Italia, corsa al Mondiale 2026: istruzioni per non restare a casa
- Postato il 12 novembre 2025
- Di Panorama
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Sulla carta tutto è scritto, compreso il finale: la Norvegia andrà direttamente al Mondiale della prossima estate e l’Italia finirà nell’urna del sorteggio che il 20 novembre disegnerà il playoff di marzo che sarà l’ultima chance per non fallire la qualificazione. Perché ci sia un epilogo diverso al girone di qualificazione, complicatosi maledettamente la notte del 6 giugno scorso a Oslo, serve un miracolo o forse due. Serve che la Norvegia non vinca contro l’Estonia e che gli azzurri facciano bottino pieno, ovvero battano anche i norvegesi a San Siro nell’ultimo turno del gruppo.
Non c’è altra strada visto che la differenza reti è impietosa: +26 i vichinghi e +10 noi. Si può discutere quanto si vuole formula e regole (il presidente della Uefa, Aleksandr Ceferin, si è lasciato scappare una valutazione tutt’altro che lusinghiera sui match che finiscono tanto a poco), ma la sintesi è che per andare al Mondiale subito bisogna appellarsi al soprannaturale. Per tutto il resto ci sono gli spareggi di marzo sperando almeno di non essere beffati al sorteggio.
Moldova e Norvegia, perché all’Italia servono due vittorie
C’è una ragione pratica per pensare che Haaland (12 reti in 6 partite) e compagni manchino la vittoria contro l’Estonia? No. Gli estoni sono appena un gradino sopra la Moldova che ha Oslo è stata distrutta (11-1) e se è vero che all’andata hanno rischiato di fare lo sgambetto alla Norvegia oggi è impensabile che i nostri avversari diretti si distraggano proprio sul più bello.
Dunque, meglio concentrarsi su cosa chiedere alla nazionale tra la trasferta in Moldova e il match di San Siro con la Norvegia. Appunto di partenza: a Chisinau scenderemo in campo già consapevole del destino perché Norvegia-Estonia si gioca prima. Ecco perché si tratta di un test di preparazione al playoff di marzo e nella sequenza dei due match in tre giorni può essere un prova generale importante per il ct Gattuso.
Anche a marzo sarà difficile immaginare di spremere gli stessi titolari sia nel primo scontro – in casa e probabilmente abbordabile – che nel match decisivo che potrà essere ovunque e non necessariamente contro un avversario morbido. Moldova e Norvegia servono anche per testare un minimo di rotazione e due letture tattiche non sovrapponibili: più offensiva la prima, più ragionata la seconda.
Serve, insomma, che la spina rimanga attaccata anche se apparentemente questa sosta di novembre non ha obiettivi reali. Questo spiega il richiamo di Gattuso e Buffon a tutti perché l’obiettivo comune del Mondiale non sia oscurato da altre questioni di campo e spogliatoio: gli azzurri hanno portato a Coverciano fatiche, vittorie, sconfitte, delusioni e pensieri dai rispettivi club e non tutte le situazioni sono lineari e prive di complicazioni. Accadrà anche a marzo, quando il campionato sarà nel vivo della corsa scudetto: arrivarci con la testa giusta è un esercizio che si allena da subito.