Inchiesta urbanistica, revocati gli arresti domiciliari per il fondatore e ceo di Coima Manfredi Catella
- Postato il 22 agosto 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
Come atteso, il Tribunale del Riesame di Milano ha revocato gli arresti domiciliari per il fondatore e ceo di Coima Manfredi Catella. Il manager era l’ultimo tra gli arrestati su cui il Riesame doveva esprimersi. La scorsa settimana erano stati liberati l’ex assessore comunale all’urbanistica Giancarlo Tancredi, l’ex componente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni e il manager Federico Pella: per tutti e tre i giudici hanno disposto una misura interdittiva di un anno. Arresti annullati, invece, per il patron di Bluestone Andrea Bezziccheri – l’unico che era finito in carcere – e Alessandro Scandurra.
Catella si era presentato questa mattina davanti ai giudici milanesi per discutere il suo ricorso contro la misura cautelare. Il patron di Coima – che dopo la misura aveva restituito le deleghe – è accusato di corruzione e induzione indebita per l’episodio del Pirellino nell’inchiesta sull’urbanistica milanese. Per l’aggiunta Tiziana Siciliano e i pm Marina Petruzzella e Paolo Filippini, che hanno coordinato le indagini insieme con il collega Mauro Clerici e che hanno depositato una memoria al Riesame, Catella ha un “modo padronale, al limite dell’inverosimile, e fuori dalla legge” di “interagire con la pubblica amministrazione, servendosi come tramite dell’assessore Tancredi, del direttore generale Malangone e del sindaco Sala, che tratta come suoi dipendenti maldestri e poco efficienti”.
Nella memoria i magistrati avevano sottolineano inoltre il “comportamento autoritario e pressante e minaccioso” di Catella in merito alla vicenda del Pirellino. Insistendo per la conferma della misura, i pm osservano infatti che “le esigenze cautelari permangono al di là delle dimissioni dello stesso dalle cariche in seno a Coima” in quanto “l’insieme degli elementi di prova” dimostrano “in maniera lampante” che il patron di Coima è stato “sempre in strettissimo contatto con i vertici della politica e dell’amministrazione del Comune con i quali condivide le dinamiche da lui dettate”.
Chiedendo la revoca dei domiciliari a cui è sottoposto dallo scorso 31 luglio su decisione del giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini, Catella aveva fatto sapere tramite i suoi legali Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli che la fattura da 28.500 euro emessa a luglio 2023 dallo studio di Alessandro Scandurra nei confronti di Coima Sgr, “non è affatto falsa”, a differenza di quanto sostenuto dal gip per il quale era “funzionale unicamente a giustificare” il patto corruttivo tra Catella e l’ormai ex membro della commissione Paesaggio. Sottolineando che lo stesso giudice afferma che “Catella non aveva alcun rapporto con Scandurra”, i difensori sostengono che durante l’interrogatorio preventivo l’immobiliarista “si è assunto una responsabilità generale in coerenza con la sua etica e deontologia, ma non certo quella di avere commesso illeciti: altro – si legge – è l’assunzione della responsabilità delle politiche aziendali, altro la paternità di reati”. Catella è l’ultimo tra gli arrestati su cui il Riesame si è espresso.
L'articolo Inchiesta urbanistica, revocati gli arresti domiciliari per il fondatore e ceo di Coima Manfredi Catella proviene da Il Fatto Quotidiano.