La denuncia dell’ex presidente dell’Anticorruzione del Piemonte a Cirio: “Sconcertanti anomalie di sistema”
- Postato il 4 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Un organismo senza poteri, abbandonato e sabotato dalla stessa politica che lo ha voluto, dove dominano le logiche partitiche e le resistenze dell’apparato burocratico. È un duro atto di accusa quello che Arturo Soprano, ex presidente dell’Orecol (Organismo regionale di controllo collaborativo, una sorta di autorità anticorruzione incaricata di monitorare contratti e appalti della Regione Piemonte e delle sue società) ha messo nero su bianco in una lettera datata 11 giugno 2025, indirizzata al presidente Alberto Cirio (Forza Italia), al presidente del consiglio regionale Davide Nicco (Fratelli d’Italia), a quello della commissione legalità Domenico Rossi (Pd) e ad alcuni funzionari. Obiettivo delle critiche: l’inazione della politica, che si apprestava a nominare l’avvocato di Giorgia Meloni, Luca Libra, alla guida dell’ente, cosa poi avvenuta il 22 luglio. Il documento, poi, è stato inoltrato a tutti i capigruppo, ma non ha provocato reazioni politiche.
Con un testo di 22 pagine, Soprano invitava i politici a “porre rimedio ad alcune sconcertanti ‘anomalie’ del sistema” per rilanciare un progetto di riforma che Cirio aveva affidato a lui, per poi abbandonarla. Soprano parla della “passione civile” e del “senso delle istituzioni” con cui aveva contribuito a scrivere le modifiche per migliorare l’azione dell’Orecol. L’ex magistrato e presidente uscente dell’organismo, che si era candidato quale componente “non già per tentare di occupare una poltrona, come ha malignamente sostenuto qualcuno, ma con spirito di servizio al territorio e a una comunità”, invitava la politica a scegliere “il candidato ‘migliore’ tra quelli in competizione, scelto esclusivamente per il merito e non per la sua vicinanza o la sua appartenenza a un determinato partito politico”. Serviva e serve, secondo lui, una donna o un uomo che risponda ai requisiti giusti di preparazione, che “sappia cogliere i rischi di maladministration” e, quando necessario, “anche ‘alzare la voce’ per difendere l’autonomia e l’indipendenza dell’Organismo, pretendere la messa a disposizione di adeguate risorse umane e materiali”. Di fronte a un nome autorevole, capace di migliorare i controlli, sarebbe stato disposto a farsi da parte.
La sua lettera arrivava non soltanto dopo l’accantonamento della sua proposta di riforma, ma anche dopo la seduta del comitato per le nomine da cui era emerso il nome di un candidato alla sua successione, quello dell’avvocato Libra, che difende Giorgia Meloni nei processi contro Roberto Saviano, Luciano Canfora e Fabrizio Corona: “Sembrano in atto preoccupanti segnali di indecorose iniziative tese a far prevalere la vicinanza politica e partitica”, scriveva l’ex magistrato.
Nelle 22 pagine, Soprano denuncia una serie di irregolarità avvenute nel corso della breve vita dell’Orecol, a cominciare dal bando del Consiglio regionale del 2022 per la scelta dei componenti: dopo l’arrivo di 17 candidature per i tre posti in palio (uno da presidente e due di membri semplici), sono stati riaperti i termini e sono arrivate altre quattro domande, tra cui quella “aspecifica, caratterizzata da un indecifrabile curriculum vitae, formato da sole sei righe e mezzo, risultata poi incomprensibilmente vincente su altre più corpose e prestigiose proposte”. Soprano non lo menziona mai, ma era la candidatura di Libra, che ha avuto la meglio addirittura sull’ex presidente del Tar del Piemonte, Domenico Giordano, esperto di giustizia amministrativa. D’altronde, ricorda Soprano, l’allora presidente dell’assemblea regionale, Stefano Allasia (Lega) aveva dichiarato in un’intervista che servivano persone “di basso profilo”.
Nel frattempo, l’Orecol non ha mai ottenuto mezzi a disposizione “per affrontare la mole e la complessità delle questioni di competenza”: “Ho, quindi, segnalato in più occasioni la necessità e l’urgenza di dotare l’Orecol di necessarie risorse umane e materiali – scriveva nella lettera –. Ancora oggi, non dispone neppure di una scrivania!”.
Ci sono poi altri vari ostacoli messi sul percorso dell’organismo. La proposta di rivedere la durata degli incarichi, per slegare le nomine dal potere politico, è stata dimenticata. La burocrazia regionale – o meglio, il direttore della giunta – si è dimostrata poco collaborativa alle richieste dell’Orecol, organismo definito addirittura “chiaramente e gravemente contrario” alla Costituzione, allo statuto regionale e alle norme, e “irrispettoso dei principi di legalità”. Un ulteriore ostacolo è sorto dopo l’arresto per concorso esterno in associazione mafiosa di un suo componente, Roberto Fantini, imprenditore che aveva finanziato le campagne elettorali di Raffaele Gallo del Pd, di Cirio, ma aveva anche sostenuto Fratelli d’Italia, e quindi senza il requisito di indipendenza richiesto dalla legge. Nonostante le richieste di nominare un nuovo membro, l’Orecol ha proseguito a lavorare con quattro componenti, col rischio di uno stallo nel voto delle decisioni.
Cirio era “consapevole della gravità della situazione in cui versava l’Orecol e sensibile al problema”, ragione per cui nel settembre 2024 ha istituito un gruppo di lavoro per predisporre una riforma, abbandonata nel 2025. Nel frattempo, il 20 marzo 2025 il mandato dell’organismo è scaduto e non è stata garantita la continuità nell’attesa delle nuove nomine. Il 22 luglio sono arrivate quelle del consiglio regionale, ma mancano ancora i due componenti scelti dalla giunta che, garantiscono dagli uffici di Cirio, arriveranno nelle prossime settimane. “Nel frattempo, nessuno ha potuto esercitare i compiti di vigilanza e di controllo riservati dal legislatore a Orecol a garanzia della legalità e della trasparenza”, annota l’ex presidente Soprano, secondo cui questo stato di abbandono è stato provocato dalla volontà di fare uno spoils system “e soprattutto a causa di una imperscrutabile avversione nei confronti della presidenza dell’Orecol, ritenuta caratterizzata da una eccessiva autonomia e indipendenza rispetto al decisore politico”.
Per chiudere, cita le notizie giornalistiche sulla possibile – poi avvenuta – scelta di Libra. Il 5 maggio c’era stata la seduta della commissione per le nomine che aveva valutato le candidature. “La selezione dei vincitori di un concorso pubblico, in una società retta da regole di democrazia liberale, è basata sul merito”, ricordava Soprano, contestando la vicinanza alla politica del candidato alla successione.
Il presidente uscente vede un futuro incerto per l’organismo anticorruzione che, senza la riforma, continuerà ad agire senza mezzi, senza la collaborazione della burocrazia regionale e, quindi, con scarsi risultati. “Solo una nuova presidenza autorevole, prestigiosa, forte, accreditata, che tragga la propria forza non già dall’appartenenza partitica ma dal merito, sarà in grado di ridare nuova linfa all’Orecol e riavviare un progetto di riforma in grado di assicurare efficienza ed efficacia all’azione di vigilanza dell’Organismo – conclude Soprano –. Ove vi siano effettivi e idonei segnali che ciò possa avvenire, sarò disponibile a fare dignitosamente, nell’interesse della Regione e di un Organismo al quale ho dedicato la mia passione civile un ‘passo indietro’, potendo ritenermi appagato. Ove prevarrà, invece, una arrogante e disastrosa logica di appartenenza o di vicinanza politica dei candidati, il destino dell’Orecol dovrà ritenersi inevitabilmente e malamente concluso”.
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