Sampdoria, gli elementi del disastro: numeri peggiori rispetto alla passata stagione

  • Postato il 12 novembre 2025
  • Di Virgilio.it
  • 1 Visualizzazioni

Un celebre filosofo e scrittore romano, Lucilio – all’interno delle sue Epistulae morales ad Lucilium, meglio conosciute come Lettere a Lucilio – asseriva che “L’inizio della salvezza è la conoscenza della colpa”.

Tale citazione, considerando i risultati attuali, in relazione con il disastroso finale dello scorso anno, modificato soltanto da una insperata e inaspettata salvezza, pare essere quanto mai lontana dall’ambiente sampdoriano, sempre più rassegnato, cullato dal grigio dei risultati negativi e dalla tristezza di tunnel infinito in cui non resta che guardare indietro per provare a ricordare quanto meno ciò che si è stati.

Nel circolare incidere dei medesimi errori dall’esonero di Andrea Pirlo dell’agosto 2024 in poi, i numeri parlano chiaro, seconda sconfitta consecutiva a Venezia, ultimo posto e una mortificante consapevolezza di aver peggiorato notevolmente i risultati dello scorso anno. In questo articolo andremo ad indagare sui dati numerici, paragonando il nefasto campionato scorso con l’inizio disastroso sotto la gestione di Donati prima e Gregucci-Foti poi.

Il paradosso: più valore della rosa e meno resa

L’elemento di partenza da cui far leva è la rosa. Considerando il valore dell’intero gruppo della passata stagione, il totale di aumento del valore, partendo dall’ultima sfida di giugno contro la Salernitana nei play-out, è pari a 4,65 milioni di euro, con un passaggio dai 23,55 di chiusura campionato ai 28,20 odierni che, in sostanza, amplificano l’evidente difficoltà momentanea.

[iol_placeholder type="social_instagram" id="DQkIkapiF7c" max_width="540px"/]

Tuttavia, oltre al generale ammontare di crescita del gruppo, è l’incremento dell’età media, passata dai 26,6 anni ai 27,2 di oggi, e della percentuale di stranieri, allora del 26,7% ed oggi del 38,7%, a destare maggiori perplessità. Difatti, di concerto a tali numeri, vi è un aumento anche dei calciatori in prestito, al momento pari a sei, tra cui figurano gli elementi più influenti a livello economico, ovvero Simone Pafundi, Antonín Barák e Luigi Cherubini, il cui cartellino non appartiene alla Sampdoria.

Una situazione analoga a quella della passata stagione quando, prendendo tale dato, il primato apparteneva il Gennaro Tutino, in prestito dal Cosenza, Ebenezer Akinsamiro e Rémi Oudin. A differenza dello scorso campionato, tuttavia, il giocatore più costoso di proprietà del club genovese (precedentemente Fabio De Paoli, stimato 1,40 milioni di euro) è l’estremo difensore belga Gaëtan Coucke, arrivato in estate dal Al-Orobah, titolare soltanto in due occasioni.

Il lento decrescendo blucerchiato: meno punti e gol fatti, più reti subiti e meno vittorie

Numeri che, al momento, non si confanno ai risultati, ben lontani dalle speranze iniziali di tifosi e società, che hanno portato al primo cambio in panchina dopo appena nove giornate di campionato. Il subentro della guida tecnica sembra aver scosso poco, e il suo avvento par essere per nulla impattante sia a livello risultato che di gioco. Le difficoltà sembrano permanere, e anzi aumentare, il margine di errore e sempre minore, mentre le altre continuano ad allontanarsi e il gap aumenta.

Parlando di punti, il rendimento iniziale della coppia Attilio Gregucci-Francesco Foti è stato, in termini numerici e di risultati, al quanto scarso. Quattro uscite, due pareggi e due sconfitte, con l’ultimo ko a Venezia che ha rimarcato la necessità di invertire una rotta segnata, di molto peggiore rispetto all’anno precedente. Difatti, considerando i risultati ottenuti alla dodicesima giornata dello scorso campionato, quando il vento preannunciava già la tempesta che di lì a poco si sarebbe abbattuta su Bogliasco ma garantiva ancora un passaggio in acque serene, il calo dei tutti i dati fondamentali risulta essere evidente.

Lo scarto numerico di quanto presentato è di 8 punti in meno ed è, senza ombra di dubbio, un dato che desto spavento nei tifosi e nella società blucerchiata, tenendo conto anche della grande una quantità di posizioni di classifica addietro (attuale ultimo posto). Tralasciando l’unica nota positiva contro il Pescara al Luigi Ferraris – vittoria per 4-1 – la Sampdoria, al momento, ha raccolto soltanto quattro pareggi e sette sconfitte, per un totale di 7 punti, che di confronto ai 15 dell’anno nefasto concluso a giugno sembrano essere davvero un abisso.

Altro dato numerico da horror per il club genovese è quello relativo alla differenza reti. Si sa, citando un grande nome che ancora riecheggia tra i vicoli stretti della Genova blucerchiata, ovvero Vujadin Boškov, “Quando Dio vuole palla entra in rete”. A quanto pare, però, la Sampdoria sembra essere non essere baciata dalla fortuna – non il solo fattore determinante, sia chiaro – vista la quantità esigua di undici realizzazioni che, ad oggi, la posizionano al secondo posto della straordinaria classifica delle squadre con meno gol realizzati, alle spalle del solo Mantova, guarda caso ultima formazione a vincere sul campo dei liguri due settimane fa.

[iol_placeholder type="social_instagram" id="DQeaPURCPqT" max_width="540px"/]

Il dato finale dice che la Sampdoria presenta uno score di differenza reti pari -8 gol, molto distante del +1 dello scorso anno, quando lo stesso istante fotografava un 16 nella casella reti segnate e un 15 nelle subite.

Se le cose davanti, come già annunciato, vanno male, dietro, se vogliamo, vanno anche peggio. I blucerchiati occupano la seconda posizione in classifica per gol subiti, aumentati di quattro (19) rispetto allo scorso campionato alla dodicesima giornata. Un dato non da poco, tenendo conto che solo in una gara, contro il Catanzaro nel turno infrasettimanale, sono riusciti a mantenere la porta inviolata.

Nell’insieme, allora, possiamo constatare che la situazione risulta essere davvero allarmante, se si aggiunge anche che il primo cambio in panchina, al momento sembra non essere per nulla migliorativo su una situazione già precaria, esattamente in linea con quanto accaduto nel campionato precedente.

Tutto cambi affinché nulla cambi: panchine girevoli e risultati peggiori

Si sa, il primo a pagare dei peccati del campo è sempre il tecnico e alla Sampdoria sembra essere diventata una consuetudine. Cambiano i protagonisti, quelli in panchina, ma la sostanza si sposta di poco o nulla. Dall’inizio della stagione scorsa sono passati da Bogliasco ben sei allenatori. Partiamo da Andrea Pirlo, il più longevo dai tempi della retrocessione dalla Serie A – ma solo perché proveniente dall’impresa play-off della stagione precedente – durato 425 giorni con una media 1,42, arricchita da una straordinaria qualificazione agli spareggi per il rientro in massima serie.

L’esonero dell’ex Juventus può definirsi un vero e proprio spartiacque, il nodo di svolta verso la catastrofica retrocessione di maggio. Dopo appena tre giornate e un solo punto, arriva in panchina Andrea Sottil, oggi protagonista a Modena, il quale, dopo aver centrato una clamorosa qualificazione in Coppa Italia contro il Genoa, in una partita che vale una stagione dalle parti del capoluogo ligure, resta in panchina per 14 partite, raccogliendo una media di punti di 1,36.

La batosta di Reggio Emilia contro il Sassuolo nel dicembre 2024 costa cara all’ex Udinese e apre ad un nuovo esonero, un ennesimo cambio. Questa volta arriva Leonardo Semplici, che in 17 gare non riesce a svoltare una stagione già compromessa e, con una media 0,88 punti, comunque più alta rispetto a quella di questo campionato, lascia la palla a due pezzi da novanta della storia del club, Alberico Evani e Attilio Lombardo, chiamati quanto meno ad evitare il peggio.

I due ex campioni blucerchiati, nonostante discreti risultati, non riescono a risollevare le sorti di una retrocessione già segnata, arrivata a Castellamare di Stabia e ribaltata dalla penalizzazione del Brescia. Evani, con la sua media di 1,88 punti, la più alta dei sei, vince i play-out contro la Salernitana, evitando la prima Serie C in 79 anni di storia.

Anno nuovo, allenatore nuovo: il vento della novità porta questa volta a Massimo Donati. La sua avventura è chiaramente disastrosa: media punti di 0,58, eliminazione dalla Coppa Italia e cinque punti in nove sfide disputate, tra cui l’unica vittoria stagionale al momento.

L’esonero porta Gregucci e Foti a Genova, ma tutto sembra essere immutato. Il gattopardismo, tra errori e scelte poco impattanti, che attanaglia alla gola la Sampdoria non porta alcun frutto e nel frattempo, tra la rassegnazione collettiva e il tempo che passa, in una piazza abituata a ben altre vette che una semplice salvezza in cadetteria, il silenzio la fa da padrone, nell’attesa che tutto torni ciò che un giorno è stato.

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti