La forza della parola per riflettere sulla vita, la morte il sentimento: “Io sono il vento” accende un faro sullo spettatore immerso nel vortice cittadino e digitale

  • Postato il 16 maggio 2025
  • Cultura
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Accade così per caso. Ma poi avevi paura che accadesse. Sì. E così accadde”. È uno dei passaggi dello scambio di battute tra l’Uno e l’Altro. Due ragazzi protagonisti della piéce “Io sono il vento”, testo teatrale di Jon Fosse, premio Nobel per la letteratura 2023, in scena per la prima volta al Teatro dell’Elfo di Milano fino al 30 maggio. Protagonisti sono gli attori Angelo Di Genio e Marco Bonadei, quest’ultimo cura anche la regia dello spettacolo. Due attori magnetici, fisicamente perfetti a interpretare due ruoli così intensi, difficili, a tratti misteriosi a riprodurre la Vita e la Morte. La luce e il buio. Due aspetti della stessa medaglia.

Così i due naviganti immersi in una vasca d’acqua bianchissima, quasi a riprodurre lo specchio dell’anima, si interrogano su se stessi, sulla vita e su ciò che è l’ignoto. A sottolineare uno scambio talmente intenso e bello una scenografia efficace con una serie di luci sospese in aria e tra loro dei microfoni messi strategicamente perché i due attori si immergono spesso nelle acque dello spirito.

I due mentre si confrontano con frasi ad effetto, sembrano a bordo di una barca a vela, in mare verso una baia da raggiungere. Di sicuro c’è il vento a far da sottofondo alle parole sussurrate a volete e urlate. Tra grida, pianto e gioia in una tempesta emotiva d’effetto. Poi si approda: “La barca sarà al sicuro. Entriamo a vela e attracchiamo. E oggi il mare è tranquillo. E il mare è mare aperto”.

Le due anime si separano e si placano. “Io sono il vento” è una opera oggi più che mai essenziale perché ci impone di rallentare il ritmo vorticoso della vita e di una esistenza immersa in un turbinio digitale. Lo spettatore viene bloccato letteralmente per un’ora e quaranta. La parola al servizio dell’immaginazione e del sentimento, qui espresso in maniera eccellente da Angelo Di Genio e Marco Bonadei.

“E se invece le parole nascondessero anziché svelare? – ha detto Bonadei – Il mistero nei personaggi di Fosse è che essi non nascondono niente, nel loro silenzio si trova una pulsione che spinge verso una qualche forma di misticismo, una volontà di non identificarsi con le questioni del tempo, aprendosi a uno stato simile a quello meditativo”.

Informazioni – Teatro Elfo Puccini, sala Bausch, corso Buenos Aires 33, Milano Prezzi per lo spettacolo: intero € 34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50 Orari: Giovedì 8 ore 21 | Martedì, mercoledì, giovedì e sabato ore 19:30 | venerdì ore 21 | domenica ore 15. Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021

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