Italia spaccata, al Sud più pensionati che lavoratori
- Postato il 8 novembre 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 1 Visualizzazioni
Il Quotidiano del Sud
Italia spaccata, al Sud più pensionati che lavoratori

Nel Mezzogiorno ci sono più pensionati che lavoratori. La Puglia guida lo squilibrio, mentre il Nord resiste. In Calabria, Reggio la provincia più in difficoltà. Entro il 2029 tre milioni di italiani lasceranno il lavoro.
Al Sud più pensionati che lavoratori. Nel Sud e nelle Isole il sorpasso è avvenuto da anni. Il numero delle pensioni supera nettamente quello dei lavoratori. Nel 2024, secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, risultano 7,3 milioni di pensioni pagate contro appena 6,4 milioni di occupati.
La Puglia guida il disallineamento con un saldo negativo di 231.700 unità. Solo il Mezzogiorno mostra un divario così marcato.
PENSIONATI E LAVORATORI. NORD IN EQUILIBRIO GRAZIE ALL’OCCUPAZIONE
Liguria esclusa, le regioni del Centro-Nord mantengono un saldo positivo. Lombardia (+803.180), Veneto (+395.338), Lazio (+377.868), Emilia-Romagna (+227.710) e Toscana (+184.266) beneficiano della crescita occupazionale degli ultimi anni.
LECCE E REGGIO CALABRIA LE PROVINCE PIÙ IN DIFFICOLTÀ
Tra le province, Lecce è la più squilibrata d’Italia: -90.306. Seguono Reggio Calabria (-86.977), Cosenza (-80.430), Taranto (-77.958) e Messina (-77.002).
Il divario non deriva solo dalle pensioni di vecchiaia ma dalla forte presenza di assegni assistenziali e di invalidità. Le cause principali restano la denatalità, l’invecchiamento, la bassa occupazione e la diffusione del lavoro irregolare.
LOTTA AL LAVORO NERO PER SALVARE I CONTI
Con più pensionati e pochi nuovi occupati, la spesa pubblica rischia di esplodere. Gli economisti avvertono: senza una forte emersione del lavoro nero e più assunzioni di giovani e donne, l’Italia perderà equilibrio fiscale e stabilità sociale.
OTTO PROVINCE AL NORD GIÀ IN ROSSO
Anche il Nord mostra segnali di fragilità. Otto province contano più pensioni che lavoratori: Rovigo, Sondrio, Alessandria, Vercelli, Biella, Ferrara, Genova e Savona. Su 107 province italiane, soltanto 59 hanno un saldo positivo. Le eccezioni meridionali sono poche: Matera, Pescara, Bari, Cagliari e Ragusa.
CRESCE L’ETÀ MEDIA DEI LAVORATORI
La carenza di giovani pesa sulle imprese. In Basilicata, l’età media dei dipendenti privati è tra le più alte d’Italia, con 82,7 over 55 ogni 100 under 35. Seguono Sardegna, Molise, Abruzzo e Liguria. La media nazionale è 65,2. Le regioni più “giovani” restano Emilia-Romagna, Campania, Veneto, Lombardia e Trentino-Alto Adige.
TRE MILIONI LASCERANNO IL LAVORO ENTRO IL 2029
Tra il 2025 e il 2029 oltre tre milioni di italiani abbandoneranno il posto di lavoro. Il 74% di questi riguarderà il Centro-Nord. Le imprese già oggi fanno fatica a trovare personale; presto la fuga dei baby-boomer acuirà la crisi di manodopera
Il Quotidiano del Sud.
Italia spaccata, al Sud più pensionati che lavoratori