Iveco nelle mani di Tata, affare da 1,5 miliardi: sede resta a Torino
- Postato il 31 luglio 2025
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- Di Virgilio.it
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Uno dopo l’altro i simboli dell’industria italiana dei motori stanno finendo in mani straniere. Con la crisi economica attuale solo pochissimi brand possono definirsi a riparo dalle logiche della cessione estera. Iveco ha una doppia importante valenza in Italia: militare per il legame con l’Esercito e commerciale con le proposte di veicoli leggeri, medi e pesanti.
Iveco ha sempre rappresentato un punto fermo per la famiglia Agnelli. Nell’ultimo anno qualcosa si è rotto e i vertici del Gruppo hanno cominciato a vagliare la possibilità di accettare una proposta straniera. Per 3,8 miliardi di euro Iveco sarà ceduta a Tata Motors che s’impegnerà a non chiudere stabilimenti e a non tagliare la forza lavoro.
I dettagli dell’accordo con Tata
L’Opa concordata nelle ultime ore è subordinata alla separazione delle attività di Iveco Defence, che passerà sotto il controllo del Gruppo Leonardo, entro marzo 2026, per 1,7 miliardi. L’unione darà vita a un campione nazionale nel settore della difesa terrestre in Europa. L’obiettivo è competere a livello mondiale con i marchi Idv e Astra, in una fase molto delicata sul piano bellico. Il valore complessivo delle due operazioni è di 5,5 miliardi.
Per Exor, la holding della famiglia Agnelli, che detiene poco più del 27% di Iveco, si prevede un incasso di 1,5 miliardi. Una boccata d’ossigeno, grazie soprattutto alla tipologia di accordo firmato con gli indiani. Iveco, infatti, conserverà la sede principale in Italia, a Torino, continuando sulla Borsa di Milano. Il nuovo corso porterà alla nascita di “un gruppo di veicoli commerciali con la portata, il portafoglio prodotti e la capacità industriale necessari per affermarsi come leader globale in questo settore dinamico“.
Si prevedono vendite superiori alle 540.000 unità all’anno e ricavi pari a circa 22 miliardi di euro, suddivisi tra Europa (circa 50%), India (circa 35%) e Americhe (circa 15%) con uno sguardo anche in Paesi con economie emergenti come Asia e Africa. L’Opa volontaria per 3,8 miliardi di euro sarà promossa da una nuova società di diritto olandese interamente controllata da Tata, proprietaria anche di Land Rover e Jaguar.
La reazione del Governo e dei sindacati
Le istituzioni parlano di “un’importante operazione industriale che apre nuove prospettive di crescita per il gruppo Iveco, storica realtà italiana, e per i suoi lavoratori” e spiegano che l’India è partner strategico dell’Italia. La vendita di Iveco Defence Vehicles è “in linea con la strategia di valorizzazione di un polo produttivo di eccellenza in settori differenziati ma correlati“. I sindacati hanno già espresso le loro perplessità ed è già in calendario un incontro al MImit.
“È inaccettabile che l’azienda abbia proceduto alla cessione di un intero settore industriale senza un confronto con le organizzazioni sindacali. Si conferma la strategia di Exor di favorire profitti e dividendi per gli azionisti proseguendo nel disimpegno dal punto di vista industriale nel nostro Paese“, ha annunciato la Fiom. Il segretario generale della Fim Ferdinando Uliano ha dichiarato: “È una scelta che allontana un’importante realtà industriale italiana dal suo storico radicamento nazionale. Chiediamo al Governo italiano un intervento immediato, che non si limiti a mere dichiarazioni di principio“. Per la Uilm “la situazione richiederà la massima attenzione da parte non solo del sindacato ma anche del governo, tanto più che sul futuro dell’industria europea dei veicoli commerciali si getta l’ombra sinistra delle multe e della così detta transizione all’elettrico“.