La Germania vuole insegnare a scuola come prepararsi alla guerra. Linke e Afd concordano: “Si alimenta il panico”

  • Postato il 15 novembre 2025
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Il Ministro dell’Interno tedesco Alexander Dobrindt (CSU) ha dichiarato al quotidiano Handelsblatt di voler proporre alla prossima conferenza dei Ministri dell’Interno dei Länder di novembre di “integrare il tema della preparazione alle crisi nella vita scolastica quotidiana” ipotizzando una lezione apposita di due ore affinché i giovani nelle scuole vengano preparati alle crisi e persino ad una possibile guerra. Concretamente il Ministro intende che siano discussi con gli allievi più grandi, in due ore, i possibili scenari di minaccia e come prepararsi ad affrontarli. I bambini sono “importanti portatori di conoscenza nelle famiglie”, ha affermato.

Sostegno è pervenuto dai Verdi, mentre Linke e AfD hanno accusato Dobrindt di allarmismo. Nicole Gohlke, vicecapogruppo al Bundestag della Linke ha dichiarato all’agenzia Afp di trovare “inaccettabile questo alimentare il panico, soprattutto tra bambini e giovani. La scuola – ha detto – deve assolutamente rimanere un ambiente protetto”. E Gottfried Curio, esperto di politica nazionale del gruppo parlamentare della AfD il Ministro intende “rendere ovvio e perfino inevitabile il tema di una guerra imminente”.

Leon Eckert (Verdi) per contro appoggia l’idea di Dobrindt: “Accogliamo con favore l’idea di mostrare ai giovani a scuola come possono aiutare sé stessi e gli altri in situazioni di crisi”. Ha suggerito inoltre di estendere l’attuale giornata di allerta (in cui tutta la popolazione riceve via media e sui cellulari un segnale anti-catastrofe di prova) “in una giornata di formazione nazionale per coinvolgere le persone in tutta la Germania nei preparativi di una crisi”.

Dopo gli annunci del Ministro della difesa Boris Pistorius (SPD) e dei capi dei servizi segreti che la Germania deve prepararsi ad un eventuale evento bellico, Dobrindt ha annunciato: “Stiamo lavorando a un patto per la protezione civile. Il suo obiettivo è: preparazione anziché incertezza”. Sistemi di allerta funzionanti e rifugi, che potrebbero essere edifici pubblici come garage sotterranei o cantine di edifici residenziali. Inoltre, garantire la fornitura di beni di prima necessità in caso di crisi.

Ma Dobrindt auspica anche che ciascuno abbia una scorta di emergenza a casa. Almeno “per qualche giorno – ha detto -. Una torcia elettrica, batterie o una radio a manovella sono precauzioni sensate. Se si hanno queste cose non si sta creando panico, si stanno prendendo precauzioni”. Il titolare degli Interni ha anche fatto riferimento a una guida recentemente pubblicata dall’Ufficio federale per la protezione civile e l’assistenza in caso di catastrofi (BBK). In essa, per la prima volta in 35 anni, il BBK mette in guardia dagli scenari di minaccia militare per la Germania e afferma che “persino la guerra non sembra più così impossibile come lo era qualche anno fa”, a cui si affiancano suggerimenti di misure per situazioni eccezionali come guasti tecnici totali o catastrofi naturali.

Dobrindt ha poi dichiarato a Handelsblatt di essere al lavoro a un emendamento legislativo per ampliare i poteri delle autorità di sicurezza contro “gli autori di attacchi informatici avverso la Germania”; una misura che permetterebbe di colpire anche server al di fuori del Paese. “Dobbiamo essere in grado di bloccare l’infrastruttura o i sistemi digitali degli aggressori, anche all’estero”, ha aggiunto. Non si tratta però di contrattacchi informatici, i cosiddetti hackback; piuttosto, ha spiegato, di “fermare attacchi in corso o imminenti” con “puri attacchi difensivi, non azioni offensive”.

Quasi a fare eco al Ministro tedesco, la Russia ha annunciato di aver provato il missile a propulsione nucleare Burevestnik con una gittata di 14 mila chilometri. Un ordigno che Putin avrebbe definito “senza uguali al mondo”.

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