La Flottila da mercoledì entrerà nella zona a rischio, che succederà? Israele: “Non sarà usata forza letale”
- Postato il 29 settembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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“Ci troviamo a 300 miglia dalla Striscia, tra 2 giorni saremo nella zona di intercettazione e fra 3 a Gaza”. A spiegarlo all’Ansa è Tony Lapiccirella, uno degli italiani a bordo della Global Sumud Flotilla. “La missione è diretta a Gaza: è l’unico modo per aprire un canale umanitario permanente. Non è mai stato preso in considerazione di fermarci a Cipro o altri cambiamenti della rotta”. Quanto ai rischi di arrivare nella zona di intercettazione Lapiccirella spiega: “Per la legge internazionale non ci sono rischi. Qualsiasi pericolo è legato alla violenza israeliana a cui i governi permettono ancora di andare oltre la legge internazionale”.
L’attivista spiega che “al momento sono 530 le persone che stanno partecipando alla missione”: “Gli italiani a bordo sono meno del 10%, una quarantina. Tutti gli equipaggi delle varie imbarcazioni sono misti. La Sumud Global Flotilla è diretta a Gaza. Ognuno, ovviamente, è libero di sbarcare”. Lapiccirella, sempre all’Ansa spiega che la missione ha avuto una nottata “movimentata”: “Ci hanno disturbato un canale di comunicazione – spiega – e due barche hanno avuto problemi tecnici”.
La nave Alpino della Marina militare italiana scorterà la Flotilla fino a mercoledì
Le imbarcazioni al momento si trovano tra le cento e le centoventi miglia nautiche di distanza dalle coste della Striscia di Gaza. La nave Alpino della Marina militare italiana sta continuando a seguire a distanza le imbarcazioni per eventuali soccorsi. La stessa nave ha fatto sapere che mercoledì invierà una comunicazione alla Global Sumud Flotilla in cui sarà specificato che la nave militare ferma in quella zona la propria navigazione e per loro proseguire sarà pericoloso.

Trattative non decollano, l’unica certezza è che Israele non userà la forza letale
Le 42 imbarcazioni umanitarie che hanno deciso di proseguire verso la Striscia prevedono di arrivare giovedì prossimo: un lasso di tempo in cui sarebbe ancora possibile trovare un accordo per deviare la rotta. È per questo che gli incontri della delegazione degli attivisti a Roma si sono moltiplicati nella giornata di ieri, anche attraverso la mediazione con il Vaticano.
Israele usa intanto parole durissime contro gli attivisti che intendono arrivare a Gaza per portare aiuti umanitari bollando l’iniziativa come “una provocazione al servizio di Hamas”. L’unica certezza è che Israele non userà “forza letale”. A dirlo all’ambasciatore italiano in Israele Luca Ferrari è stato il presidente della Repubblica Isaac Herzog, il quale ha confermato che Israele “impedirà che venga forzato il blocco navale a Gaza”, ma ha anche aggiunto che le forze armate hanno l’ordine di intervenire “senza usare forza letale”.
Per Crosetto i rischi sono “elevatissimi”
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, nella giornata di ieri ha nel frattempo convocato alcuni membri del Global movement to Gaza, capitanati dalla portavoce italiana Maria Elena Delia. Queste le sue parole al termine dell’incontro: “È fondamentale che il vostro impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto, ma che al contrario rischierebbero di avere effetti drammatici con rischi elevati ed irrazionali”.
“Qualora la Sumud Flotilla decidesse di intraprendere azioni per forzare un blocco navale si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili, visto che parliamo di barche civili che si pongono l’obiettivo di ‘forzare’ un dispositivo militare”, ha specificato il ministro alludendo al rischio di abbordaggio delle forze dell’Idf nel caso le imbarcazioni dovessero trovarsi a fronteggiare il blocco navale. Lo sforzo delle istituzioni, “affinché prevalga il senso di responsabilità”, è massimo, ma al momento non sembrano esserci spiragli per l’apertura di nuovi corridoi umanitari, così come chiedono gli equipaggi della flotta.
“La priorità è aiutare realmente la popolazione di Gaza, attraverso i canali umanitari e diplomatici, tutti già attivi”, ha aggiunto il titolare della Difesa che poco dopo ha registrato la risposta ufficiale della stessa portavoce degli attivisti: “La missione va avanti e continua verso Gaza. Noi navighiamo in acque internazionali nella piena legalità. Questa è la nostra responsabilità”.
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