La 31enne suicida a Sampierdarena aveva accusato il marito di essere un estremista islamico, ma le indagini lo hanno escluso

  • Postato il 8 gennaio 2025
  • Copertina
  • Di Genova24
  • 1 Visualizzazioni
tragedia sampierdarena, doppio suicidio

Genova. La 31enne che ieri si è suicidata gettandosi dal quarto piano del palazzo dove viveva in via Cantore a Sampierdarena aveva accusato il marito di essere un estremista islamico tanto che la Procura aveva delegato la Digos per svolgere su di lui alcuni accertamenti, a cominciare dal sequestro del telefono, ma l’esito delle indagini era stato negativo: l’uomo, muratore 37enne è risultato essere un musulmano molto osservante ma non un estremista o peggio. Anche la donna era musulmana così come la sorella ferita gravemente dopo aver tentato anche lei di compiere il gesto estremo.

Nella memoria depositata dal muratore una settimana fa in vista dell’udienza per la separazione che si sarebbe tenuta il prossimo 10 gennaio, il marito – tramite la sua avvocata Anna Serafino – però ha dato la sua versione a proposito delle vicende e di liti che hanno preceduto la tragedia di ieri.

La coppia aveva quattro figli ma i rapporti si erano incrinati da tempo. Lei aveva denunciato il marito per averla sequestrata in casa e lo aveva denunciato una seconda volta per maltrattamenti e lesioni.

Lui nella memoria spiega di essere stato in quell’occasione a sua volta aggredito dalla moglie che lo avrebbe graffiato e gli avrebbe nascosto i documenti tra cui il passaporto impedendogli di fatto di poter andare a trovare il padre malato in Albania. Si era fatto refertare e solo successivamente alla denuncia della donna l’aveva a sua volta denunciata.

Per il sequestro di persona a metà aprile del 2023 era stato arrestato e si trova ora a processo: si era difeso dicendo che la porta di casa si chiudeva solo con la chiave e “andando quella sera a pregare in moschea accidentalmente aveva preso anche le chiavi di lei”. 

Nel dettagliato documento – che le due sorelle avevano letto proprio nei giorni scorsi e per questo avevano contattato l’avvocato Cristiano Mancuso – l’uomo sostiene anche che da un anno e mezzo la moglie era diventata gelosissima e che per questo, vito che il comportamento di lei gli aveva creato anche problemi lavorativi, l’aveva dovuta bloccare sui social. Ha detto che gli aveva spaccato  il telefono e in un’altra occasione gli aveva fatto sparire le chiavi e il telecomando dell’auto. 

Secondo il marito la situazione era peggiorata quando la moglie aveva deciso di ospitare in casa la sorella che “anziché agire da paciere aveva fomentato le tensioni”. Ha detto di aver ricevuto minacce di morte da alcuni parenti della moglie perché stava chiedendo la separazione. Lui aveva un’altra compagna adesso da cui ha avuto un quinto figlio nato da pochi mesi. Dopo un periodo in cui, in seguito all’arresto e alla denuncia, aveva potuto avere solo colloqui protetti con i figli avuti dalla 31enne ora da qualche mese poteva nuovamente vederli liberamente tanto che aveva passato con loro le vacanze di Natale come stabilito a dicembre dal giudice.

Ma la donna il 2 gennaio aveva comunque chiamato la polizia sostenendo di non sapere dove fossero i figli (che erano con il padre come stabilito) e l’udienza del 10 gennaio era ormai vicina in un clima sempre più esarcebato da accuse reciproche. In mezzo quattro bambini piccoli che hanno perso la madre e sono stati temporaneamente affidati al padre e allo zio 

La 34enne, sorella della vittima, che anche lei si è gettata nel cavedio del palazzo e si è salvata per miracolo grazie a un condizionatore d’aria che ha rallentato il volo, nelle prossime ore dovrebbe essere sentita dagli investigatori della squadra mobile o direttamente dal pm Luca Monteverde per capire cosa sia accaduto esattamente nelle ore e nei giorni precedenti e se la tragedia poteva essere evitata.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti