Italia e Spagna sotto assedio da questa malattia: la pandemia che avanza mentre le difese sono inesistenti

  • Postato il 25 agosto 2025
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L’obesità continua a rappresentare una sfida sanitaria di portata globale, con un impatto particolarmente grave in Europa.

L’obesità continua a rappresentare una sfida sanitaria di portata globale, con un impatto particolarmente grave in Europa, dove Italia e Spagna si trovano al centro di una crisi in crescita. Malgrado l’aumento dei casi e le conseguenze sanitarie e sociali, le strategie per contrastare efficacemente questa condizione risultano ancora insufficienti e frammentarie.

Italia: una legge pionieristica e le sfide per la sua applicazione

L’Italia si prepara a diventare il primo Paese al mondo a riconoscere ufficialmente l’obesità come malattia attraverso una legge che ne definisce la natura “progressiva e recidivante”. Approvata nel maggio 2025 e attesa per la definitiva ratifica entro l’estate, questa normativa garantisce il diritto a cure gratuite per i pazienti grazie all’inserimento delle prestazioni nei livelli essenziali di assistenza (Lea) del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Un italiano su tre è in sovrappeso, mentre uno su dieci è obeso, con una tendenza preoccupante che coinvolge anche i più giovani: il nostro Paese è secondo in Europa per numero di bambini sovrappeso o obesi, nonostante l’eredità della dieta mediterranea, storicamente modello di salute.

Obesità allarme Italia
Allarme obesità (www.blitzquotidiano.it)

Il provvedimento prevede lo stanziamento di risorse per l’istituzione di un Osservatorio sull’obesità e campagne informative di prevenzione, ma resta aperta la questione cruciale delle risorse necessarie per garantire l’accesso a visite specialistiche, terapie farmacologiche e chirurgia bariatrica. L’endocrinologo Andrea Lenzi, tra gli artefici della legge, sottolinea come la vera sfida sia definire criteri rigorosi per l’accesso alle cure e strutturare percorsi assistenziali che coinvolgano medici di base, ambulatori territoriali e centri specialistici regionali.

Un aspetto centrale riguarda la prescrizione gratuita dei nuovi farmaci anti obesità, un capitolo in rapida evoluzione. L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha recentemente inviato una delegazione in Inghilterra per studiare il modello del National Health Service (NHS). In Gran Bretagna, il farmaco è rimborsato a pazienti con obesità di secondo grado (indice di massa corporea ≥ 35 kg/m²) e almeno una patologia correlata, come diabete di tipo 2 o ipertensione.

Il trattamento farmacologico è sempre associato a dieta ipocalorica e aumento dell’attività fisica, con un sistema di monitoraggio rigoroso che valuta l’efficacia dopo sei mesi, basandosi su una perdita ponderale di almeno il 5%. In caso di mancato risultato, la terapia viene rivalutata.

Secondo Robert Nisticò, presidente dell’Aifa, il nodo non è tanto il costo unitario dei farmaci, quanto la loro potenziale diffusione su larga scala, che richiede criteri di prescrizione molto stringenti. Tuttavia, il miglioramento della salute pubblica e la riduzione delle complicanze correlate – dai tumori alle malattie cardiovascolari – potrebbero portare a un significativo risparmio economico nel medio-lungo termine. Inoltre, la prospettiva è che i farmaci, attualmente iniettivi, diventino presto orali, facilitandone l’uso e l’accessibilità.

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Blitz

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