Kirk, Luca e Paolo smontano la sinistra: imbarazzo rosso

  • Postato il 17 settembre 2025
  • Televisione
  • Di Libero Quotidiano
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Kirk, Luca e Paolo smontano la sinistra: imbarazzo rosso

Ha riaperto i battenti diMartedì, il talk di approfondimento politico di La7 che ha ricominciato la sua stagione in prime time al martedì sera, sempre con la guida di Giovanni Floris.  Si parla di guerra, di quella in Ucraina e quella a Gaza, e soprattutto di clima d’odio scaturito dal brutale omicidio di Charlie Kirk, attivista di estrema destra americano, colpito da un colpo di fucile mentre era in dibattito con gli studenti dell’Università dello Utah.  Prima che la puntata prenda il vivo, come di consueto l’apertura è affidata alla copertina satirica del duo comico Luca&Paolo i quali, però, stavolta alle battute preferiscono lanciare delle riflessioni serie su quanto sta accadendo in Italia. Questo il loro intervento integrale: “Su questo morto non ci vengono le battute, anzi fanno un po' tristezza i sorrisi di chi ha goduto del fatto che qualcuno, la settimana scorsa, a Charlie Kirk gli ha sparato, proprio in Università, proprio mentre stava dibattendo, scontrandosi a parole con gli studenti. E fa tristezza anche il silenzio di chi non capisce che quando sparano a uno che non la pensa come te faresti meglio ad alzare la voce, perché quando arrivano le pallottole significa che sono finite le parole. E quando le parole finiscono significa che siamo tutti in pericolo ed è questo che la cultura, la scuola, la politica dovrebbero fare: darci più parole, più idee da condividere e da dibattere.

E purtroppo vediamo tanti slogan, tante giustificazioni, tanta indignazione, ma sempre meno parole. Trovare le parole è faticoso – spiega Luca Bizzarri in alternanza con il sodale Paolo Kessisoglu - capirle ancora di più. In Italia, secondo dati Ocse, sei persone su dieci tra quelli con la terza media non capiscono un testo che non sia più lungo di qualche riga. Sai quanti sono quelli con la terza media? Sono 17 milioni. Ci sono dieci milioni di persone che non vanno oltre gli ingredienti di una ricetta. Tre diplomati su dieci non capiscono un articolo di giornale, sai quanti sono i diplomati? 17 milioni anche loro, significa che altri cinque milioni non leggono altro che il retro di un biglietto dello stadio.

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E un laureato su dieci è pure lui in quelle condizioni, non è in grado di comprendere un testo lungo, un laureato su dieci: sono sei milioni di laureati, seicentomila non capiscono un oroscopo più lungo di tre righe. Si capisce che servono parole? Che serve che qualcuno cominci a preoccuparsi, ad occuparsi di parole? E servono anche dei Charlie Kirk, anche se non ci piacciono, anche se ci fanno schifo le loro idee, servono perché la crescita è nel confronto delle parole, delle idee. E le parole della politica italiana, a destra e sinistra, di fronte all'omicidio di Kirk, se vogliamo riassumerle, sono state queste: no alla violenza, sì al dialogo, ma i nostri avversari sono dei pezzi di merda. E il problema – chiudono così i due comici liguri - non è che non abbiano capito, è forse molto più serio, cioè che non gli convenga capire alla politica e ai politici. Perché quando accetti il confronto sulle parole, dietro le parole devono esserci dei pensieri e se non hai pensieri, ma slogan, allora non ti puoi affidare al dibattito, ti devi affidare alla curva”.

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Libero Quotidiano

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