“Israele blocca l’ingresso degli aiuti a Gaza violando le condizioni della tregua”: la denuncia di 41 ong
- Postato il 25 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Israele blocca l’ingresso degli aiuti a Gaza, violando le condizioni della tregua”. È l’allarme lanciato da Oxfam insieme ad altre 40 organizzazioni che lavorano nella Striscia, che si appellano al governo di Tel Aviv perché siano rispettati gli impegni assunti più di 10 giorni fa. Tra il 10 e il 21 ottobre, fa sapere Oxfam in una nota, è stato negato a 17 realtà la possibilità di portare alla popolazione acqua pulita, cibo, tende e medicine.
“Il 94% di tutti i rifiuti da parte delle autorità israeliane è stato rivolto alle Ong internazionali. In tre quarti dei casi il blocco è stato motivato dal fatto che le organizzazioni ‘non sono autorizzate’ a fornire aiuti umanitari a Gaza, mentre sono in corso nuove procedure di registrazione”. Si tratta di organizzazioni che operano a Gaza da decenni e sono registrate come ong sia dalle autorità palestinesi, sia da quelle israeliane e sono quindi legalmente autorizzate. “È evidente perciò che le nuove limitazioni imposte da Israele – sottolineano le organizzazioni firmatarie dell’appello – sono determinate da una precisa volontà politica, che viola sia i termini che lo spirito dell’accordo di tregua.Le forniture sono imballate, il personale umanitario è pronto per una risposta umanitaria su larga scala, ma le autorità israeliane non rispettano gli impegni presi”. Sempre tra il 10 e il 21 ottobre, infatti ben 99 richieste di Ong internazionali di fornire aiuti a Gaza sono state respinte, assieme a 6 richieste presentate dalle agenzie delle Nazioni Unite. Uno stop alle forniture di aiuti, che è iniziato con l’assedio totale imposto da Israele a marzo e con l’introduzione del nuovo sistema di registrazione delle organizzazioni internazionali.
In tutto equivale a 50 milioni di dollari di aiuti bloccati ai valichi di frontiera. Da qui l’appello “urgente” al Governo israeliano “perché rispetti i termini del cessate il fuoco e consenta la circolazione da cui dipende la sopravvivenza di 2 milioni di persone allo stremo, in gran parte donne e bambini. Senza aiuti immediati, la popolazione di Gaza si troverà ad affrontare l’inverno in arrivo, dovendo sopravvivere in rifugi di fortuna senza riscaldamento, acqua pulita o servizi igienici. E in queste condizioni altre persone moriranno, quando tutto questo sarebbe facilmente evitabile“. L’annuncio del cessate il fuoco “è stato accolto con sollievo per il presente e il futuro dei civili palestinesi, ma le notizie di nuove violazioni ne evidenziano la fragilità – continuano le organizzazioni – Il continuo rifiuto di far entrare gli aiuti è davvero allarmante. Dopo oltre due anni di bombardamenti incessanti, con decine di vittime solo nell’ultima settimana, e le conseguenti privazioni, sfollamenti forzati e carestie, bloccare le competenze e gli aiuti umanitari compromette lo sforzo collettivo volto a salvare vite”.
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