India, missione Gsat-7R: il satellite che cambia gli equilibri militari nell’Indo-Pacifico

  • Postato il 3 novembre 2025
  • Di Panorama
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Nelle prime ore della mattinata di domenica 2 novembre l’India ha lanciato nello spazio un nuovo satellite per le comunicazioni sicure destinato a servire la sua Marina Militare. Il veicolo spaziale, tecnicamente definito Gsat-7R e avente codice operativo Cms-03, è decollato a bordo di un razzo Mark-3 dal Satish Dhawan Space Centre, 50 km a est di Tirupati, alle 6:56 locali.

Il vettore ha portato nello spazio un carico utile di 4,4 tonnellate, il più grande e pesante mai lanciato dal suolo indiano, ponendolo in orbita geostazionaria di trasferimento circa 16 minuti dopo il decollo, per poi stabilizzare il veicolo nell’orbita definitiva a 35.786 chilometri dalla Terra.

Un passo strategico per la Difesa

Il nuovo sistema ha un’enorme importanza strategica: migliora la rete di comunicazione satellitare e la connettività marittima dell’India, rafforza le capacità di risposta alle catastrofi nelle regioni remote e dimostra la crescente indipendenza spaziale del Paese.

L’obiettivo della Difesa indiana è porsi a un livello superiore rispetto ai nemici storici come il Pakistan, avvicinando le proprie capacità a quelle della Cina, soprattutto nel presidio delle acque dell’Oceano Indiano, dove Pechino esercita una pressione crescente.

Dal Gsat-7 al Cms-03

Il Cms-03 prende il posto del Gsat-7, lanciato nel 2013 e ormai tecnologicamente obsoleto. Il nuovo satellite consente ai militari indiani di effettuare comunicazioni radio criptate su un’ampia gamma di bande, ampliando il raggio operativo e l’efficienza delle missioni, come ha riportato il Times of India.

Il razzo Mark-3, fiore all’occhiello dell’India

Il lancio di domenica è stato l’ottavo per il razzo Mark-3, che aveva debuttato nel dicembre 2014. Il precedente volo, nel luglio 2023, aveva inviato con successo la missione Chandrayaan-3 verso il polo sud della Luna.

Con i suoi 43,5 metri di altezza, il Mark-3 è il razzo più potente mai realizzato in India: può portare fino a 8 tonnellate in orbita terrestre bassa.

Il contesto regionale: la risposta al Pakistan

Meno di due settimane fa anche il Pakistan ha portato in orbita un nuovo satellite, il Prss-2, dichiarato civile e destinato al telerilevamento. Tuttavia, il progetto è stato realizzato grazie al supporto tecnologico della Cina, tramite la Suparco (Space and Upper Atmosphere Research Commission).

La strategia spaziale di Nuova Delhi

Attualmente l’India non dispone di una Forza spaziale autonoma, come gli Stati Uniti, ma dal 2019 ha istituito la Defense Space Agency (Dsa), con sede a Bangalore. L’agenzia integra personale di Esercito, Marina e Aeronautica ed è responsabile delle risorse di intelligence satellitare.

Collabora con la Defence Space Research Agency (Dsra), che sviluppa tecnologie per la guerra spaziale. Nel 2023, l’Indian Air Force ha proposto di evolversi in Indian Air and Space Force (Iasf), per includere ufficialmente il dominio spaziale nel proprio mandato.

Verso una “Dottrina Spaziale Militare Congiunta”

Oggi la Iaf gestisce indirettamente diversi satelliti per comunicazione, sorveglianza e ricognizione, e punta a lanciare una costellazione di 52 satelliti militari entro il 2029. L’obiettivo è costruire una vera e propria dottrina spaziale militare congiunta, che consacri l’India come potenza autonoma e strategicamente competitiva nel panorama globale.

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Panorama

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