“Ingmar Bergman è l’unica persona che conosco che abbia pianto quando Hitler è morto. ca. Un bravo regista, sì, ma un vero stron*o”: la stoccata di Stellan Skarsgard

  • Postato il 12 luglio 2025
  • Cinema
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Ingmar Bergman è l’unica persona che conosco che abbia pianto quando Hitler è morto”. Non ci va troppo per il sottile il 75enne Stellan Skarsgard sul celebre regista svedese autore di capolavori del cinema come Il settimo sigillo o Il posto delle fragole, morto ad 89 anni nel 2007. Durante un incontro tenutosi al Karlovy Vary Film Festival, il barone di Harkonnen nel Dune di Villeneuve, Sputafuoco Bill Turner in I pirati dei Caraibi, nonché Golden Globe per la serie Chernobyl, ha ricordato con un certo fastidio e netta riprovazione il più volte premio Oscar suo connazionale per il quale recitò nel 1983 in Hustruskolan (La scuola della casalinga), un film per la tv tratto da un’opera di Moliere.

“Il mio rapporto con Bergman è complicato e ha a che fare con il fatto che non era una persona simpatica. Un bravo regista, sì, ma un vero stronzo. Probabilmente anche Caravaggio era uno stronzo, ma dipingeva benissimo”, ha spiegato l’attore che per vent’anni ha fatto una lunga e onorevole gavetta nel cinema e nella tv svedese per poi approdare ad Hollywood e ritrovarsi in blockbuster come Caccia a ottobre rosso. “Bergman era un manipolatore, era un nazista durante la guerra ed è l’unica persona che conosco che abbia pianto quando Hitler è morto”.

Skarsgard ha poi concluso infiocchettando il pacchetto Ingmar Bergman: “L’abbiamo sempre giustificato (nel suo comportamento ndr), ma ho la sensazione che avesse una visione particolare degli altri. Pensava che alcune persone non valessero nulla. Lo si percepiva quando manipolava gli altri. Non era di certo una persona gentile”.

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