La genialità di Oliviero Toscani di cogliere l’attimo prima di tutti. Il ricordo di D’Anna

  • Postato il 13 gennaio 2025
  • Cultura
  • Di Formiche
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Venuto al mondo con lo scatto fotografico nel Dna, figlio e fratello d’arte, Oliviero Toscani pubblica la sua prima foto a 14 anni direttamente sul più autorevole e diffuso quotidiano nazionale, il Corriere della Sera. È la foto che anticipa la rotta della sua prestigiosa carriera: cogliere l’attimo anticipando tutti e tutto.

L’immagine del precocissimo esordio è quella del volto dolente di Rachele Mussolini che trasfigura e condensa tutta la sua infinita tristezza, la fine di un’epopea familiare, il dolore straziante, lo sdegno e tutta la rabbia impotente per lo scempio del marito.

Uno stravolgimento colto dal figlio ragazzino che aveva accompagnato il padre, lo storico fotografo del Corriere della Sera, Fedele Toscani, inviato a Predappio a riprendere la tumulazione delle spoglie di Benito Mussolini. Diplomatosi in fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, inizia immediatamente a lavorare nella pubblicità. Anche questo è un esordio che parte dal vertice.

La sua prima campagna è per un cornetto gelato. Presenta una proposta con una prova scattata alla buona: tre ragazze che vanno su un tandem gustando il gelato. La proposta piace moltissimo ed il giovane Toscani non solo ottiene l’incarico, ma lo realizza in un avveniristico scenario parigino e a distanza di decenni quel cornetto gelato furoreggia ancora.

È lo start di un turbinio di incursioni sul mitico Carosello e foto d’autore per riviste come Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, Stern, Uomo Vogue e Donna, e la realizzazione di campagne per alcuni tra i più importanti marchi di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prénatal. Ha ideato e diretto Colors, il primo giornale globale al mondo, un giornale di culto, seguito e copiato da tutte le avanguardie della comunicazione. Poi ha concepito e diretto Fabrica, il centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna.

l lavori di Toscani sono stati esposti alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, alla Triennale di Milano, e nei musei d’arte moderna e contemporanea di Mexico City, Helsinky, Roma, Losanna, Francoforte. Ha vinto numerosi premi come quattro Leoni d’Oro al Festival di Cannes, il Gran Premio dell’UNESCO, due volte il Gran Premio d’Affichage, e numerosi premi degli Art Directors Club di New York, Tokyo e Milano.

In un continuo crescendo di presenze fotografiche e campagne pubblicitarie, spesso con immagini equivalenti a pugni nello stomaco, polemiche e controversie, come quella dei detenuti del braccio della morte dei penitenziari americani utilizzati come testimonial, Oliviero Toscani lascia comunque una testimonianza indelebile di genialità, irriverenza e coraggio nel panorama della fotografia mondiale.

Paradossalmente, e molti vi scorgono un legame simbolico con la dolente foto di Rachele Mussolini, l’ultimo suo lavoro, nel settembre del 2022 in Sardegna, riguardava i centenari dell’Ogliastra.

Come se, alla vigilia della scoperta della malattia mortale, avesse sfiorato e immortalato il mistero della longevità e l’ineluttabile appuntamento con la morte.

Autore
Formiche

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