Una settimana di bontà 1975, la Tosse racconta gli anni Settanta con il grottesco

  • Postato il 30 gennaio 2025
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  • Di Genova24
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settimana bontà

Genova. Una settimana di bontà 1975, in scena al Teatro della Tosse, ci ricorda in modo prepotente quanto manchi Tonino Conte oggi.

Era capace di proiettare il suo sguardo ironico sul mondo descrivendolo alla perfezione utilizzando il teatro dell’assurdo, il grottesco, il linguaggio triviale (nel teatro di oggi è una rarità). Succede anche in questo testo, inedito, e messo in scena dal figlio Emanuele che racconta in una modalità molto divertente cosa sono stati quegli anni. Un tuffo nel passato fatto con sei bravi attori e attrici molto giovani (più una comparsa), che quegli anni non li anno neanche vissuti. Una scelta azzeccata.

Lo spettacolo, produzione della Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, è stato pensato per aprire l’anno nel settantesimo anniversario dalla nascita del teatro, di cui Tonino Conte fu regista e direttore artistico insieme a Emanuele Luzzati sino al 2007.

Si parte il lunedì e si arriva a domenica in questa settimana di bontà, istituita dal governo, che di buono non ha praticamente nulla: sette scene diverse che condensano cosa sono stati quegli anni tra rapimenti, omicidi, libero amore, la scoperta delle droghe, il femminismo portato all’estremo. Unico denominatore? Un nano, invisibile e muto, a cui tutti si rivolgono in una escalation che termina in modo sorprendente.

Sette episodi in cui gli attori si cambiano d’abito sul palco in una scenografia (anch’essa di Emanuele Conte) composta da dei ponteggi da muratore e, sullo sfondo, postazioni di camerini teatrali. Un tavolo che viene spostato quando c’è bisogno, delle sedie e una panchina gli altri elementi presenti sulla scena. Si arriva in sala e gli attori sono già lì, in preparazione. In sottofondo le musiche dell’epoca, che fanno poi da stacco durante i momenti di cambio scena: Piero Ciampi, Bennato, Rino Gaetano, Dalla, Gaber e dello stesso Tonino Conte. Il disegno luci di Matteo Selis evidenzia le figure in scena fino a un finale psichedelico. Adeguati e in linea con l’epoca i costumi di Daniela De Blasio con la consulenza di Danièle Sulewic.

Ludovica Baiardi, Raffaele Barca, Christian Gaglione, Antonella Loliva, Marco Rivolta e Matteo Traverso (più Charlotte Lafaste) fanno un lavoro egregio di trasformismo sotto tutti i punti di vista. Si ride molto.

Lo spettacolo resta in scena sino al 2 febbraio (inizio ore 20:30, domenica 18:30). Domani, venerdì 31, dopo lo spettacolo Karaoke 1975. Sulle note della colonna sonora dello spettacolo , un karaoke per cantare musiche di quegli anni insieme ad attrici e attori, che faranno da apripista. (spettacolo+musica & drink a 15 euro).

Per i nati nel 1975 biglietto ridotto a 10 euro (promozioni valide per acquisti al botteghino).

Autore
Genova24

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