La Confessione di Peter Gomez alle 20.15 su Rai3. Odifreddi, ateo in seminario. Minaccioni e la satira rosicona – ANTICIPAZIONI

  • Postato il 13 settembre 2025
  • Televisione
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Piergiorgio Odifreddi e Paola Minaccioni. Ecco i primi due ospiti della quarta stagione de La Confessione di Peter Gomez, che riparte stasera su Rai3 alle 20.15 dopo il successo della passata edizione che, con una media del 4,6 per cento (840mila spettatori) e picchi tra il 7 e l’8 per cento, si è ritagliata un posto d’onore nel prime time del sabato sera. Nell’intimo confessionale (laico) di Gomez, gli ospiti hanno l’occasione di sedersi e raccontarsi, ma senza accomodarsi troppo. Perché le domande, quelle ci sono tutte.

Si parte con il matematico Piergiorgio Odifreddi, effervescente professore di Logica nelle più prestigiose università non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti, in Cina e in Russia, che partendo da una sua non conosciutissima esperienza di quattro anni nel seminario vescovile di Cuneo, dà subito agli spettatori un assaggio delle posizioni convintamente atee e razionaliste che lo contraddistinguono da sempre: “Se uno studia dai preti, è abbastanza naturale che diventi ateo perché sa di che cosa parla. – ha detto subito il matematico “impenitente e impertinente”, come recitano i titoli di due dei suoi libri più noti – Per me i credenti sono quelli che non hanno mai pensato seriamente alla religione, perché se uno legge la Bibbia ovviamente non può essere religioso“.

Eppure Odifreddi è anche il matematico, lo studioso di logica, l’ateo per antonomasia che ha scritto due libri con il più conservatore dei papi della storia recente, Benedetto XVI – e durante la puntata racconterà come è arrivato a lui. Più in linea con la sua verve polemica invece il giudizio sull’ultimo papa, Bergoglio, morto il 21 aprile scorso: “E’ stato meno incisivo nei fatti di quanto non fosse affascinante con le parole”.

Dopo un passaggio sulle motivazioni che hanno spinto Odifreddi a insegnare per un biennio all’Università San Raffaele fondata da don Luigi Verzè, il prete-manager legatissimo a Silvio Berlusconi, e qualche frecciata verso Massimo Cacciari, fondatore e a lungo preside della facoltà di Filosofia in quella stessa Università e, dal 2012, professore emerito, Gomez ha discusso, tra le altre cose, con lo scrittore de “Il Vangelo secondo la Scienza” della Palestina. Questo tema è costato a Odifreddi anche una censura da parte di Repubblica nel 2012. Un post intitolato “100 volte peggio dei nazisti” riferito a Israele è stato rimosso dal sito, determinando l’abbandono, seppur temporaneo della testata da parte del professore. Tredici anni dopo le opinioni del professore su quello che viene chiamato il “conflitto israelo-palestinese” non sono cambiate, anzi, semmai è aumentato il pessimismo: “Molti pensano che il problema di Israele sia Netanyahu. Credono che togliendo lui, si eliminerebbe il problema. Si dimenticano che Netanyahu è premier da 20 anni. Lui rispecchia quello che vogliono gli israeliani“.

La seconda ospite è Paola Minaccioni, attrice, imitatrice, conduttrice radiofonica e molto altro. Si parte come sempre dagli inizi, dalla prima volta sul palcoscenico quando qualcuno invece di farla sfilare come potenziale miss le disse: ‘no, tu facce ride’. Per lei “un trauma”, per noi spettatori una fortuna. Perché Minaccioni, seduta sulle spalle di giganti come Anna Marchesini, Franca Valeri e Anna Magnani, che l’attrice ha studiato e, come nel caso della Valeri, anche frequentato, ha regalato al pubblico non solo molti ruoli comici, ma anche altrettanti ruoli drammatici, come la sua “Elena la matta”, con cui è attualmente in teatro.

Nell’intervista l’attrice ha raccontato gli esordi, l’amicizia fraterna con Lillo&Greg, ma anche come è cambiata la comicità tra gli anni 90 e adesso: “Oggi culturalmente, se una persona ha raggiunto il potere, quello mediatico ed economico, fai più fatica a prenderlo in giro perché passi per un rosicone“. A impreziosire tutto il racconto, tanto materiale delle teche Rai, dalla prima gag in uno dei primi programmi di Serena Dandini all’imitazione di Giorgia Meloni quando ancora era ministro per la Gioventù, a una Melania Trump aspirante vedova di un multimilionario, senza dimenticare altre imitazioni (che non sveliamo), che Minaccioni, proprio durante la puntata, ha regalato molto generosamente anche al pubblico della Confessione.

La Confessione è un programma realizzato da Loft Produzioni, ideato da Luca Sommi e Peter Gomez, scritto da Cecilia Pandolfi ed Elena Rosselli, con la regia di Matteo Forzano, fotografia di Mauro Ricci, scenografia di Giorgia Ricci.

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Il Fatto Quotidiano

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