Israele via dalle competizioni sportive, scontro Pd-FdI: “Atto di responsabilità”. “Lo Sport include, non esclude”
- Postato il 14 agosto 2025
- Sport News
- Di Il Fatto Quotidiano
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Sospendere Israele da tutte le competizioni sportive internazionali. Una proposta arrivata già nell’aula della Camera a fine luglio da parte del responsabile nazionale Sport del Partito Democratico, Mauro Berruto, che adesso diventa l’oggetto di un appello sottoscritto anche da altri 44 parlamentari dem eletti a Montecitorio, al Senato e al Parlamento europeo.
“Non si tratta di un gesto di vendetta – si legge nell’appello del Pd – ma di un atto di responsabilità. Non per punire un popolo, ma per affermare che lo sport non può restare neutrale davanti a una politica di annientamento”. Il testo sottolinea come, “da quasi due anni, la Striscia di Gaza sia teatro di uno sterminio che ha già cancellato decine di migliaia di vite civili, tra cui almeno 636 atleti e atlete palestinesi. Il Comitato Olimpico Palestinese denuncia inoltre che oltre il 90% delle infrastrutture sportive a Gaza è stato distrutto, rendendo impossibile ogni attività per almeno un decennio”. Nella nota si legge anche: “La sospensione di Israele da tutte le competizioni sportive internazionali è un atto dovuto e di responsabilità non un gesto di vendetta. Anche per Israele sono validi i principi con cui la comunità sportiva internazionale ha scelto in passato la sospensione di federazioni: dalla Germania e Giappone del dopoguerra alla Jugoslavia, dall’Iraq all’Afghanistan, dal Sudafrica dell’apartheid (escluso per 24 anni dai Giochi) fino alla Russia, oggi sospesa per l’aggressione all’Ucraina”.
La richiesta dei dem è indirizzata ai membri italiani del Comitato Olimpico Internazionale, al Presidente del Coni e al Presidente della Figc affinché chiedano lo stop a Israele al Cio, alla Fifa e alla Uefa. Un’istanza che arriva solo pochi giorni dal discutibile gesto di Ido Peretz, corridore israeliano della 4×100 che a favor di telecamera ha mimato con il testimone una decapitazione in diretta televisiva.
La risposta di FdI: “Non condividiamo”
La richiesta del Pd, però, provoca la reazione di Fratelli D’Italia. “Non condividiamo, in maniera assoluta, l’appello – d’altronde come anche alcuni dei suoi compagni del Partito Democratico che non hanno firmato la petizione – del collega Berruto di sospendere gli atleti israeliani dalle competizioni internazionali. Al netto del nostro impegno a favore degli abitanti della Striscia di Gaza per la crisi umanitaria e della chiara presa di posizione del Governo Meloni su un immediato cessate il fuoco, non è ammissibile pensare di utilizzare lo sport come uno strumento che, invece di includere, esclude“, dice Federico Mollicone, presidente della Commissione Sport della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia.
L’esponente del partito di Giorgia Meloni prosegue: “Non capiamo perchè non ci sia stata la medesima levata di scudi per l’Iran, già qualificata ai prossimi mondiali di calcio, dal momento che sostiene organizzazioni terroristiche in tutto il medioriente con il fine dichiarato di annientare lo stato d’Israele. Non capiamo perchè non sia stato chiesto di mettere a bando gli atleti cinesi, che dominano il medagliere in tutte le edizioni dei Giochi Olimpici, per le gravi persecuzioni degli uiguri o in Tibet, o perché non sia stata fatta la stessa richiesta per tutte le dittature militari del mondo che rapiscono, uccidono e perseguitano dichiaratamente minoranze e oppositori”. Mollicone motiva la sua posizione sostenendo che lo sport è uno strumento di inclusione e non di esclusione: “Noi crediamo che lo sport – fino a quando non diventi spicciola propaganda internazionale – debba essere uno strumento di unione e non di divisione, un grimaldello di pace e condivisione nella violenza dei conflitti mondiali”.
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