimi anni sono stati, nonostante alcuni momenti difficili, finalmente positivi anche per merito di un percorso medico e psicologico a cui ancora aderisco. Il futuro mi appare più roseo e sono riuscito a recuperare una serenità e normalità nel mio comportamento che disperavo di ottenere. Per tutto questo devo assolutamente ringraziare l’avvocato Minna che oggi mi pregio di considerare il mio migliore consigliere, oltre che amico”.
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