Incidente mortale in porto: le accuse del “corvo” anche in Procura, ma nessun riscontro su una presunta lite

  • Postato il 28 gennaio 2025
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  • Di Genova24
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Incidente mortale nel porto di Pra', le immagini delle ralle coinvolte nello schianto

Genova. Sono arrivate anche in Procura le mail anonime ricevute anche da Genova24 (e da altri mezzi di informazione) che accusano Patrizio Randazzo, accusato di omicidio colposo per la morte del collega Battista “Francesco” Macciò, di aver volutamente indirizzato la ralla che conduceva contro il mezzo fermo guidato da un terzo portuale, dopo che aveva litigato con quest’ultimo.

Anche in questo caso di tratta di missive, inviate all’indirizzo mail della segreteria del procuratore Nicola Piacente, molto ricche di dettagli circa la personalità definita “violenta” di Randazzo e circa presunte precedenti aggressioni ai danni di altri portuali.

In dettaglio poi, relativamente al giorno della tragedia il “corvo” ha scritto ai pm che Randazzo avrebbe “avuto uno screzio” con il ferito sulla gestione del turno di lavoro e che lo avrebbe “minacciato di morte per radio”.

Ma le indagini non hanno trovato – ribadiscono dalla Procura – nessun genere di riscontro circa una presunta lite o addirittura minacce. Né sul telefono di Randazzo, né dalle registrazioni delle comunicazioni radio di quella notte, né nulla del genere avrebbe detto il camallo ferito, sentito dalla pm Arianna Ciavattini come persona informata sui fatti. “Nessun lite – aveva spiegato il testimone – Patrizio ha modi un po’ rudi e vuole sempre comandare, ma è un amico”.

Il 31 gennaio verrà eseguita la copia forense del telefono di Randazzo, ma secondo i suoi avvocati Paolo Scovazzi e Federico Ricci si tratta di un atto formale prima della restituzione dello smartphone al legittimo proprietario, a cui il telefono era stato sequestrato in corso di indagini proprio per cercare eventuali riscontri su possibili diverbi tra i lavoratori.

Intanto proseguono le indagini della Procura che, ricordiamo, oltre a Randazzo, ha iscritto nel registro degli indagati altre 6 persone: il console della Culmv Antonio Benvenuti e cinque tra dirigenti e funzionari del Psa, assistiti dagli avvocati Paolo Costa e Pietro Bogliolo.

Sarà una consulenza tecnica a chiarire l’esatta dinamica dell’investimento mortale, ma la posizione dei dipendenti del Psa – la cui iscrizione inizialmente sembrava più che altro un atto dovuto – potrebbe complicarsi se verrà accertato che la normativa di sicurezza del terminal, che prevede di fatto l’esistenza di una corsia ‘sicura’ deputata esclusivamente all’attività di verifica dei container, non sia stata rispettata, non solo evidentemente il 18 dicembre 2024, giorno in si è verificata la tragedia, ma nelle quotidiane operazioni al terminal.

Sono gli ispettori dello Psal della Asl3, coordinati dall’ingegner Gabriele Mercurio, che stanno completando gli accertamenti in questo senso. E solo dopo la consegna della relazione finale verrà affidata la perizia tecnica, probabilmente a un supesperto di sinistri stradali non genovese, che dovrà ricostruire la cinematica completa dell’incidente.

Il principale indagato, Patrizio Randazzo, si è sempre difeso, tramite i suoi legali, spiegando di aver avuto un colpo di sonno dovuto al troppo lavoro, ma al momento ancora non è stato sentito dagli inquirenti.

Autore
Genova24

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