La città di Kom el-Nugus riemerge dalle sabbie del tempo e riscrive la mappa dell’antico Egitto

  • Postato il 25 aprile 2025
  • Notizie
  • Di SiViaggia.it
  • 1 Visualizzazioni

Una scoperta significativa ha riscritto la storia: nella zona nord-ovest d’Egitto un’équipe francese ha riportato alla luce qualcosa che sembrava ormai sepolto nella polvere del tempo: i resti di un’antica città egizia, risalente a circa 3.400 anni fa. Siamo a a Kom el-Nugus, a circa 40 chilometri da Alessandria. Sotto strati di sabbia (e di storia) è riemersa una città che affonda le sue radici nel Nuovo Regno.

La nuova mappa dell’Egitto dopo la scoperta

La scoperta della città di Kom el-Nugus, rivenuta a circa 40 chilometri da Alessandria, è stata guidata dal team di archeologi francesi con a capo lo studioso Sylvain Dhennin del CNRS e dell’Università di Lione. Gli esperti hanno raccontato come le strutture in mattoni crudi appartenessero alla XVIII dinastia, la stessa in cui hanno regnato Akhenaton, Nefertiti e il giovane Tutankhamon. Il ritrovamento è di grande rilevanza; grazie a ciò è possibile ridisegnare la mappa dell’Egitto notando come le zone occidentali del Delta non fossero abbandonate a se stesse fino all’arrivo dei greci, ma al contrario fossero già un centro economico piuttosto strategico.

Kom el-Nugus emerge dagli scavi archeologici
Fonte: Cambridge University
Lo scavo archeologico fa emergere la città di Kom el-Nugus

I reperti legati ai faraoni

Tra i reperti più intriganti spicca una serie di frammenti di anfore con sigilli che riportano il nome di Merytaton, figlia primogenita del faraone eretico Akhenaton e di Nefertiti; i resti suggeriscono che Kom el-Nugus potrebbe essere stata sede di una produzione vinicola di prestigio, forse gestita da una tenuta reale a nome della principessa. La presenza del suo nome come “brand” testimonia un sorprendente antenato del moderno marketing dinastico. Non meno importante è l’individuazione dei resti di un tempio dedicato a Ramesses II, il grande faraone spesso identificato nella tradizione con l’Esodo biblico. Blocchi decorati con immagini del dio solare Ra-Horakhty e iscrizioni con i cartigli di Seti II, suo discendente, rafforzano l’ipotesi che questo centro avesse una forte connotazione religiosa e politica. I ritrovamenti suggeriscono poi un impegno espansionistico dell’Egitto verso il territorio, specialmente osservando quelle che erano le zone con vigne e dedicate alla produzione di vino.

Gli ultimi ritrovamenti

Il ritrovamento di Kom el-Nugus è la testimonianza dell’impegno costante di ricerca portata avanti dagli archeologi egizi; solo poche settimane fa è stata scoperta la tomba del faraone Thutmose II presso la Valle dei Re. Una squadra di specialisti franco-svizzeri ha invece riportato alla luce la tomba del medico sacerdote Tetinebefou, vissuto durante il regno di Pepi II circa 4.000 anni fa.

La scoperta di Kom el-Nugus riapre interrogativi mai sopiti: quanto ancora resta da scoprire lungo le rotte meno battute della storia egizia? Quali altri segreti si celano sotto la sabbia del Delta? Ogni frammento, ogni iscrizione, ogni muro che riaffiora dal passato rappresenta non solo una finestra su un’epoca remota, ma anche una lente con cui leggere il presente.  Con queste scoperte, l’Egitto dimostra ancora una volta di essere un libro aperto che, pagina dopo pagina, continua a stupire il mondo. E Kom el-Nugus è un capitolo che promette di far riscrivere interi paragrafi di quella storia millenaria che ci affascina da secoli.

Autore
SiViaggia.it

Potrebbero anche piacerti